12 maggio 2006

Parlamento Channel

Ho trovato ironico e veritiero questo piccolo articolino di Luca Sofri. Ve lo posto.

"Immaginate di avere un canale televisivo con un'idea di contenuti originale, spesso interessante, e in ogni caso esclusiva. Quella cosa lì la trasmettete solo voi. E però immaginate di non avere programmazione, di non avere orari, né palinsesto. I vostri programmi non sono indicati su nessuna guida e nessun giornale e quando uno spettatore accende il televisore non sa mai se c'è qualcosa in onda oppure solo una scritta che dice che in questo momento la seduta è sospesa.
È il limite commerciale che scontano i due canali satellitari parlamentari, quello della Camera e quello del Senato. Che altrimenti potrebbero essere vincenti: guardare i mille parlamentari nell'esercizio delle loro funzioni, ma anche nell'esercizio delle loro chiacchiere, pennichelle, distrazioni, cravatte, telefonate, potrà semprare uno spettacolo noioso, ma non lo è affatto. Un mio amico si era appassionato una volta a un canale di vendita di barche: lo guardava per ore. Ogni cosa aliena alle nostre vite e occupazioni normali ha un suo fascino, per un po'. A me piacciono i canali parlamentari. Certo, televisivamente si potrebbe fare di meglio: variare quelle rigide riprese fisse, qualche sottopancia chiarificatore, magari una telecamera alla buvette per quando in aula non succede niente. E un po' di lavoro di comunicazione su cosa vada in onda oggi, almeno per sapere se c'è D'Alema o Fabris dell'Udeur"
Luca Sofri - Vanity Fair

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