Massì, promuoviamo l'illegalità!
Ieri Silvio era a cena con la Moratti ed una manciata di suoi discepoli. Prendendo il calice in mano si è accorto che era un microfono, e ne ha approfittato per improvvisare un bel discorso sugli ultimi temi di attualità. Tra le tante (io le ho lette su La Stampa) ha commentato il ritorno di Biagi in televisione incoraggiando chi non paga il canone a continuare sulla stessa strada.
Riguardo Biagi: persone come lui andrebbero tutelate e inserite nelle liste dei patrimoni nazionali. Quando queste persone saranno morte, persone che hanno vissuto gli orrori del Fascismo e della guerra sulla propria pelle, chi prenderà il loro posto? Ho visto Biagi da Fazio, domenica. Ha parlato dieci minuti, in tutto un centinaio di parole, ed è stato come prendere una boccata d'aria. Un vecchietto ottantenne piccino piccino che racchiude dentro di sé l'esperienza della nasciat della nostra Italia. Tra quelle cento parole, alcune mi hanno colpita particolarmente: quando parlava di giornalismo, dicendo che il giornalista deve poter dire ogni cosa, ma deve farlo con una certa etica, trattando l'argomento come lo vorrebbe se si parlasse di un suo parente. Bisognerebbe ricordarlo a Feltri, a giornali come La Padania, a molti giornalisti de L'Unità.
Riguardo il canone: io lo pago, non sono ricca e di televisione ne guardo veramente poca. Quasi nulla, quantificando direi sei-sette ore a settimana. Ma mi illudo che con i soldi del canone la Rai possa permettersi qualche rara volta di dire NO all'ennesimo programma spazzatura (che fa "odiens" e attira pubblicità, quindi guadagni) e SI a qualcosa di decente e formativo. Mi illudo che se Biagi torna su Rai Tre è merito anche del mio canone, che magari si sono detti: non faremo miliardi come coi pacchi di Bonolis ma -diamine- Biagi deve essere in televisione! Mi illudo che i miei pochi euro significhino pochi euro in meno di pubblicità, qualche minuto in meno di reality show, una scelta coraggiosa in più una volta all'anno.
Riguardo Berlusconi: ma davvero nessuno trova scandaloso che una carica pubblica della sua statura (scusate la battuta) consigli alla gente di evadere le tasse, non pagare il canone tv, mettere i soldi nelle società offshore e denigrare la magistratura? Il significato della parola "legalità" diventa sempre più fumoso e indefinito.
Riguardo Biagi: persone come lui andrebbero tutelate e inserite nelle liste dei patrimoni nazionali. Quando queste persone saranno morte, persone che hanno vissuto gli orrori del Fascismo e della guerra sulla propria pelle, chi prenderà il loro posto? Ho visto Biagi da Fazio, domenica. Ha parlato dieci minuti, in tutto un centinaio di parole, ed è stato come prendere una boccata d'aria. Un vecchietto ottantenne piccino piccino che racchiude dentro di sé l'esperienza della nasciat della nostra Italia. Tra quelle cento parole, alcune mi hanno colpita particolarmente: quando parlava di giornalismo, dicendo che il giornalista deve poter dire ogni cosa, ma deve farlo con una certa etica, trattando l'argomento come lo vorrebbe se si parlasse di un suo parente. Bisognerebbe ricordarlo a Feltri, a giornali come La Padania, a molti giornalisti de L'Unità.
Riguardo il canone: io lo pago, non sono ricca e di televisione ne guardo veramente poca. Quasi nulla, quantificando direi sei-sette ore a settimana. Ma mi illudo che con i soldi del canone la Rai possa permettersi qualche rara volta di dire NO all'ennesimo programma spazzatura (che fa "odiens" e attira pubblicità, quindi guadagni) e SI a qualcosa di decente e formativo. Mi illudo che se Biagi torna su Rai Tre è merito anche del mio canone, che magari si sono detti: non faremo miliardi come coi pacchi di Bonolis ma -diamine- Biagi deve essere in televisione! Mi illudo che i miei pochi euro significhino pochi euro in meno di pubblicità, qualche minuto in meno di reality show, una scelta coraggiosa in più una volta all'anno.
Riguardo Berlusconi: ma davvero nessuno trova scandaloso che una carica pubblica della sua statura (scusate la battuta) consigli alla gente di evadere le tasse, non pagare il canone tv, mettere i soldi nelle società offshore e denigrare la magistratura? Il significato della parola "legalità" diventa sempre più fumoso e indefinito.
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