02 maggio 2007

Bicicletta

Sono stata in vacanza per qualche giorno, ho girato Padova e Vicenza fermandomi a Bassano del Grappa, storica città della resistenza. Starsene da sole con se stesse può essere un'esperienza piacevole, oppure tristissima... dipende sempre dal momento. Per fortuna quando sono partita sentivo che ne avevo bisogno, e così è stato. Ho passato tanto tempo seduta sul prato a scrivere con il mio portatile, ho conosciuto alcuni ragazzi del posto, sono stata al cinema a vedere Mio fratello è figlio unico (molto bello). Tornando in treno ho conosciuto due ragazze più o meno della mia età, una delle due aveva una figlia di nome Alessandra che somigliava a Shirley Temple e per cinque ore ha combinato il panico. Suppongo di aver sofferto qualche minuto di desiderio di maternità, ma è stato solo qualche minuto. Non credo ci sia altro da raccontare, tutto il resto del viaggio è stato dentro di me, e non fuori.
Invece ho deciso che riprenderò la mia bicicletta (vecchissima, spero non mi cada a pezzi in mano quando la andrò a tirar fuori dalla cantina)... sto meditando di organizzare una discesa lungo il Po a partire da Torino. Un'idea folle che mi è saltata in testa vedendomi ronzare intorno, soprattutto a Padova, centinaia di biciclette ogni momento. Devo vedere bene i percorsi ciclabili... e decidere se partire da sola, oppure no. Ma per quest'ultimo dettaglio credo ci sia tempo. Non avrò altri giorni di ferie fino a quest'estate.

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6 Sguardi lasciati:

Anonymous Anonimo ha annotato...

Partire da sola oppure no... dipende.

Senza voler scadere nel melenso, il fiume un po' rappresenta la nostra vita. Ha un'inizio ed una fine, proprio come la vita, e lungo il suo cammino incontra ostacoli contro i quali si scontra e che o abbatte o aggira, a tratti è calmo ed in altri impetuoso... Non v'è metafora più bella e più vera di un fiume, per rappresentare la vita, a mio parere.

Per questa ragione, la scelta di se percorrere il tragitto da soli od in compagnia dipende dallo spirito con il quale si vuole intraprendere il viaggio. Essenzialmente, dal perché lo si vuol fare.

Potrebbe tanto essere un viaggio spirituale dentro se stessi, alla stregua di quello che hai appena compiuto, quanto una semplice avventura. O tutt'e due.

E' vero, avrai tempo per pensarci... ma più che altro, ti consiglio di non pensarci affatto. Certe scelte semplicemente avvengono.

maggio 02, 2007 11:48 AM  
Blogger Sabrina ha annotato...

Oddio. "il fiume un po' rappresenta la nostra vita. Ha un'inizio ed una fine, proprio come la vita"... Pare quasi che io voglia suicidarmi. Tranquillo! Non è mia intenzione! :)

Per il resto, sono d'accordo. Capiterà.

maggio 02, 2007 12:05 PM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

Beh se proprio devi cascare in fiume con la bici

1. controlla pressione gomme !

2. controlla che i cavi freni non siano arrugginiti o sfilacciati...se si vanno cambiati a pena schianto.

3. banale ma...controlla che FRENI..sopratutto l'anteriore.

4. togli la polvere dalla catena e poi mettici un poco di lubrificante..meglio quello detto "secco" che trovi tipo nei Leroy Merlin o ferramenta..è un lubrificante non grasso, sporca poco ma serve parecchio..si vende in bombole spray

5. controlla l'altezza della sella

Buon giro :) !

P.s. bella la bici ! Pensa che tanto mi affascinava che ho imparato ad andarci a 30 anni :)

maggio 02, 2007 8:46 PM  
Blogger Sergio ha annotato...

Da quello che capisco, mi sembra che tu non sia una che usa la bicicletta abitualmente e, quindi, fa molta attenzione. Buonissimi i consigli tecnici di Papacito, però ti suggerisco che un conto, per chi non è allenato, è percorrere una decina di km. una tantum e poi fermarsi e altra cosa è percorrere circa 400 km.
Per fare una cosa del genere ci vuole un mezzo adatto ed in perfetto uso, anche per la comodità ed il trasporto del bagaglio. Chi fa queste cose normalmente viaggia in gruppo e con un furgone al seguito; inoltre sono allenati.
Comunque auguri!

maggio 02, 2007 9:22 PM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

Io ho smesso d'andare in bici poco più di 10 anni fa. Non che non mi piaccia, è solo che da allora non ho più avuto una bici; da quando andò in pezzi, per la precisione.

Decisi di attraversare il Valico di Chiunzi, un passo di montagna a circa 800m di altezza. L'obiettivo era salire, per poi fare la discesa. Adoravo le discese, ed una scarpinata in montagna fino ad 800m d'altezza ben valeva l'ebrezza di una discesa a folle velocità.

O così pensavo...

Arrivai fin giù ad Amalfi, dopo non so bene quanti km, tutti in discesa... con una delle ruote - ora non ricordo quale - ormai completamente andata: i raggi erano quasi tutti partiti, uno ad uno.

Dovetti farmi venire a recuperare da mio padre, incazzatissimo. Allora non avevo ancora il cellulare, tra l'altro.

In bocca al lupo! ;-)

maggio 02, 2007 9:45 PM  
Blogger Unknown ha annotato...

Piccoli suggerimenti:
dalle ricerche effettuate (anch'io coltivo un progetto simile al tuo), piste ciclabili in Italia ce ne son poche (questa è la nostra civiltà). Una delle più note e che potrebbe fare al caso tuo, parte da Stellata, vicino Ferrara, e percorre la riva destra del Po fino a Goro, per una lunghezza di circa 140 km. Il Comune di Ferrara ha un Assessorato per la Bicicletta (!) e i noleggiatori di bici sono aperti anche la domenica; con poche ricerche su Google trovi tutto.
Sennò la bomba: chiami l'Ente Turismo Austriaco e ti fai mandare per posta (arriva in pochi giorni) la brochure sulle piste ciclabili dell'Austria; e potrai cominciare a sognare di percorrere 400 km lungo il Danubio, da Vienna a Budapest o girare il Tirolo seguendo l'Inn etc. etc...
Fammi sapere!

maggio 09, 2007 10:37 PM  

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