28 gennaio 2007

Al Gore l'ambientalista

An Inconvenient Truth. Ho visto questo film in inglese. Qualche giorno fa ho dedicato un post alla mia preoccupazione in fatto di ambiente e consigliavo di vedere il documentario di Al Gore. Lui è bravo, ma secondo me avrebbe dovuto dedicare qualche minutino in più alle possibili soluzioni, che invece finiscono per trovare spazio solo durante i titoli di coda (davvero!). La responsabilità è per una piccola parte di ciascuno di noi, e non mi sembra che il simpatico "used to be president" (come si presenta lui, tra ilarità generali) lo faccia pesare troppo.
Alla fine, tutto quello che dice il film lo sappiamo già. Chi non ha letto qualche settimana fa che nuove isole affiorano dal ghiaccio della Groenlandia ogni anno? Che i ghiacci del Kilimangiaro sono spariti? Che sul Gran Sasso non esiste più un ghiacciaio perenne? Che un uragano si è abbattuto nell'Europa del nord pochi giorni fa? Che il deserto aumenta di dimensioni ogni anno? Che ogni volta da dieci anni a questa parte si rompe qualche record (l'autunno più caldo, l'inverno più caldo, il Gennaio più caldo).

E le soluzioni? A parte portare i vecchietti al più vicino supermercato, come suggeriva Sirchia. O comprarsi il condizionatore, come spera l'Enel. Insomma il film ha il gran pregio di sommare tutti gli eventi, costruirci sopra dei grafici semplici semplici che smontano ogni ipotesi di ciclicità e naturalità del fenomeno. Da vedere, sicuramente. Ma mi chiedo se l'effetto non sia semplicemente emozionare. Visto che poi le emozioni passano, e si ritorna alla vita di tutti i giorni.

Se vi va, fate un salto sul sito www.climatecrisis.net, per maggiori dettagli. E' il sito del film, contiene tutte le informazioni illustrate nel documentario.
(Grazie Fabio che mi hai ricordato di parlarne!)

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11 Sguardi lasciati:

Anonymous Anonimo ha annotato...

Cosa si può fare?

Smettere di guidare l'auto, ad esempio. Se proprio non è possibile, a meno limitarne l'uso allo stretto indispensabile.

Al contempo, spingere le pubbliche amministrazioni a dotarsi di trasporti urbani degni di questo nome, che siano il meno inquinanti possibili se su gomma, ma che siano preferibilmente su rotaia.

Favorire progetti di car pooling e car sharing.

Dotarsi di lampade a basso consumo energetico e limitare gli sprechi di energia modificando le proprie abitudini (quanti di voi spengono veramente il televisore, piuttosto che metterlo in stand by?).

Lottare affinché si faccia raccolta differenziata a tutto spiano, consentendo quindi il riciclo di materie prime ed il conseguente risparmio energetico.

Lottare affinché i rifiuti vengano ridotti a monte: meno "incartamenti" per i cibi, detersivi alla spina, ripristino del "vuoto a rendere". Meno imballaggi significano meno energie consumate, e di conseguenza meno inquinamento.

Lottare, informare e chiedere che ci siano incentivazioni alle ricerche sulle ed all'uso delle energie rinnovabili. Indignarsi quando lo stato, la regione, il comune o l'enel propongono la costruzione di "nuove" centrali a carbone od a combustibile fossile, e ricordarsi di come Rubbia sia stato costretto ad emigrare in Spagna con la sua centrale termica solare mentre in Italia abbiamo incrementato la produzione di CO2 nonostante abbiamo ratificato l'accordo di Kyoto.

Parlatene. Parlatene anche se vi guardano come marziani. Non avete bisogno del consenso di nessuno per agire secondo criterio, alla fine saranno gli altri a sentirsi dei coglioni per farsi del male da soli. Andate fieri delle vostre scelte, gli altri non potranno fare che seguirvi.

gennaio 28, 2007 6:17 PM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

Per quanto riguarda le energie alternative, riporto qui la risposta che ho dato all'altro post sull'ambiente:

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Primadirettiva, la fusione è già con noi. Quella fredda, ovviamente.

