29 gennaio 2007

Pacs?

Stanno ancora a litigare sui Pacs.
Mastella non li voterà mai. Gli altri dicono che andranno avanti. Il punto è un altro: nel programma dell'Ulivo c'è scritto chiaramente che leggi in materia si sono proposti di approvare. Non è granché, si tratta solo di riconoscimento di diritti civili, ma comunque è qualcosa. Facessero quello e basta, Mastella non può non votarlo, non è stato eletto per rompere le scatole ma per attuare il programma.
Probabilmente non mi sposerò mai, non è cosa per me. Che mi sia garantito il diritto di assistere in ospedale la persona con cui ho una relazione, è importante. O che una anziana signora, al momento della morte, possa indicare come beneficiario della sua pensione l'amica con la quale convive dalla morte del marito. Ma è ovvio che non si riconoscono tali diritti per queste rare situazioni (anche se...): si riconoscono per tutti quelli che amano persone dello stesso sesso. Come possono ignorarli? La questione non è se ne usufruiranno (tutti quelli che conosco non ne hanno intenzione), la questione è se ne hanno la possibilità o meno. Non ce l'hanno.
Piantatela di litigare, dateci una prova di serietà!

PS Ieri ho visto Black Dhalia e non ci ho capito niente. Ero mezza addormentata perché avevo corso per quasi 20 chilometri nel pomeriggio... è colpa mia o quel film è davvero contorto?

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2 Sguardi lasciati:

Anonymous Anonimo ha annotato...

Più che altro, secondo me, è un film non riuscito. Il romanzo è di una complessità fenomenale, per comprimere la trama nell'arco di un film si richiede una memoria prodigiosa allo spettatore, e comunque non si riesce a fare in modo che i passaggi della trama risultino forzatissimi.

Sui PACS non posso che darti ragione. E aggiungo: mi irrita da morire sentire Napolitano che dice che in merito "si troverà un accordo con la Chiesa". Da quando in qua la chiesa è una controparte con la quale lo Stato deve discutere i diritti dei cittadini? :(

gennaio 30, 2007 9:32 AM  
Blogger Sabrina ha annotato...

Beh, quando sei presidente della Repubblica devi trovare il modo di essere diplomatico con tutti. La questione non è se la Chiesa è una controparte con cui discutere le leggi (abbiamo sufficienti politici che parlano solo per ripetere le parole del papa, quindi il problema si pone)... la questione è quando mai la Chiesa scenderà a compromessi. La sua posizione è dettata da principi religiosi, non dal ragionamento. Bisogna agire considerando che chi crede nella Chiesa deve aver la possibilità di comportarsi come dice il Papa, e dare la possibilità agli altri di fare una scelta diversa.
Nel caso dei PACS, di fare una scelta e basta, visto che ora non possono.

gennaio 30, 2007 10:35 AM  

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