26 settembre 2007

Odio

Vorrei dedicare una pagina di questo blog all'odio.

Da tempo ho maturato la convinzione che qualsiasi cosa scaturisca dall'odio sia una grandissima stronzata. L'odio è un sentimento che andrebbe bandito dal mondo, è una reazione velenosa e pericolosa, irrazionale quanto l'amore che è il suo opposto, ma indirizzato al male. Eppure c'è chi si vanta di odiare, chi nobilita l'odio, chi addirittura ne decanta le lodi come forza motrice. E' facile distinguere quando un commento, un guidizio, un'opinione è dettata dall'odio (anziché dalla rabbia, ad esempio). Perché l'odio genera violenza, causa ferite. Dolore. Enzo Biagi una volta disse che bisogna sempre parlare delle altre persone come se fossero nostri fratelli o sorelle, della nostra famiglia. Si può anche parlarne male, ma questa regola la trovo incantevole... forse perché non sarei mai capace di odiare la mia famiglia.
Esistono modi nonviolenti di agire, nonviolenza non vuol dire fare a meno della rabbia, o della forza, o della volontà. O dell'efficacia. Significa fare a meno dell'odio. Un articolo o un commento non sono meno "incisivi" senza essere intrisi di odio. Ma c'è chi non la pensa così.
C'è anche chi pensa che il contrario di essere incisivi non sia odiare. Ma anche essere vigliacchi è violenza. Anche non prendere parte, sparare la propria opinione quando conviene. Anche dire "me ne frego", che diceva Don Lorenzo Milani è il contrario esatto di I Care.
Su un libriccino ho letto di Cesare Pavese che diceva: chi odia gli altri odia se stesso. Io credo che si odia qualcuno quando lo si teme, e mi stupisco quando qualcuno dimostra di temere me.

In ogni caso è da un po' ormai che leggendo giornali, riviste, blog sto diventando... insofferente all'odio. Leggo un articolo e mi rendo immediatamente conto che c'è dell'odio dietro, strisciante, maligno, a volte sfrontato. Una voglia di fare del male senza ragione. Poi spesso spiego a me stessa che una ragione c'è: qualcuno paga per alimentare l'odio, a qualcuno fa comodo. Ma altre volte non c'è giustificazione. Se si tratta di un blog ad esempio, o di una rivista gratuita, o di una mail speditami da un amico... o di un discorso, che viene fatto in fretta e il cui ricordo svanisce veloce... cosa giustifica l'odio? Nel frattempo resta la ferita, il risultato dell'odio.
Le notizie sono le stesse che leggono tutti. Monaci pacifisti morti ammazzati perché protestano contro una dittatura; Mastella (sempre lui!) che si arrabbia perché c'è una campagna con fini politici contro di lui. E poi i miei siti preferiti, i commenti dei miei amici, le persone che mi stanno intorno.
Mi chiedo se sono anche io parte di questo sistema, con questo piccolo diario personale, scritto da me per me. In un mondo di giornalisti, presunti tali, blogger professionisti, grandi scrittori... Io me ne sto qui a mettere online i miei pensieri sconclusionati, lasciando tutti liberi di leggerli e di commentarli. C'è dell'odio anche in questo, come in tutto ciò che leggo?

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4 Sguardi lasciati:

Anonymous Anonimo ha annotato...

Ma anche essere vigliacchi è violenza. Anche non prendere parte, sparare la propria opinione quando conviene. Anche dire "me ne frego", che diceva Don Lorenzo Milani è il contrario esatto di I Care.

Sab, non credo proprio che sia cosi'. Vigliaccheria, menefreghismo e passività sono per lo più suggeriti da timore e paura ; anche se gli _effetti_ di questi comportamenti possono consentire o facilitare i violenti, non vanno confusi con essi.

Te la sentiresti tu di condannare un bambino perchè intimorito non reagisce alle angherie di qualcuno ? A maggior ragione di un
adulto ? Io non intendo per adulto una persona più anziana, ma solo una largamente più esperta e non per forza migliore o più benevola. Molti cosiddetti adulti, tra cui il qui presente, sono bambini rispetto a persone di maggior acume ed esperienza ed il mio ed il loro timore è espressione dell'ignoranza, dell'incertezza.

