18 luglio 2007

La scoperta dell'acqua radioattiva

Ma in Giappone le centrali nucleari non le costruiscono perfette e senza possibilità di fuga radioattiva come vorrebbe costruirle in Italia chi è a favore del nucleare? Sembra di no.
E' un peccato, perché il Giappone, proprio come l'Italia, è un paese ad alto rischio sismico. Lo dovrebbero sapere che costruire centrali nucleari dove si rischiano terremoti non è esattamente quello che si definirebbe un'idea geniale. Dovremmo inviare in Giappone qualcuno dei nostri esperti scienziati a favore del nucleare. Loro, andando a controllare la centrale, ne capirebbero assai di più del presidente della compagnia che gestisce l'impianto, che dopo averlo esaminato ha definito la situazione "un disastro". Sono sicura anzi che loro garantirebbero una centrale anche sul monte Fuji, se venisse costruita come dicono loro.
Nel frattempo a noi non resta che la Sardegna, una regione completamente fuori rischio (vedi le mappe della protezione civile e del centro di controllo sismico). Cosa aspettano allora a seminare reattori nucleari nel bel mezzo del panorama sardo? In fondo la nostra costituzione dice solo di rispettare il patrimonio naturale del paese. Una cosa di poco conto, di fronte all'esigenza di milioni di italiani di tenere il condizionatore a palla per otto ore al giorno. Mica possiamo continuare a comprare elettricità dalla Francia. Che poi se esplode una centrale in Francia e quasi come se esplodesse in Val d'Aosta, quindi tanto vale correre il rischio.
E poi in Sardegna ci sono già belle pronte le cave di salgemma da intasare di scorie radioattive, un regalo ai posteri. Perdono il potenziale tossico in appena ventimila anni. Facile prevedere che non ci siano infiltrazioni di acqua o perdite, nei prossimi ventimila anni. Spero che se il rigurgito neo-nuclearista abbia successo, almeno una centrale finisca dietro la villa di Berlusconi.

PS hanno sdoganato il vaffanculo! Fra poco metterò il logo del V-Day anche su questo blog. Luca Volonté ha definito la cosa scandalosa. Il mio primo dopo la sentenza è stato per lui.

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9 Sguardi lasciati:

Anonymous Anonimo ha annotato...

Per un excursus della storia del nucleare nel mondo, ed annessi disastri, leggete i seguenti articoli di Alessandro Iacuelli.

Articolo 1
Articolo 2

luglio 19, 2007 6:53 PM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

Sarà contento marco masini !

luglio 22, 2007 4:27 PM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

Continuo a ripetere che è sbagliato scagliarsi contro una fonte di energia ideologicamente.
Se si fa la somma di tutte le fonti di energia che gli ambientalisti o la sinistra o ancora gli esteti alla sgarbi style ormai stanno considerando pericolose o inutilizzabili, ci resta esclusivametne il solare (per ora non so per quanto verrà messo al bando anche quello), e nemmeno l'eolico, perchè è brutto, fa rumore e anche "perchè sì e basta"....
Posizioni simili non sono alternative credibili, realistiche pragmatiche, tecniche e scientifiche.
Sono posizioni ideologiche e populiste.
Di chiusura, contro ogni definizione di progresso si voglia dare, e da forze progressiste, la cosa mi lascerebbe stupefatto e perplesso, se non fosse, che oramai mi ci sono abituato, per quanto ormai ne ho proprio le scatole piene...
Mi spiace dirlo, ma non c'è buonsenso.

Primadirettiva

luglio 24, 2007 12:54 PM  
Blogger Sabrina ha annotato...

