05 maggio 2007

No-rights-Day

Due paroline sul Family-Day, la grande manifestazione a favore della famiglia che si terrà a giorni.
In pratica un invito aperto a tutti i Cattolici non-pensanti, affinché si facciano strumentalizzare a dovere partecipando ad un evento che con la copertura di voler promuovere la "famiglia tradizionale" ha in realtà lo scopo di protestare contro il riconoscimento dei diritti di altre persone. Una manifestazione politica (si manifesta adesso per un valore che dovrebbe essere fondamentale da secoli) e violenta -nel senso morale del termine- che porterà in piazza fascisti e preti uniti dal pretesto di salvare i valori famigliari, in realtà a celebrare l'omofobia latente dell'Italia più triste.

Io che son cattolica il valore della famiglia lo conosco e lo riconosco. Una legge che garantisca diritti alle unioni di fatto (o addirittura che giuridicamente equipari le convivenze omosessuali al matrimonio) non li intacca minimamente, non me li fa scadere né misconoscere, non mi fa perdere l'importanza che dò loro e non mi induce a pensare che tolgano qualcosa di fondamentale a me. Se lo pensassi, sarei una cattolica leggera e superficiale, dai valori falsi, ipocrita nell'andare a messa. A me personalmente, che un amico gay possa sposarsi e giurarsi amore eterno riempe il cuore di felicità, e basta.

Riporto qui sotto le parole di Eugenio Scalfari, pronunciate circa un mesetto fa in televisione.

"Vorrei che la religione si occupasse soprattutto di Dio e di Cristo.
Vorrei una Chiesa pastorale che non solo vivesse tra la gente ma tra i diversi, tra quelli che non la pensano come noi, che noi consideriamo peccatori, ma che sono pur sempre uomini e donne come noi. In loro dobbiamo percepire esaltare aiutare la scintilla divina che anch'essi possiedono al pari di noi. Che cos'altro il Cristo ci esorta a fare? Ma è questo che stiamo facendo?
Tanti uccelli si posano la notte sui rami degli alberi e ne ripartono al mattino. A volte ritornano, altre volte non più. Ma l'albero che li ha ospitati ha comunque dato e ricevuto da ciascuno di essi qualche cosa, qualche insegnamento e comunque la presenza di una vita.
Non so se questa conclusione d'un dibattito che si annunciava ed è stato polemico sia piaciuta al suo turgido conduttore. A me, laico non credente, è piaciuta molto. A me piace la Chiesa di Francesco e anche quella di Agostino, quella di Bernardo, quella di Duns Scoto. Mi piace quella di Pascal e quella di Maritain. Mi piace quella del cardinale Martini. Mentirei se dicessi che mi piace quella di Camillo Ruini. Politicamente sarebbe forse stato un papa migliore di Ratzinger. Ma la Chiesa ha bisogno di un politico sulla sedia di Pietro?
Se è questo di cui ha bisogno, allora è perduta."
Eugenio Scalfari (11 marzo 2007)

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1 Sguardi lasciati:

Blogger Unknown ha annotato...

C'è un manifesto, in tutta questa assurda propaganda, che mi ha colpito. Vi sono ritratti una bella coppia, col loro bel bambino, sullo sfondo un candido nonno da fotoromanzo e, last but not least, la sagoma bonaria di Clemente Mastella.
Il poster è completato da uno slogan inneggiante alla difesa della famiglia.
Ho avuto un pensiero destabilizzante: e se quei due giovani sorridenti NON FOSSERO SPOSATI? Cosa cambierebbe? La loro faccia sarebbe meno pulita? Il sorriso di quel bambino meno dolce? Il nonnino sarebbe un pò più malandato? La risposta è evidente: non cambierebbe NIENTE! Penso a mia sorella, non sposata, e alla sua meravigliosa famiglia (SI! FAMIGLIA, Dio Santo!), dove vado a tuffarmi per colmare, fra le braccia del mio nipotino e le risate col suocero, i miei vuoti affettivi, il mio bisogno di FAMIGLIA. Sensazione che non ho in case benedette dal rito di Santa Romana Chiesa, matrimoni che sono stati palliativi a mancanze più profonde, soddisfazione di mediocri ambizioni borghesi ed altro ciarpame morale che non attiene, questo sì, al concetto sacro di famiglia. Le Parrocchie accolgono queste coppie, benedicono questo ciarpame, pur di annoverare due altre pecore nel loro gregge, due altri sudditi nel Regno Pontificio. E dall'altra parte rifiutano l'accoglienza al mio meraviglioso nipotino e al suo perenne sorriso, solo perchè figlio di non sposati.
Si affronti allora il problema del riconoscimento legale delle coppie, che di certo ha come unica soluzione una dichiarazione impegnativa a qualsiasi titolo, ma non confondiamo l'atto giuridico con il valore, esistente, profondo, radicato nella natura umana che spinge un uomo ed una donna a voler affrontare la vita insieme e a volerla perpetuare trasmettendola ad un nuovo essere.
Valore che non ha bisoglo di altro diritto, che quello di poter ESISTERE.

maggio 09, 2007 10:25 PM  

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