Per "farsi coraggio" bisogna passare da una fase piuttosto spaventosa, in cui ci si rende conto di aver paura/timore. Questo amplifica in noi la stessa paura, generando reazioni difensive tra cui il menefreghismo che ci consento di NON affrontare la stessa idea di avere paura.

Io credo che si odia qualcuno quando lo si teme, e mi stupisco quando qualcuno dimostra di temere me.

Io dubito che temano te , quanto piuttosto quello che per loro rappresenti o quello che dici. Infatti come fare a temere il nazisTA, per lo più poveracci squilibrati ? E' il nazisMO che risulta odioso in quanto sollecita in alcuni la reazione instintiva di distruggere qualcosa che non vorremmo esistesse ! Quindi per soddisfare la nostra paura, per esempio, fuciliamo il nazista. Però se il fenomeno nazismo non è generato da una sola persona, ma è intrinseco in un modello di pensiero delirante, allora lo ritroveremo in altri ed uccidere il singolo non avrà risolto nulla.

Ecco che l'odio per la persona non risolve il problema di fondo, seppur l'idea di fermare la persona sia coerente con lo scopo di fermare gli effetti fisici di una ideologia. Ecco che per non odiare Sab bisogna essere non meglio di Sab, ma o non percepire alcuna minaccia in quello che fa o dice o capire non tanto lei in quanto Sab, ma capire il pensiero.

Poi spesso spiego a me stessa che una ragione c'è: qualcuno paga per alimentare l'odio, a qualcuno fa comodo.
Vero, talora è alimentato ad arte, vedasi Lenin, vedasi Mao, vedasi Regan, vedasi Hitler, vedi Berlusconi. IN comune queste persone hanno il metodo, pur nelle sue forme diverse, tempi e modalità.

Io me ne sto qui a mettere online i miei pensieri sconclusionati, lasciando tutti liberi di leggerli e di commentarli. C'è dell'odio anche in questo, come in tutto ciò che leggo?

C'e' del timore, c'e' della confusione, c'e' esattamente quello che ognuno riesce a leggerci e che vada oltre la lettera del commento. C'e' stanchezza e frustrazione, naturalmente esaltata dall'assenza di apparente cambiamento. C'e' speranza che il futuro sarà migliore o quanto meno non peggiore. Però s'e c'e' veramente dell'odio lo sai solo tu, e per chi, e perchè.


Mi disse una carissima amica psicologa : non devi temere di aver paura, temi piuttosto di non accorgertene e di non reagire anche gradatamente alla paura stessa, con intelligenza. In questo, io che non posso soffrire moltissimi preti, riconosco illuminazione in quanto ribadito da giovanni paolo 2°.

E talora semplicemente chiedendo aiuto puoi aiutarti a vincere la paura, però ricordando che padrona del tuo pensiero e del tuo avvenire è solo Sab.

settembre 27, 2007 1:21 AM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

no sab, ho scelto di tornare sul tuo blog perché non ci ho letto l'odio, neppure tra le righe.
speranza, insofferenza, forse, impazienza qualche volta.
odio mai.

ho il tuo stesso sentimento. lo percepisco anche su forum musicali - quanto di più lontano dovrebbe esserci da passioni conflittuali come quella dell'odio.
anche lì aggressione verbale, oscenità. sull'internet l'odio è anche più vile, perché nascosto dietro username.
ma lo riconosci. basta usare le maiuscole, moltiplicare le volgarità, aggredire le opinioni altrui.

si, prolifera l'odio.
no, sul tuo diario non ve n'è traccia.

go on like this!

settembre 28, 2007 9:05 AM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

Sab,
io di odio su net ne ho incontrato poco; e qui per niente. Tranquilla.
Confusione si, ma va benissimo.

Coraggio!

ps
ti lascio un link sulla nostra Amorevole Madre Ch. Spero ti piaccia.
:)
Mozambique's Roman Catholic archbishop has accused European condom manufacturers of deliberately infecting their products with HIV "in order to finish quickly the African people".

settembre 28, 2007 10:53 AM  
Blogger Sabrina ha annotato...

!!! ...mi sembra un tantino delirante!

settembre 28, 2007 1:48 PM  

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