05 dicembre 2008

...ovviamente per private e Cattoliche

Ahah! Ma sono dei miti!
Settimane di contestazione, collettivi studenteschi, mamme e insegnanti insieme in piazza, proteste a non finire, manifestazioni, città bloccate... e niente. Ma ecco che all'improvviso:

ROMA (Reuters) - La Conferenza Episcopale Italiana (Cei) si è detta preoccupata oggi riguardo il destino delle scuole pubbliche non statali, riguardo tagli previsti dalla finanziaria 2009, e ha esortato il governo a mettere in atto gli impegni assunti riguardo lo stanziamento di fondi da destinare agli istituti paritari.

...ed ecco che "come per magia" compare il sottosegretario all'economia Vegas, probabilmente anche un po' sudato perché la risposta del governo ha fatto attendere la CEI quasi un giorno intero:

FINANZIARIA: GOVERNO, RIPRISTINIAMO FONDI SCUOLE PRIVATE
ROMA - I fondi per le scuole paritarie ''vengono ripristinati' ': e' quanto assicura il sottosegretario all'Economia Giuseppe Vegas a margine dei lavori della commissione Bilancio del Senato sulla finanziaria.
''C'e' un emendamento del relatore che ripristina - dice Vegas - il livello originario, vale a dire 120 milioni di euro. Possono stare tranquilli, dormire su quattro cuscini''. Il taglio originario era di circa 130 milioni di euro. L'emendamento che ripristina quasi totalmente i fondi e' al disegno di legge bilancio. (ansa.it)

Eh, sì! LORO possono stare tranquilli, dormire tra quattro cuscini! Tutti gli altri invece continuino a cercare lavoro, e incrocino le dita. La scuola pubblica, come al solito, può attendere.

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02 dicembre 2008

Depenalizzare l'impunibile

Vale la pena riportare l'intero articolo (tratto da Repubblica.it) e non aggiungere altre parole.

Depenalizzazione dell'omosessualità
No del Vaticano alla proposta Onu

Poi la Santa Sede: "Non difendiamo la pena di morte contro i gay"

CITTA' DEL VATICANO - E' scontro tra Onu e Vaticano. La Santa Sede boccia, con decisione, il progetto di una depenalizzazione universale dell'omosessualità . Un' iniziativa presa dalla presidenza di turno francese dell'Unione europea, e accolta da tutti i 27 Paesi della Ue. Immediato il "no" della Santa Sede: "Gli stati che non riconoscono l'unione tra persone dello stesso sesso come 'matrimonio' - dice monsignor Celestino migliore - verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni". Affermazioni che scatenano una serie di reazioni polemiche che, in serata, provocano una nuova presa di posizione del Vaticano. Che, però, nella sostanza è tutt'altro che una retromarcia. "Nessuno vuole difendere la pena di morte per gli omosessuali" , afferma padre Federico Lombardi che ricorda come altri 150 paesi non abbiano aderito alla proposta - ma la proposta cerca di 'introdurre una dichiarazione di valore politico che si puo' riflettere in meccanismi di controllo in forza dei quali ogni norma che non ponga esattamente sullo stesso piano ogni orientamento sessuale, puo' venire considerata contraria al rispetto dei diritti dell'uomo''. In pratica il rischio paventato è che gli Stati che non riconoscono le unioni gay vengano "mesi alla gogna".

Toni non dissimili da quelli usati da monsignor Migliore che parla di "una dichiarazione di valore politico" che aggiunge "nuove categorie protette dalla discriminazione senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni" .

Durissima la replica dell'associazione Arcigay: "È di una gravità inaudita che il Vaticano, e quindi, la Chiesa cattolica tutta, si adoperi affinché questa richiesta non passi e, si prefigura come un vero e proprio atto di condanna a morte contro i milioni di gay e di lesbiche che hanno la sfortuna di abitare in paesi sanguinari".

L'Arcigay ricorda che in decine di Paesi del mondo sono previste sanzioni, torture, pene e persino l'esecuzione capitale contro le persone omosessuali. "La scusa per cui la richiesta francese non dovrebbe passare perché da quel momento gli stati che non riconoscono le unioni gay sarebbero messi all'indice, - conclude l'Arcigay - non solo non ha alcun senso, ma è una studiata e cinica bugia per nascondere ciò che realmente il Vaticano vuole: mantenere la pena di morte e il carcere per le persone omosessuali" .

