09 maggio 2007

Cilindro e Cono

Uno dei ragazzi a cui dò ripetizioni si chiama Nicholas. Non sono sicura che si scriva così, non ho mai visto il suo nome scritto. Oggi sono salita da lui per matematica.
Abita al quinto piano di un palazzo di cinque piani, senza ascensore. Salendo rampa dopo rampa mi sono sentita meno in colpa per non essere andata a correre. Giunta al terzo piano mi avvolge un odore di pollo al curry micidiale. Colta per fame inizio a seguire l'odore, ma mi rendo conto che proviene da fuori ad una delle finestre con i vetri opachi che danno luce alle scale, dalla quale non è possibile scorgere l'esterno.
Quando arrivo a casa di Nicholas gli chiedo se al terzo piano c'è sempre quell'odorino delizioso. Mi dice che in uno degli appartamenti abita un cuoco cinese. Caspiterina, un cuoco cinese che cucina cinese a casa sua. Con la testa inizio ad immaginarmi questo poveretto che tutti i santi giorni passa le serate avvolto nel fritto della sua cucina, tra involtini primavera e gamberetti al limone... mi sembra strano che a casa mangi le stesse cose che cucina ogni giorno. Un po' come un pasticcere... credo che dei cornetti non possa sentire più nemmeno l'odore, costretto fino all'alba a lavorare nel forno.
Condivido con Nicholas le mie riflessioni, ma lui mi guarda con gli occhi spalancati, come se fossi mezza scema. Forse sono mezza scema sul serio. Poi di punto in bianco, come se avesse capito che ormai siamo in fase di relax, mi mostra il suo "Gormita". Un pupazzetto di gomma colorata alto circa 10 centimetri. Con orgoglio mi legge la descrizione della creatura, riprodotta su una specie di cartoncino colorato. Mentre con un orecchio lo ascolto declamare poteri e punteggi, osservo il pupazzetto. Avrei voglia di dirgli "Nicholas, ma hai 13 anni, sei in terza media... non è roba un po' troppo cretina per un ragazzo della tua età?", però non lo dico. Dò un'ultima occhiata al mostriciattolo blu, poi glielo restituisco fingendomi impressionata.
"Nicholas ma tu ce l'hai la ragazza?" Gli chiedo. Mi risponde di no.
"Come mai?" Gli chiedo. Nella testa mi frullano centinaia di motivazioni valide per le quali un ragazzino di tredici anni possa non avere ancora la ragazza. Mi domando anche come mi sia venuto in mente di fare una domanda tanto stupida. "Ce l'hai la ragazza"...Credo sia una di quelle domande che i bambini reputino fastidiosa da sempre, ma non lo dicono mai.
"Alle ragazze non piacciono certe cose." Mi dice, mettendo via il mostro di gomma.
Resto imbambolata per qualche minuto, rincretinita dalla semplicità e dalla profondità di certe affermazioni che da bambini siamo in grado di dire con tranquillità, e da grandi non più. In fondo è proprio così che funziona... anche per me. E' elitario il bambino, è esigente. Vuole o non vuole, non c'è compromesso. Non rinuncia a una parte di se stesso per avere altro... anche perché forse non conosce altro. Poi arriva l'amore e le cose si complicano, si mischiano, si fanno più confuse. Non esiste più il tuo e il mio, ma quanto e cosa si vuole dividere e condividere. Pffff.
Abbiamo fatto il cilindro ed il cono.

Etichette:

1 Sguardi lasciati:

Anonymous Anonimo ha annotato...

E' bello, di quando in quando, leggere un po' dentro di te.

;-)

maggio 10, 2007 12:14 AM  

Posta un commento

<< Home