Solo che, per qualche motivo, nulla se ne fa.

C'è stata un'inchiesta di rainews24, in merito, con interviste ai ricercatori dell'ENEA che hanno concluso che la fusione esiste, loro sono in grado di replicarla.

In rete, tra l'altro, esistono decine e decine di siti che spiegano come fare.

Qui puoi trovare l'inchiesta:
http://www.rainews24.rai.it/ran24/inchieste/19102006_rapporto41.asp

gennaio 28, 2007 6:33 PM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

Qui c'è il PDF del "rapporto 41" che documenta gli esperimenti condotti a dimostrare l'esistenza della produzione di 4HE nella fusione fredda:

http://www.rainews24.rai.it/ran24/inchieste/documenti/Fusione_Fredda.pdf

gennaio 28, 2007 6:37 PM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

Fabio,
la fusione fredda è in fase di studio anche l'ENEA come giustamente dici la sta studiando e una ricercatrice dell'ENEA era venuta gia anni fa a fare una conferenza universitaria nella mia facolta affermando che non sanno cosa sia di preciso e per certi versi è difficlmente riproducibile (l'ipotesi di alcuni è che il reticolo metallico si rompa prima di raggiungere le condizioni critiche).
Lungi quindi dall'essere industrializzata e tantomeno diffusa...

gennaio 28, 2007 7:19 PM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

La fusione fredda è stata già studiata all'ENEA, è un fenomeno ancora non ben compreso ma la cui esistenza è comprovata.

Fare esperimenti sulla fusione fredda costa una frazione di quel che costa farne sulla fusione "calda", con risultati decisamente migliori: ad oggi, nonostante siano stati spesi miliardi e miliardi nella ricerca sulla fusione calda, ancora non si è riusciti a ricavarne energia. Da questo punto di vista, la fusione calda è decisamente un fallimento.

Puoi costruire un reattore a fusione fredda nella tua cucina, con pochi spiccioli.

gennaio 28, 2007 7:25 PM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

Fabio,

può anche darsi che io possa costruire un reattore a fusione fredda nella mia cucina, ma se non consoco precisamente la reazione non vorrei nemmeno diventare verde.
Il fatto stesso che il fenomeno non sia ancora ben compreso (e che non sia nemmeno rigidamente riproducibile, probabilmente per il motivo che accennavo, oppure per il fatto che la reazione non è ancora ben compresa) lo rende un fenomeno da laboratorio ancora lontano dall'industrializzazione e l'utilizzazione pratica.
Per contro sulla fusione "standard" ho notizie contrastanti, all'epoca della mia tesi (ormai 4 anni fa) su una rivista specializzata era uscito un articolo riguardante un progetto congiunto UE-Russia-Giappone di un reattore a fusione (da laboratorio) di bassa potenza, creato in francia e autosostentantesi (per la prima volta).
Era in progetto un reattore da 500MW se non sbaglio sempre per studio, ma non ne so niente e non è stato dato risalto ad una notizia che a me pare importante.
Può darsi che siano incorsi in problemi non previsti.

gennaio 29, 2007 7:48 AM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

Primadirettiva,

ti sorprenderà sapere che le applicazioni industriali della fusione fredda sono imminenti, se dobbiamo dare credito ad una società quotata in borsa che si chiama D2fusion: http://www.d2fusion.com/

Inoltre, non è certo la prima volta che pur non comprendendo il funzionamento esatto di un qualcosa, lo si sfrutti nell'ambito di qualche tecnologia. Ad esempio, i superconduttori a temperatura ambiente.