(1 dicembre 2008)

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25 novembre 2008

Incredibile

...Avete visto? Dopo l'ultima puntata di Report, qualcosa è accaduto!
Solitamente, finita la trasmissione e dopo aver spento la televisione, mi sorprendo a fantasticare sulle disastrose conseguenze che le inchieste appena viste avranno, a rigor di logica, sulla società e sulla politica italiana. Poi apro il giornale, lunedì, martedì, mercoledì... niente. Tutto resta immobile, non cambia nulla. Nessuno parla di quello che la trasmissione ha rivelato. Nessuno che si vergogna, nessuno che commenta... se non in trafiletti nascosti in dodicesima pagina (senza che si dica niente di eclatante nemmeno in quei trafiletti). Insomma sono contenta. Di Carlo se ne va a casa. Mi illudo che sia l'inizio di una nuova moda, di una nuova tendenza, dove chi si comporta scorrettamente lascia l'incarico che gli è stato affidato indirettamente dai cittadini. Anziché diventare, per dire, vicepresidente del consiglio, o senatore a vita.

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12 novembre 2008

Tanto per fare il mestiere degli altri

Ho assistito per l'ennesima volta ad una puntata di Ballarò dove deputati di destra e di sinistra non facevano altro che correggersi e smentirsi a vicenda, con un unico risultato possibile: alla fine della trasmissione ogni spettatore poteva tranquillamente decidere quale delle due parti avesse ragione. Si annullavano a vicenda, senza che ne uscisse nulla di utile.
Floris poteva essere scambiato per un giornalista tanto quanto io per una campionessa di culturismo. Ma io mi domando: a che serve che la trasmissione la conduca Floris? La potrebbe condurre Nino Frassica, o Crozza, o anche Pippo Baudo. In fondo, se tutto quello che bisogna fare è decidere l'ordine in cui si parla, lanciare i filmati e leggere i cartelli dei dati, lì in mezzo può esserci chiunque. Non serve un giornalista, basta un presentatore. E infatti molte trasmissioni sono condotte da giornalisti che hanno dimenticato la differenza.

Faccio un esempio un po' meno recente. Ho visto una puntata di una trasmissione (non ricordo neanche più quale) durante quelle settimane in cui si dibatteva di limitare le intercettazioni. Adesso non se ne parla più. Problema risolto? Mah. Ad ogni modo, c'era Di Pietro che in maniera del tutto tenera, cercando di capirsi più che di far capire, spiegava che in Italia le intercettazioni sono utili e che vengono disposte secondo stretti criteri di necessità. Dall'altra parte c'era Gasparri. Costui ripeteva a pappagallo la solita tiritera: se si comparano i dati ufficiali, l'Italia intercetta più degli interi Stati Uniti. Il giornalista se ne stava lì beato, a passare parola prima ad uno e poi all'altro. Non ricordo se fosse Mentana o Floris... il discorso è lo stesso. Giornalisti che fanno gli arbitri. Possibile che al giornalista, per quanto mascherato da presentatore, non fosse risalita la bile in gola a sentire per l'ennesima volta le bufale di Gasparri? Bastava interromperlo garbatamente e dire: "Guardi signor Gasparri, i suoi dati sono incorretti." E spiegare brevemente perché. Poi avrebbe potuto ridare la parola a Gasparri, e via.

Sono capitata su un sito, e ho trovato una rassegna stampa essenziale riguardo l'inserimento di queste fantomatiche "classi ponte" per immigrati, che dovrebbero favorire l'integrazione... segregandoli in aule separate. Il sito è questo qui. Casomai mi capitasse di moderare un dibattito sull'argomento, proverò a invertire la tendenza. Nel mio piccolo. Resistere.

