A proposito di Boicottaggio
Oggi ho letto che la ReBoC (rete boicottaggio Coca Cola) ha aggiunto i marchi dell'acqua minerale Lilia e Lilia Kiss alla lista di bevande da boicottare nell'ambito dell'operazione di protesta contro la Coca Cola. Le due acque minerali sono state infatti appena acquistate da Coca Cola company.
Io personalmente non compro Coca Cola né altre bibite di cui la casa è proprietaria, così come non compro scarpe Nike o tutto quello che c'è sul mercato della Nestlé. E molto altro ancora. Devo ammettere che lo faccio senza sforzo né particolari sacrifici. Non mi costa nulla evitare i prodotti delle case dal comportamento dubbio e acquistare da quelle che sono più trasparenti. Per molti dei miei amici e conoscenti sembra invece una impresa titanica.
Qualcuno mi dice che è una protesta inutile, che credo nelle utopie. Ma io non lo faccio perché c'è una battaglia in corso: lo faccio perché acqustare prodotti da chi non merita i miei soldi mi sembra sbagliato. Non mi illudo che qualcosa cambi, in cuor mio lo spero, ma almeno evito di finanziare dei balordi. O almeno ci provo, perché ogni nuova edizione della Guida al Consumo Critico illustra una situazione sempre peggiore.
In Colombia sono morti otto iscritti ai sindacati, dal 1989 a oggi, giustiziati affinché gli operai negli impianti di imbottigliamento della Coca Cola non protestino per le loro condizioni di lavoro. Al governo conviene mantenere gli impianti nei confini e appoggia la politica del lavoro della compagnia. Un lavoratore dipendente iscritto regolarmente al sindacato guadagna circa 360 dollari al mese, ma negli impianti suddetti i lavoratori ne percepiscono 80 e lavorano 12 ore al giorno anziché 8. Recentemente la Corte Federale di Miami ha decretato che la Coca Cola non sia giudicabile per quanto accaduto, in base a leggi che regolano il ricorso in giudizio per violazioni avvenute al di fuori degli Stati Uniti. I sindacati hanno fatto ricorso. Poi ci sono altri piccoli misfatti come la propaganda illegale, l'appropriazione indebita di acqua in India, i reati ambientali, la concorrenza sleale e l'uso di zuccheri estratti da organismi transgenici senza indicarlo sulle confezioni. (fonte: Guida al Consumo Critico)
Insomma non voglio cambiare il mondo, ma dare loro i soldi mi fa un po' schifo.
Io personalmente non compro Coca Cola né altre bibite di cui la casa è proprietaria, così come non compro scarpe Nike o tutto quello che c'è sul mercato della Nestlé. E molto altro ancora. Devo ammettere che lo faccio senza sforzo né particolari sacrifici. Non mi costa nulla evitare i prodotti delle case dal comportamento dubbio e acquistare da quelle che sono più trasparenti. Per molti dei miei amici e conoscenti sembra invece una impresa titanica.
Qualcuno mi dice che è una protesta inutile, che credo nelle utopie. Ma io non lo faccio perché c'è una battaglia in corso: lo faccio perché acqustare prodotti da chi non merita i miei soldi mi sembra sbagliato. Non mi illudo che qualcosa cambi, in cuor mio lo spero, ma almeno evito di finanziare dei balordi. O almeno ci provo, perché ogni nuova edizione della Guida al Consumo Critico illustra una situazione sempre peggiore.
In Colombia sono morti otto iscritti ai sindacati, dal 1989 a oggi, giustiziati affinché gli operai negli impianti di imbottigliamento della Coca Cola non protestino per le loro condizioni di lavoro. Al governo conviene mantenere gli impianti nei confini e appoggia la politica del lavoro della compagnia. Un lavoratore dipendente iscritto regolarmente al sindacato guadagna circa 360 dollari al mese, ma negli impianti suddetti i lavoratori ne percepiscono 80 e lavorano 12 ore al giorno anziché 8. Recentemente la Corte Federale di Miami ha decretato che la Coca Cola non sia giudicabile per quanto accaduto, in base a leggi che regolano il ricorso in giudizio per violazioni avvenute al di fuori degli Stati Uniti. I sindacati hanno fatto ricorso. Poi ci sono altri piccoli misfatti come la propaganda illegale, l'appropriazione indebita di acqua in India, i reati ambientali, la concorrenza sleale e l'uso di zuccheri estratti da organismi transgenici senza indicarlo sulle confezioni. (fonte: Guida al Consumo Critico)
Insomma non voglio cambiare il mondo, ma dare loro i soldi mi fa un po' schifo.
