Domenica libera
Domenica pomeriggio, al campo sportivo. Inizio a correre attorno al campo di calcio, dove si allenano i ragazzi delle scuole superiori. Mi lascio trasportare dalla musica (la mia penna nuova!), ad un certo punto il battito del cuore diviene un tutt'uno con l'immagine delle mie scarpe che si muovono veloci avanti e indietro sulla pista rossa. Mi dico sempre che quando corro non dovrei guardare in terra, ma attorno a me... stavolta però sono al capo sportivo e attorno a me c'è solo il paesaggio freddo della periferia... palazzine giallo canarino e reti di recinzione. Allora mi prendo una pausa e trascorro qualche minuto con me stessa, con il respiro, i pensieri che vanno e vengono, la mia musica preferita.
Piano piano il campo sportivo si svuota. Gli allenamenti finiscono, i genitori sugli spalti si allontanano... anche quelle altre due o tre persone con le quali condividevo i miei giri di campo spariscono. E' passata un'ora e mi sento di poter andare avanti ancora un po'.
Si avvicina il guardiano del campo, e mi fa gesto di raggiungerlo. Mi dice che deve andare via e che deve chiudere il campo, ma se voglio restare c'è un passaggio nella rete e posso uscire da lì. Mi lascia la porta degli spogliatoi aperta. Lo ringrazio e ricomincio a correre.
Corro fino a che il sole non sparisce del tutto. Il primo vento gelido della sera è quasi piacevole e non me ne voglio andare. La musica ricomincia per la terza, forse quarta volta, quindi la spengo. E continuo a oltranza, giusto per il gusto di farlo, solo perché posso. E' una sensazione di estrema libertà. Domandarsi "dovrei tornare a casa?" "dovrei avvisare qualcuno?" e rispondersi "adesso non ne ho voglia, voglio fare questo... e basta."
Così ne ho approfittato, e sono rimasta fino a sera inoltrata, fino a ora di cena. Finché non ho sentito dei deliziosi brividi di freddo scorrere sulla schiena zuppa di sudore, finché non ho sentito le punte dei capelli gocciolare, i muscoli dolere, il cuore scoppiare. Soddisfatta del mio quasi suicidio sono tornata a casa, dove nessuno mi aspettava, alla meritata doccia calda e alle battute della Littizzetto. E mi sono addormentata alle nove, con la mia gattina sulla pancia.
Piano piano il campo sportivo si svuota. Gli allenamenti finiscono, i genitori sugli spalti si allontanano... anche quelle altre due o tre persone con le quali condividevo i miei giri di campo spariscono. E' passata un'ora e mi sento di poter andare avanti ancora un po'.
Si avvicina il guardiano del campo, e mi fa gesto di raggiungerlo. Mi dice che deve andare via e che deve chiudere il campo, ma se voglio restare c'è un passaggio nella rete e posso uscire da lì. Mi lascia la porta degli spogliatoi aperta. Lo ringrazio e ricomincio a correre.
Corro fino a che il sole non sparisce del tutto. Il primo vento gelido della sera è quasi piacevole e non me ne voglio andare. La musica ricomincia per la terza, forse quarta volta, quindi la spengo. E continuo a oltranza, giusto per il gusto di farlo, solo perché posso. E' una sensazione di estrema libertà. Domandarsi "dovrei tornare a casa?" "dovrei avvisare qualcuno?" e rispondersi "adesso non ne ho voglia, voglio fare questo... e basta."
Così ne ho approfittato, e sono rimasta fino a sera inoltrata, fino a ora di cena. Finché non ho sentito dei deliziosi brividi di freddo scorrere sulla schiena zuppa di sudore, finché non ho sentito le punte dei capelli gocciolare, i muscoli dolere, il cuore scoppiare. Soddisfatta del mio quasi suicidio sono tornata a casa, dove nessuno mi aspettava, alla meritata doccia calda e alle battute della Littizzetto. E mi sono addormentata alle nove, con la mia gattina sulla pancia.
Etichette: Sabrina
10 Sguardi lasciati:
L'unica "nota stonata e urlata" .... la "Littizzetto!!!
perché invece il resto è una favola...
:) vi adoro
Ti capisco, mi sentivo allo stesso modo quando nuotavo assiduamente... tornato la sera a casa il letto era il più bel posto del mondo. :-)
Hey, ragazzina moralista, guarda qua: http://www.youtube.com/watch?v=9zKXCQpUnMg&eurl=
Adesso i tuoi boicottaggi, il tuo pontificare a casaccio, il tuo imporre agli altri cosa è giusta e cosa è sbagliato... dove sono?
Sapevo che era in preparazione questo video, e l'altra volta ti ho provocata.
Tu, e il tuo amico, o siete stati zitti o avete difeso a spada tratta Blogger.
Dietro Blogger c'è Google, e dietro Google c'è http://www.youtube.com/watch?v=9zKXCQpUnMg&eurl=.
Vediamo se mi censurerai, se mi darai lezioni di chissà che, oppure se avrai il coraggio di mostrare le cose come stanno.
Voglio proprio vedere come boicotterai Blogger e Google.
Ciao, anche io ho poco tempo ora, ma se vorrai ripassare da me e scrivere quello che volevi scrivere oggi che non avevi tempo mi farebbe piacere.
In ogni caso, grazie.
Primadirettiva
Che cavolo c'entra quanto scritto dal "solito anonimo" con questo post???
Sempre d'accordo nel censurare gli anonimi!!!
Scusa Sergio! Non volevo accomunare in nessun modo il tuo commento con quello di qualcun altro!!!
Hai ragione, dovrei censurare gli anonimi... Il punto è che credo nel fatto che chiunque sia libero di criticare ed esprimere la sua opinione su quello che dico, purché non sia offensivo nei miei confronti e in quelli delle persone che visitano il mio blog.
Naturalmente sono io che decido quando un commento è "offensivo" e quando non lo è (è pur sempre il mio blog), ma generalmente sono mooooolto tollerante. Quando visito altri blog, mi intristisco notando che magari hanno un altissimo numero di visitatori e pochissimi commenti, quasi sempre dei soliti due o tre amici. Significa che il blogger sistematicamente elimina ogni voce discordante, ogni commento spiacevole, ogni critica che non suoni bene alle sue orecchie... io credo invece che rispettando la buona educazione tutti hanno il diritto di dire la loro. Per questo non ho ancora attivato nessun filtro sui commenti.
Il problema dell'anonimità invece, riguarda la vigliaccheria delle persone, ed è un problema solo loro, non mio.
Hai ragione che censurare o meno spetta a te, però non hai risposto alla mia domanda circa il contenuto del commento, che nulla ha a che fare con il "post".
O no?
Sì, non c'entra niente, hai ragione.
Dovrei cancellarlo? Forse non ne vale la pena, non credi? :)
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