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10 novembre 2008

Due considerazioni su Carla Bruni e Cossiga

La first-lady francese, Carla Bruni, ad un giornalista che le chiedeva di Berlusconi e delle sue gaffe internazionali, ha risposto esprimendo sollievo per essere francese. Di tutta risposta, quel deficiente di Cossiga (scusate, l'appellativo giusto era "onorevole"), ha commentato qualcosa del tipo che anche noi siamo contenti che lei non sia italiana.

Mi sovvengono due considerazioni. La prima riguarda Cossiga, che a mio parere e dopo le ultime esternazioni riguardo il modo di trattare chi protesta contro le riforme, andrebbe incriminato. Stavolta ha addirittura insultato una signora che ha espresso la sua opinione su un fatto insindacabile: essere italiani con un premier così idiota come quello che ci ritroviamo è molte volte imbarazzante (siete mai stati all'estero? io sì!!! parlare di politica italiana all'estero è come cercare di far risultare divertente la guerra in Iraq!!!). Sono sicura che se qualche giornalista, uno dei pochi rimasti probabilmente, facesse a Cossiga la domanda: "Ma si rende conto che ha appena insultato la first-lady francese?" lui risponderebbe: "Ma lei ha insultato tutti gli italiani!". E il discorso finirebbe lì!

Questo mi porta alla seconda considerazione. E' possibile che la politica italiana venga gestita da vecchietti che si comportano come bambini dell'asilo? Da quando in qua l'argomentazione "l'ha fatto anche lui" è diventata una giustificazione generica? Ho letto qualche giorno fa un titolo su Libero che diceva "Obama abbronzato, embé?" e sottotitolo: "sinistra ipocrita". La cosa che mi ha fatto più arrabbiare non era il puerile tentativo di sminuire una gaffe internazionale con un titolo imbecille, bensì il sottotitolo: "sinistra ipocrita". Stava a dire: la sinistra si indigna ma anche loro fanno lo stesso. E cioè, lo fanno tutti. In pratica "lo fanno tutti" è ragione per dire che "va bene", o peggio per giustificare ogni porcata. Cos'è, un tiro al ribasso? Si dovrebbe fare a gara per chi è più onorevole, se una cosa è spregevole lo resta anche se la fanno tutti. Ma forse in Italia non è così.

Infine vi lascio il link di un giochino che mi ha fatto perdere alcuni piacevoli minuti: ironizza sulla demolizione della scuola pubblica per salvare Alitalia. Provateci voi!!! Ecco il link. Buon divertimento.

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07 novembre 2008

Per chi ha un gatto a casa :D

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03 novembre 2008

...e questa?

Questa mi sembra che sia passata inosservata. Mi è arrivato il link via mail, dai soliti amici che ci tengono a farmi salire la pressione (sto scherzando! ovviamente). Sembra che sia stata approvata qualche mese fa (ad agosto), e ha lo scopo di agevolare la privatizzazione di tutte le forniture essenziali al cittadino, gas e acqua compresi.

Legge 133, riporto il capitolo 10:
Il Governo, su proposta del Ministro per i rapporti con le regioni ed entro centottanta giorni alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sentita la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, nonche' le competenti Commissioni parlamentari, emana uno o più regolamenti, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, al fine di:
[...]
d) armonizzare la nuova disciplina e quella di settore applicabile ai diversi servizi pubblici locali, individuando le norme applicabili in via generale per l'affidamento di tutti i servizi pubblici locali di rilevanza economica in materia di rifiuti, trasporti, energia elettrica e gas, nonché in materia di acqua;

A proposito di acqua, io aderisco a imbrocchiamola, una piccola campagna di protesta proposta da Altreconomia. Consiste nel sedersi al ristorante e fare una figuraccia con il cameriere, ordinando ogni volta acqua in brocca anziché in bottiglia. L'acqua in bottiglia richiede tantissima energia per essere raccolta, imbottigliata e conservata, senza considerare che l'acqua del rubinetto è generalmente sottoposta a controlli di qualità molto maggiori e costa di meno (almeno fintanto che la legge 133 non avrà fatto il suo effetto).
La mia strategia preferita è quella di sedermi vicina a un amico che ordinerà della birra. Così dopo aver chiesto dell'acqua (e mentre il tipo ti guarda strano) puoi immediatamente aggiungere "...e una birra per lui!" facendolo felice. Piccole strategie vincenti.

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