Per quanto riguarda il diventar verdi: forse non si sa ancora bene come funziona la fusione fredda, ma si sa benissimo che non c'è emissione di radiazioni, quindi tranquillo, non c'è pericolo di far la fine di Hulk. :-)

gennaio 29, 2007 9:49 AM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

i superconduttori a temperatura ambiente non esistono almeno fino ad ora.

gennaio 29, 2007 11:13 AM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

Personalmente non credo alla possibilità di utilizzare una cosa che non so cosa sia.
Su internet trovi quello che vuoi , io resto fermo a quello che la scienza e la tecnologia sanno e possono fare.
Se tu mi dici che questa società farà ricerca è un conto, io dubito che installerà una centrale a fusione fredda, non ora per lo meno...forse in futuro..chi lo sa.
Qui si parlava di tempi ragionevolmente brevi e prevedibili.
figurati che ansaldo finora sta ancora studiando e testando i suoi progetti di celle a combustibile su scala industriale (e sulle celle a combustibile non ci sono problemi teorici dietro) questo fino a qualche mese fa.
La realtà non è un laboratorio e non tutto funziona come in laboratorio (ammesso che anche in laboratorio non ci siano problemi di riproducibilità come invece mi risulta ci siano per la fusione fredda).

gennaio 29, 2007 11:21 AM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

Per quanto riguarda i superconduttori, hai ragione, mi scuso... quelli a temperatura ambiente ancora non esistono. Esistono, pero', quelli ad "alta temperatura", di cui non si conosce il funzionamento ma non per questo se ne nega il funzionamento.

Per quanto riguarda la possibilita' di utilizzare cose di cui non si conoscono perfettamente i meccanismi di funzionamento, gli psicofarmaci la fanno da padrone. La scienza e' piena di esempi del genere, solo perche' non si sa come qualcosa faccia a funzionare non vuol dire che non lo si possa usare.

Per quanto riguarda d2fusion, basta leggere il loro sito per sapere che non stanno semplicemente "facendo esperimenti", quest'anno dovrebbero uscire con prodotti sul mercato. Si tratta di "stufe" che vanno ad acqua e piccoli generatori elettrici, che vanno sempre ad... acqua. D2fusion e una societa' quotata in borsa vicina agli apparati militari americani.

E comunque, la fusione fredda e' di gran lunga piu' "di successo" di quella calda. Come anzidetto, funziona, si riesce a trarne energia. Ti ho dato i link agli studi scientifici, alle inchieste... prova a leggere? Lo scettiscismo fine a se stesso non porta da nessuna parte.

gennaio 29, 2007 10:38 PM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

Dei superconduttori ad alta temperatura (che si aggirerà intorno all'azoto liquido quindi 77°K) ci sono i modelli di funzionamento...ma ovviamente sono anche quelli in fase di studio...sulla fusione fredda ci sono anche (o almeno c'erano) dei problemi di riproduciibilità.
Il mio non è scetticismo fine a se stesso, ma conosco come funzionano certe cose,un conto è parlare di laboratorio e un conto parlare di fare una centrale nucleare.
Ripeto la fusione calda dalle ultime notizie che avevo, era invece a buon punto a meno che non ci siano stati intoppi di qualche tipo, proprio perchè un conto è il laboratorio e un conto è l'industrializzazione e l'ampia scala.
Quando d2fusion avrà fatto delle stufe, le compreremo, per ora non ho visto ancora niente.
Sicuro che d2fusion non faccia semplici celle a combustibile portatili?...non che ciò sia semplice dato i problemi a far funzionare celle di grosse dimensioni ma almeno staremmo nella tecnologia attuale.
Tempo fa era uscita, a livello industriale, un'auto ad aria compressa.
Funzionava.
Peccato avesse dei problemi di affidabilità.
Ora non so a che punto siamo con quell'auto ma il punto è sempre lo stesso: la realtà non è un laboratorio.
d2fusion afferma:
D2Fusion is prepared to build, demonstrate, and test small (kilowatt-scale) thermal module prototypes. These modules will be designed for integration into a wide range of commercial products and technologies.
saranno progettati dei prototipi...faranno ricerca...e menomale che la fanno anche loro..quasi quasi mando il curriculum...

gennaio 30, 2007 8:04 AM  

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