26 gennaio 2007

Legge o non legge

Mi è piaciuto il discorso fatto dal Presidente della Repubblica per commemorare la giornata del ricordo. Ma il punto più bello non è stato quello riportato a pappagallo da tutti i giornali, bensì quando ha voluto ricordarci di quali orrori è stato capace il Fascismo e la Repubblica di Salò. In tempi in cui si discute se equiparare i repubblichini ai partigiani è cosa lecita.

Ma il regalino che il parlamento ha confezionato per la commemorazione mi lascia perplessa. E' stato detto che la nuova legge sui reati di opinione manda in galera i fascisti. In realtà il reato di opinione era stato depenalizzato anni fa (dai fascisti) e adesso è stato ri-inasprito. Andrà in galera solo chi istiga all'odio razziale et similia, non chi spara scemenze in piazza. Certo la linea di separazione è sottile. Ma il punto è che a mio parere le opinioni sono opinioni (anche se si tratta di idee idiote e insulti alla memoria), e punire le persone per le opinioni (anche solo con una sanzione) è utile quanto mandare in carcere chi usa droghe leggere.
...Beh sono sicura che molti riterranno anche quest'ultimo provvedimento assai utile e doveroso, ma io non la penso così. Punire qualcuno per un'errore non lo aiuta a crescere né a capire lo sbaglio. Spesso lo fa solo indignare. E' inutile punire con 3 anni di carcere chi istiga all'antisemitismo così come è inutile mandare dentro chi fuma l'erba, così come è inutile fare multe di nascosto a chi supera i limiti in autostrada, così come è inutile ammazzare gli assassini, e dare cento anni di carcere a chi ruba tre volte una borsetta.

Mi consola che la legge allarghi le pene anche ad altri tipi di reati di opinione, ad esempio a chi istiga odio nei confronti di omosessuali. E' una piccola vittoria. Ma nella concezione generale della lotta al crimine occorrerebbe educare la gente al giusto, anziché punire i cretini. Scuole che funzionano e che trasmettano anche (e soprattutto) educazione e cultura anziché solo nozioni e istruzione. Programmi che si soffermino sulla storia contemporanea anziché arrivarci di sfuggita all'ultimo anno, o magari non farla affatto. Puntare sullo sviluppo di valori e di ideali positivi, per contrastare superficialità e ideologie. L'educazione civica (sarebbe meglio chiamarla civile) dovrebbe essere una priorità. Far capire perché è utile e doveroso pagare le tasse, andare a votare, avere una sanità ed una scuola pubbliche... o perché è giusto indignarsi con chi fa soldi senza muovere un dito, spreca l'acqua, giustifica il fascismo con la puntualità dei treni o con le bonifiche, depenalizza i reati fiscali, evita i processi.

Ma tutto questo richiederebbe programmi a lungo termine, mentre si sa, la politica italiana è miope e pensa solo all'immediato, in tutto quello che fa.

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3 Sguardi lasciati:

Blogger Sergio ha annotato...

La legge, o meglio la proposta di legge, almeno da quello che si sa, sarà senz'altro, se approvata, di difficilissima interpretazione.
Darà adito, sempre che venga approvata, ad una serie di ricorsi che arriveranno a penalizzare quello che si cerca di attuare snellendo le procedure.
Detto questo, sono nettamente contrario ad una legge che punisca i reati d'opinione.
L'importante, però, è vigilare affinché queste "opinioni" non diventino "certezze", che porterebbero trasformarsi veramente in "odio razziale", non solo verso gli ebrei, ma anche verso chi è "diverso" e cioè emigranti in genere, omosessuali ecc. ecc.

Allora, un conto è l'opinione ed un altro conto è l'apologia.

Perciò, più che punire è importante vigilare.

gennaio 26, 2007 7:57 PM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

Al solito ci hai preso Sab, il metodo giusto non è la punire, ma l'educare a capire. Tuttavia l'educazione è tutt'altro che una vera priorità in quanto l'ignoranza consente di governare con facilità.

Ma come far capire alle masse che dire "negro di merda" più che razzismo è pura idiozia, una identità priva di senso ? Come insegnare loro a non reagire emotivamente quando sentono "tutte le donne sono un poco troie" ?

In realtà non sarebbe molto difficile, ma richiederebbe un certo impegno ..TUTTAVIA impedirebbe certe generalizzazioni tipo "chi non è con me è contro di me " o "chi non vota per me è comunista/fascista ecc" ..molto usate nella politica italiana ed americana (ed immagino ovunque nel mondo)

Nulla vieta di fare battute idiote sugli omosessuali e di chiamarli froci ; nulla vieta di evidenziare che moltissimi fascisti non sanno di essere froci e molti comunisti non sanno di essere criptofascisti.

Tutto questo in fin dei conti puù rientrare nella critica dura e "scorretta" ed in un confronto triviale e ben poco intelligente..il problema è quando si fomenta l'odio e si utilizza come principale o unico criterio discriminante la presunta o vera appartenenza ad un gruppo.

Ad es la memoria corre al Rwanda , in cui apparentemente buona parte dell'odio verso una delle due etnie, non ricordo quale, fu propagandato da un agitatore (professionista immagino) da una piccola radio.

Ora nulla vieta di dire che gli Utu sono una bandi di negroni ! Ma altro è dire che gli Utu devono essere uccisi o esclusi dalla vita sociale e politica in quanto UTU !

E' la stessa forma di de-umanizzazione nazista in cui l'uomo non è uomo è altro, nemico, alieno, odioso, causa di male.

Occhio però che una legge di censura potrebbe finire, se applicata politicamente o superficilamente, col colpire anche le critiche più triviali ed insulse

MA senza dare loro spiegazione..ed ecco che ..chi prima diceva "sei proprio uno sporco negro" magari ad un nero che effettivamente è sporco viene gettato tra le braccia degli apologeti peggiori, quelli che dichiarano che il governo ti proibisce di dire "sporco negro" anche se incontri un nero sporco ! E da li a fomentare l'odio verso i negri/ebrei/bianchi/rossi appoggiati dal governo ce ne vuole poco, pochissimo.

gennaio 27, 2007 1:22 AM  
Blogger Sabrina ha annotato...

Di qui l'esigenza di educare la gente. Perchè certi errori, chi è maturo cerebralmente, non li fa.

gennaio 27, 2007 11:36 AM  

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