Scusa Primadirettiva... Dove la vedi la posizione ideologica in quello che ho scritto? Togli la chiave ironica: quello che c'è scritto è che l'Italia (fonte protezione civile e centro sismico) è completamente a rischio sismico tranne la sardegna. Se si mettono centrali nucleari in zone a rischio sismico anche minimo ecco che c'è la possibilità che capiti quello che è successo in Giappone (centrale supermoderna in zona a rischio sismico relativamente basso). Ci resta l'alternativa di seminare reattori nucleari in sardegna e intasarne il sottosuolo di rifiuti radioattivi. Ti pare un'alternativa? A me no. Che c'entra l'ideologia? Che c'entra la contrarietà a priori? Non capisco.

luglio 25, 2007 8:39 AM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

No vedi scusa io non mi riferivo tanto a questo ma ho fatto una generalizzazione, come se pensassi ad alta voce..e ho compreso (ma ci stava) anche il tuo discorso.
Il problema è tutto quello che precede il ragionamento razionale sul caso singolo...
Qualsiasi fonte ha un suo lato negativo e con tutta probabilità uno positivo.
E' evidente che le centrali sono da costruire con tutti i crismi, per altro alcune centrali ci sono gia e non in sardegna, ma sono obsolete, altri siti sarebbero individuabili...ma il problema purtroppo resta sempre a monte...
e le turbine eoliche qua no perchè ci sono gli uccelli, e le centrali nucleari o per le scorie o perchè boh, ma il fatto è che le cose se fatte in un certo modo si possono fare.
Invece io sempre più spesso sento opposizioni a tutto e al suo contrario...
Il rischio è ovunque, ma questo non giustifica posizioni sempre e comunque contrarie a qualsiasi fonte di energia che non sia il sole (per ora poi chissa troveremo qualcosa anche per quello).
Io sono a sinistra perchè è progressista, e nella parola sta il significato, non solo sociale, se invece la sinistra ha paura di tutto, e si chiude in se stessa in un localismo che assomiglia a quello della lega, per cui: qui no-tav perchè c'è l'uranio, li no inceneritore (perchè si), di la no elettrodotto (perche' no)...
il fatto è che dietro tutto questo "NO" c'è uno schema, non si puo pensare, per onesta intellettuale, che sia un caso che per qualsiasi cosa si opponga un "niet" stile sovietico...

Primadirettiva.

luglio 25, 2007 8:40 PM  
Blogger Sabrina ha annotato...

Capisco cosa intendi, ma credo che sia una percezione ad una normalissma reazione. Se il governo prende l'andazzo di fare quello che vuole senza consultare comuni, cittadini, realtà locali, associazioni e quant'altro, si ritroverà sempre davanti ad ogni progetto una schiera di NO, probabilmente sollevati da quei partiti che ancora prestano orecchio alla gente (li chiamano "estremi" pensa un po'...). In un qualsiasi stato democratico, da quando è stata inventata questa parola, qualsiasi progetto va discusso e condiviso con tutte queste realtà, fino ad un accordo che soddisfa ognuno. Noi invece siamo abituati ad un governo che propone, litiga dentro se stesso, dentro se stesso trova un accordo dopo settimane di discussione, poi ne spende altrettante per mettersi d'accordo con imprese e banche su come spartirsi la torta (e qualche volta ci scappa la fetta per la mafia) e alla fine si presenta ai cittadini dicendo: "questo progetto si DEVE fare!" ah, sì? Ma io ti smonto il bulldozer e dò fuoco al cantiere!!! E chi legge il giornale pensa: "Eh, c'è sempre qualcuno che protesta, alla fine non si farà mai niente." che è più o meno il sentore che esprimevi tu.

