04 giugno 2007

Verità e santa opinione

Mi sembrava il caso di riportare alcuni passi della lettera che il Presidente della Confederazione dei popoli di nazionalità Kichwa dell'Equador ha scritto in risposta ai vescovi cattolici che lo accusavano di aver frainteso il discorso di Ratzinger in Brasile, quando il Papa ha detto che gli indios ai tempi della colonizzazione "anelavano silenziosamente" di incontrare Cristo.
La lettera completa è su Adista.

IL PAPA CI CHIEDA PERDONO
di Confederazione dei popoli di nazionalità kichwa dell'Ecuador

[...] Ci domandiamo se le dichiarazioni del papa riguardo ai nostri fratelli presidenti latinoamericani di impostazione umanista non siano per caso dichiarazioni politiche chiaramente ideologizzate. Naturalmente sì. Noi indigeni non abbiamo diritto ad avere filosofie, ideologie, spiritualità e culture nostre? È il momento che il papa e i vescovi accettino che nel mondo esiste la diversità e che la tolleranza interculturale è indispensabile per una convivenza giusta e fraterna tra i popoli. [...]

Comprendiamo che i signori vescovi hanno l’obbligo di difendere papa Benedetto XVI, ma ciò non può far dimenticare loro le conseguenze, in termini di genocidio, dell’invasione e della conquista della Corona spagnola e la partecipazione che hanno avuto in esse membri della Chiesa cattolica. Non si può coprire il sole con un dito. Vi sono documenti storici e di carattere scientifico che mostrano quanto detto. Ricordiamo solamente che il papa di quel tempo, Alessandro VI, nel maggio del 1493, credendosi padrone e signore del mondo, emise delle Bolle di Donazione ai Re di Castiglia, in cui affidò in dono le nostre terre e i nostri antenati ai Re cattolici di Spagna. Basta leggere con una elementare sensibilità umana i resoconti lasciati da Frey Bartolomé de Las Casas, sulla fame di oro e sui crimini orrendi commessi dai criminali giunti in questi territori, con la complicità di membri della Chiesa.
Non dimentichiamo, signori vescovi, che fino a pochi decenni fa le nostre migliori terre erano nelle mani della Chiesa, e che i nostri padri e i nostri nonni furono costretti a svolgere lavori non remunerati in quelle che in altri tempi erano le nostre terre, e poi pagare ai sacerdoti “le decime e le primizie”: furono, cioè, servi dove in altri momenti erano stati signori e padroni. Di fronte a ciò, il meno che possiamo fare è condannare questi crimini di lesa umanità, e denunciarli con tutta la forza affinché non si ripetano mai più. Altrimenti torneranno ad accadere in nome di “dei” che coprono voraci interessi politici ed economici, come è il caso del recente genocidio in Iraq, portato a capo da un essere che si crede padrone e signore di questo mondo e che ha affermato che era stato “dio a dirgli di invadere l’Iraq”. [...]

Alcuni vescovi riuniti nel Celam affermano che “la Chiesa cattolica ha dato impulso alla nostra liberazione”. Dobbiamo ricordare ai signori vescovi che parlando con proprietà bisognerebbe dire che certi membri della Chiesa hanno appoggiato la nostra insurrezione che è venuta preparandosi da secoli di fronte alle situazioni di ingiustizia che abbiamo vissuto. E non sono stati solo membri delle Chiese a sostenere le nostre cause, ma anche atei umanisti, membri di altre religioni, tante persone e popoli con cui condividiamo il cammino, nella ricerca definitiva della liberazione e della vita degna per i popoli. Dobbiamo anche ricordare ai vescovi che i membri della Chiesa cattolica che ci hanno appoggiato e ci appoggiano generalmente sono stati perseguitati e puniti da membri della gerarchia ecclesiastica.


Sua Santità Benedetto XVI, e vescovi del Celam riuniti in Brasile, noi ribadiamo la nostra posizione: l’evangelizzaione realizzata da membri della Chiesa cattolica durante la conquista e l’invasione spagnola non solo non ha rispettato le nostre culture, ma ha anche sterminato interi popoli e nazioni. Non si può difendere l’indifendibile in nome di niente, devono prevalere la verità e la giustizia. La verità è che milioni di esseri umani furono sterminati con vili esecuzioni, con sistemi di sfruttamento anticristiani, nelle miniere e ai lavori forzati; che i sacerdoti encomenderos si appropriarono delle nostre terre e imposero le loro concezioni teologiche che non avevano nulla a che vedere con il messaggio di Cristo, distrussero il Tempio Vivo di Dio che sono gli esseri umani secondo la concezione di Gesù, ed edificarono “templi” per lavare le proprie coscienze di fronte ai crimini commessi; il sangue versato dai nostri antenati con la complicità della maggior parte dei sacerdoti cattolici si è unito al sangue versato da Cristo sulla Croce con la complicità dei sacerdoti del tempo.
[...] Ribadiamo la nostra richiesta che il Papa chieda perdono ai Popoli e alle Nazionalità Indigene del Continente e ai governi latinoamericani che si sono sentiti offesi dalle sue dichiarazioni politiche e religiose. [...]

Humberto Cholango - Presidente della Confederazione dei Popoli di nazionalità kichwa dell’Ecuador - Ecuarunari

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