10 Sguardi lasciati:
Ho sempre avuto molti dubbi su queste società che si muovono per danneggiare aziende con politiche oscure... ho sempre avuto la sensazione che questi movimenti fossero istigati da ditte concorrenti. Specie quando ho scoperto che alcune attività di questo genere furono malamente scoperte da "veri" giornalisti investigativi (ultima notizia di cui parlo è quella delle proteste nei confronti del caro prezzi in cui furono organizzati dei veri saccheggi di centri commerciali e librerie... che poi si è scoperto erano organizzati dagli stessi centri commerciali per apparire in tv gratis e la divulgazione di un sito internet di una azienda pubblicitaria molto nota in cui a listino aveva pure questo tipo di "pubblicità"). Così come ho sempre dubitato delle email che consigliavano di boicottare una determinata casa petrolifera per costringerla ad abbassare i prezzi (e di conseguenza, andare a fare benzina da un'altra nota azienda petrolifera concorrente...). Apprezzo le tue idee e le rispetto a fondo.
Credo però che continuerò a comprare coca cola (perché le bevande concorrenti non mi piacciono). Credo che si debba usare un metodo differente per convincere una azienda a cambiare politica, credo che debbano essere gli organi di giustizia internazionale ad occuparsi di queste cose... voglio dire, se la coca cola è una azienda americana, dovrebbe rispettare le leggi americane ovunque essa abbia le fabbriche! Quindi credo che, visto che leggi del genere non esistono, tutti quanti dovremmo muoverci in questa direzione che, per quanto possa sembrare impossibile da realizzare, sicuramente risolverebbe appieno il problema. Se la ReBoc (chissà se si pronuncia come Reebok!?) si muovesse in questa direzione, sono convinto che potrebbe ottenere maggiori risultati e, forse, una vera ovazione di consensi.
Tu che dici?
Soccia che caldo che fà :/
Esattamente come la pensano i miei amici di cui scrivevo. Io dico che la frase "Credo però che continuerò a comprare coca cola (perché le bevande concorrenti non mi piacciono)" nasconda pigrizia. Significa che continuerai a dare soldi ad aziende criminose perché ti costa troppa fatica rinunciare a un vizio. E il fatto che il gesto non serva è solo un ottima scusa dietro cui ripararsi (e lavarsi la coscienza).
Ma tranquillo, fanno tutti così, sono io quella scema!
Acc... avevo postato ieri, ma non è comparso quel che ho scritto... :-(
Gloutchov, vorrei capire se ho compreso bene quello che hai scritto: hai davvero detto che dai per buono che la "The Coca-Cola Company" commetta quegli illeciti, nel senso che ci credi, ma nonostate questo preferisci comunque acquistare i suoi prodotti perché non è compito tuo giudicarla e perché gli altri prodottu non ti piacciono?
E' come acquistare merce rubata pur sapendo che lo è. Ma forse anche quello per te è normale?
Tante chiacchiere attorno alla Coca Cola e mai un post serio e preciso.
Sei prevedibilmente un'oca qualunquista
Eh... probabilmente hai ragione.
Tipica risposta di chi vuole fare la superiore
ahah sei veramente un mito!
Ci vuole veramente poco a fare la "superiore" con chi non si firma nemmeno!
Ciao!
PS: Ho cancellato il tuo commento sull'altro post perché gratuitamente offensivo. Perlomeno suppongo fosse il tuo, era anonimo anche quello.
non è un discorso di firma, ma di pochezza intellettuale. ti senti tanto superiore, giudichi tutti dall'alto di chssà cosa... ma scendi dal piedistallo... del resto da una che ha tra i blog preferiti quello di quel cog**one di sofri non c'è da aspettarsi un granché
lo so che sai che non sono io ma lo stesso dico che non sono io, quello.
coglione.
maledetto.
Eh, la pochezza intellettuale. Vai in giro insultando le persone sui loro blog, postando commenti anche quando non hai niente da dire.
Insomma ti qualifichi da solo. Per forza che vedi gente superiore dappertutto.
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