luglio 27, 2007 10:20 AM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

Io invece credo che il problema sia il contrario.
La popolazione certamente può non venire informata e questo è sbagliato (anche venisse informata sulla maggiore o minore dannosità, non ci crederebbe quindi probabilmente sarebbe inutile), ma una cosa positiva del precedente governo era proprio che per le nuove centrali, aveva decretato la non necessità del benestare dei comuni.
Non si può pensare che il benessere di tutti debba sottostare a quello di pochi.
Quindi per opere di interesse nazionale è solo uno "l'ente" che deve decidere: il governo, perchè nessuno vorrà mai un inceneritore di fianco a casa sua, ma se è necessario per il bene nazionale lo si fa, si consultano le comunità locali ma poi si decide senza veti.
Quello a cui comunque io mi riferivo non era tanto l'opposizione delle comunità locali, perchè fondamentalmente, e mi spiace dirlo, il popolo è bue, cioè eterodiretto.
Il problema qui è culturale.
Non si può pensare di avere benefici e non avere nessuna conseguenza negativa.
Tempo fa nascevano come funghi i comitati contro le antenne dei cellulari, famiglie al pascolo contro il ripetitore li piuttosto che la, ma poi ogni famiglia aveva 3 cellulari a casa...
Certo, occorre buonsenso da parte di chi decide, coinvolgimento della comunità (ma senza potere di veto), pianificazione delle opere necessarie, informazione corretta riguardo le fonti di energia possibili, nucleare compreso, proposte di tecnici e scienziati, non di burocrati scelte di politici nazionali in base a tali proposte e non di comunità locali..
In una parola buonsenso.
perchè vedi, mi spiace dirlo, ma se la nazione ha bisogno, che ne so di un'opera , boh una centrale elettrica, e la comunita di un posto non la vuole,l'altra non la vuole ecc..si va avanti per anni a discutere dove metterla, e nel frattempo la situazione sul nostro fabbisogno energetico peggiora a vista d'occhio...
non è cosi che deve funzionare, e inoltre non ci devono essere paletti ideologici e culturali su alcune fonti energetiche (ormai quasi tutte in realtà) che sull'onda per esempio di chernobyl e di un referendum assurdo, paiono diventate ora il tabu del terzo millennio (parlo ora del nucleare ma potrei estendere) ...
Se io, governo, dopo aver consultato comunità locali, esperti, commissioni, costi dei progetti, proposte dei privati che lo devono fare, valuto e decido che li va fatta una tal opera, allora se tu mi dai fuoco al cantiere, io mando l'esercito, se ti trovo a dar fuoco al cantiere vai in galera e fine dei giochi...come per demolire le case abusive in sicilia: c'è voluto l'esercito, e poi dopo il cambio di governo, ovviamente, piu nulla.

luglio 27, 2007 7:11 PM  
Blogger Sabrina ha annotato...

Un ragionamento pericoloso questo. Invece secondo me governo non può "passare sopra" alle esigenze dei pochi con la scusa di quelle dei molti. Perché è anche il governo dei pochi. Così si finisce a ragionare "alla Giovanardi", che candidamente ammette che stava al governo per fare il volere dei suoi elettori. Ma la costituzione lo contraddice.

Non so. In Oldanda volevano costruire diverse nuove centrali eoliche. Il governo ha interpellato centinaia di enti locali e di comuni nelle zone dove dovevano essere costruite. Alla fine, dopo un anno, ne hanno costruite la metà. Questo è governare, secondo me.

Ma è ovvio che si possono avere diversi punti di vista in proposito. Ad esempio io non ho votato a favore del maggioritario e detesto il bipolarismo. Gli italiani a quanto pare non la pensano così.

luglio 28, 2007 2:17 PM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

Non si passa sopra alle esigenze dei pochi, ma non è pensabile avere veti dai pochi.
La costituzione, per fare un esempio in cui si passa sopra, legalmente, alle interessi dei pochi, prevede anche l'eproprio se per uso comunitario/nazionale...
Lo stesso motivo per cui l'unione europea non funziona è perchè ogni paese puo porre il diritto di veto.
La democrazia non è parlare all'infinito, ma anche prendere decisioni.
E ci sono organi eletti preposti, come anche organi nominati preposti, sotto il controllo democratico.
Questo non significa non essere democratici, ma significa seguire la democrazia anche nella sua forma (a volte, specie se si parla di FORME di governo, la forma è anche sostanza...anche se non la esaurisce).
Secondo te faceva bene chi bloccava le ruspe perchè avevano case abusive che stavano per essere abbattute?
E' accettabile? E' democratico?
Certo, è differente, loro avevano case illegali...costruite senza permessi...ma difendevano i loro interessi (non legittimi in questo caso).
Ci sono leggi, decisioni, procedure, si discute: ma c'è un tempo limite e compiti precisi.
Se ciascuno , com'è logico, guarda solo al proprio orto, e niente più, la fine è quella che stiamo facendo ora...non è poi un ragionamento tanto differente dall'evasione fiscale..per quanto non è comportamento illegale in questo caso.
Comunque ribadisco, la cosa più pericolosa è piuttosto la mentalità che sta dietro sia a queste posizioni, sia soprattutto, alla negazione di ogni possibilità per qualsiasi fonte energetica, a prescindere, per l'appunto, ideologicamente.

luglio 28, 2007 9:14 PM  

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