08 maggio 2006

Mi capita di pensarlo...

Cavoli quanto lavoro. Non mi era mai capitato di dover rinunciare così spesso alla mia corsa quotidiana, di dover contare così tanto su Paola, di non controllare la posta così spesso... Man mano che arrivano nuovi campioni in laboratorio le relazioni da compilare si accumulano e passo giornate intere all'università senza accorgermene. Se non altro le lezioni con gli studenti sembrano andare meglio, maggiore confidenza, sicurezza... riesco a gestire meglio il tempo e a parlare con più scioltezza.
Venerdì tornavo a casa dopo una giornata davvero massacrante, era metà pomeriggio ed ero seduta sul treno leggendo l'espresso. Un gruppo di ragazzi (liceali?) si siede nello stesso scomparto e iniziano a dialogare. Carpisco involontariamente i loro discorsi... uno di loro si vanta, quando capita l'occasione, di stracciare il volantino davanti al ragazzo che glielo porge per strada. Un'altro passa come una corazzata sul diritto che ha ognuno di noi di essere felice nel modo che preferisce: non è così, c'è una morale, c'è una legge, una tradizione... Bah. Sono stata così idiota anche io, appena dieci anni fa?

3 Sguardi lasciati:

Anonymous Anonimo ha annotato...

Non so. Io credo che, quando avevo la loro età (dieci anni fà pure io), credessi di dovermi guadagnare ciò che desideravo e... non pretenderlo (come pensano i giovani d'oggi). Insegnamento dei miei, forse... la paghetta era una specie di stipendio per i lavoretti che facevo in casa e per i buoni voti a scuola. Oggi le cose credo siano cambiate un bel po'!

Ciao
Gloutch

maggio 08, 2006 7:18 PM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

Per "colpa" del lavoro ho rinunciato alla mia bicicletta da corsa. Facevo 4000 kilometri all'anno e ora li ho sostituiti ingrassando di 7 kg.

:(

maggio 09, 2006 12:37 PM  
Blogger Sabrina ha annotato...

Che io ingrassi c'è poca speranza, comunque spero di poter continuare a correre almeno tre volte a settimana!
Il tuo blog è interessante Medo! Posso linkarlo?

maggio 09, 2006 2:21 PM  

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