12 luglio 2008

Riesumiamo il santo criminale

Ho letto da qualche parte (credo fosse l'ultimo numero di Diario) che presso il ministero di Emanuela Orlandi sta circolando l'intenzione di riesumare la salma di Enrico De Pedis, detto Renatino. L'articolo era breve e caustico, quanto basta per indurmi a curiosare su internet.

Scopro che questo Renatino De Pedis era uno dei leader della banda della magliana, che era iscritto alla P2, che fu indagato per droga, mafia, fattacci legati a Andreotti e tante altre bellissime cose. Scorro verso il basso la pagina di Wikipedia e scopro inoltre che Renatino è stato sepolto in una cripta riservata ai beati e ai santi nella basilica di Sant'Apollinare, a Roma. Fantastico. Lì per lì mi domando se forse non ci sia stato uno scambio di personalità, oppure un malinteso. Ma no, il resto della storia è tutto lì: al tempo della sepoltura (1990), Monsignor Pietro Vergari, rettore della basilica, giustificò la sepoltura così: "Si attesta che il signor Enrico De Pedis [...] è stato un grande benefattore dei poveri che frequentano la basilica ed ha aiutato concretamente a tante iniziative di bene che sono state patrocinate in questi ultimi tempi, sia di carattere religioso che sociale. Ha dato particolari contributi per aiutare i giovani, interessandosi in particolare per la loro formazione cristiana e umana".

Ieri sera ho partecipato alla festa per il compleanno del nostro parroco. Ho chiesto un po' in giro, mi interessava soprattutto l'opinione dei miei coetanei. La reazione generale è stata: che ci vuoi fare? Di cosa ti meravigli? Non lo so. File di veneranti che compiranno il loro piccolo pellegrinaggio per omaggiare con la loro presenza un criminale santificato. Spero che la notizia della riesumazione sia solo una balla. Una voce di corridoio, una falsa notizia.

Forse davvero non c'è niente di cui meravigliarsi. Spengo la luce, mi addormento.

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