16 gennaio 2008

La Sapienza del Papa

Secondo la mia piccolissima opinione, la questione della visita del Papa alla Sapienza è semplice semplice. Il Papa non doveva essere invitato in quanto persona poco opportuna in quella occasione e in quella sede, e questo proprio per le opinioni espresse da questo Papa in tante occasioni precedenti. Opinioni che possono essere condivise o meno, però di certo tracciano una linea di gesso sul terreno e dicono chiaro: o la pensi come me o sei contro. Una persona che concepisce in modo così dicotomico il mondo è chiaro che dividerà qualsiasi platea, figuriamoci un ateneo. Insomma il Papa, soprattutto questo Papa, non rappresenta e non vuole rappresentare altri che quelli che sono d'accordo non lui. Quindi è prevedibile e sacrosanto che chi pensa diversamente da lui su tantissime cose non voglia che si apra l'anno accademico con un suo intervento! L'anno accademico di una università deve essere aperto che importanti persone nel campo della ricerca e della scienza, che con il loro operato siano di esempio agli studenti. Il Papa, già in quanto figura di spicco di una religione particolare, non è di esempio a nessuno che non sia cattolico. Poi questo Papa in particolare non è di esempio a nessuno che non sia cattolico fondamentalista, conservatore e benpensante.

Ho sentito qualche TG (in questi giorni torno a casa stanchissima e quasi mi addormento alle nove di sera!) e ho assistito con orrore al reportage del TG2 di ieri sera, che parlava di "degrado delle università pubbliche", che intervistava Ferrara e nemmeno uno dei professori che contestavano la presenza del Papa e che dava un'immagine di Ratzi ai limiti del martirio. Uno schifo! Se ci fosse qualcuno consapevole del proprio ruolo alla RAI, il direttore del TG2 adesso starebbe a vendere tappeti e il giornalista che ha realizzato quel servizio verrebbe cacciato a pedate. Che poi sarebbero riassunti alla velocità del fulmine da Mediaset, ne sono sicura.
Ho visto l'onorevole (si dice ancora così) Casini alzarsi in piedi in parlamento e proclamare con estrema indignazione che "una società che riduce al silenzio le grandi personalità spirituali dei nostri tempi è una società morta". Che è una bella frase, pronunciata da un parlamento che ha completamente ignorato la visita del Dalai Lama in Italia, qualche mese fa. Come se le grandi personalità spirituali fossero: il Papa. Che poi nessuno l'ha ridotto al silenzio, è stato lui a decidere di non andare per evitare di alimentare le contestazioni. La sua incolumità non era in pericolo, ha semplicemente deciso di evitare il confronto.
Qualcuno in quel servizio del TG2 ha detto che "non si vuole dare spazio all'opinione del Papa". A me sembra che l'opinione del Papa la sappiano tutti e che venga riportata in prima pagina di qualsiasi giornale italiano non appena Ratzi si prende la briga di donarcela. L'opinione dei professori e di chi ha contestato il suo intervento, invece, non è stata riportata da nessuno. Anzi è stata minimizzata e ridotta al livello di contestazione puerile e ridicola.
Io dico: leggete la lettera di Marcello Cini che fu pubblicata su Il Manifesto addirittura a Novembre, quando il Rettore comunicò che anziché il ministro dell'università sarebbe stato invitato il Papa.
Nota finale: Ieri sera Porta a Porta era dedicato alla storia d'amore tra il premier francese e Carla Bruni. Perfetto.

PS non ho trovato il video del TG2 di ieri sera, ma ho trovato quello di qualche sera fa sul caso Galileo, che non avevo visto. Rabbrividisco. Credo sia lo stesso giornalista. Lo spero.

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1 Sguardi lasciati:

Anonymous Anonimo ha annotato...

Madonna che hai trovato, la pura inversione della realtà ! E' colpa di Galilei che non aveva prove inoppugnabili se la chiesa lo ha sbatutto in galera per reato d'opininione !

Pazzesco ! Altro che giornalista, quello manco lo devono pagare le fesserie servili le dice da solo !

gennaio 17, 2008 2:31 AM  

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