22 maggio 2007

Notturno televisivo

Ieri ho visto la puntata di Rotocalco Televisivo, la trasmissione di Biagi. Una faticaccia, con l'allergia, restare sveglia tra colpi di tosse e occhi arrossati. Ma ne è valsa la pena. Un servizio dopo l'altro mi intristivo sempre di più. Nella scaletta dell'ultimo TG1 avevano trovato spazio notizie "importantissime" come l'ultimo film di Tarantino o l'ennesimo caso di cronaca nera di periferia. A mezzanotte invece, questo signore 87enne dedicava i suoi servizi alle condizioni dei lavoratori stagionali in Sicilia, all'anniversario della strage di Capaci, alle cooperative di Libera che trasformano in luoghi di formazione e lavoro i terreni e gli immobili confiscati alla mafia. Mentre Don Ciotti parlava di come la mafia sia attivissima, soprattutto nei periodi in cui è silente, pensavo a quella frazione di pubblico che assieme a me aveva ancora la televisione accesa a mezzanotte e mezza. Probabilmente persone che quelle cose le sanno già, che restano sveglie apposta per ascoltare notizie altre, diverse, vere. A tutti gli altri viene propinata l'intervista a Bagnasco, subito dopo il TG2, o i pacchi di Affari tuoi. E poi si parla di servizio pubblico.

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3 Sguardi lasciati:

Blogger Andrea Rendi ha annotato...

Meno sappiamo, meno pensiamo. Meno sappiamo, più altri agiscono indisturbati su frnti che noi dimentichiamo, presi a rincorrere i problemi salienti che l'informazione televisiva ci propina...

maggio 22, 2007 3:00 PM  
Blogger Sergio ha annotato...

" ... Ci sono paesi in cui esiste la censura, e allora bisogna lottare per evitarla e per scrivere quanto più possibile ciò che si intende scrivere, nonostante tutto. Ci sono paesi in cui c'è libertà di espressione, in cui non esiste una censura ufficiale, ma la libertà del giornalista è limitata dagli interessi della testata per la quale lavora. In molti casi il giornalista, specialmente se è giovane, deve sottostare a molti compromessi e usare varie tattiche per evitare il confronto diretto, e cosi via. Ma non sempre è possibile, ed è questo il motivo per cui si verificano così tanti casi di persecuzione. Sono tecniche di persecuzione indubbiamente diverse da quelle violente di cui parlavo in precedenza: assumono la forma del licenziamento, dell' emarginazione di fatto dalla vita lavorativa, della minaccia di natura economica. In generale si tratta di una professione che richiede una continua lotta e un costante stato di allerta. ..." Questo lo diceva Ryszard Kapuscinski.

In Italia, secondo me, l'informazione, tutta l'informazione, è succube di altri poteri

maggio 22, 2007 3:52 PM  
Blogger valentina ha annotato...

Già, ero lì anche io ieri sera mentre crollavo dal sonno. E' sempre bene ricordare queste realtà, nascoste dal magma di mondezza che ci propinano - purtroppo - solo a orari decenti. Sob!

maggio 22, 2007 7:47 PM  

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