10 aprile 2007

Napoli

Il C40 scendeva giù dai colli aminei sussultando rumorosamente. Il conducente dava prova della guida disinvolta con la quale si può condurre un autobus di linea in un centro urbano. Ad ogni curva, sembrava di essere la mina di un grosso compasso: l'autista piantava il punteruolo nell'aiola a bordo strada e con tranquillità ruotava il mezzo. I passeggeri erano tutti seduti, ma non mancavano comunque di "sorreggersi agli appositi sostegni".
Davanti a me una signora sparlava con una sua amica dei calabresi, tessendo le lodi invece dei pugliesi. La sua amica era lucana, e conveniva. I pugliesi sono più signori, i calabresi sono più rozzi. Il discorso si spostò sui bei tempi di una volta e sui ragazzi che sono tutti maleducati. Un classico. Tra una chiacchiera ed uno scossone, la signora ebbe il tempo di lanciare un'occhiataccia alle mie calze colorate e più sù, alla mia faccia chiaramente disturbata dalla valanga di luoghi comuni.
Quando l'autobus prese la tangenziale, si aprì sulla destra dell'autobus il panorama splendido del golfo. I mezzo alla città, quel veriopinto e ammassato conglomerato di mura rovinate e panni stesi, si ergeva imponente la Napoli nuova: palazzoni di vetro alti decine di metri che con la loro stazza e la gigantesca mole sembravano essere stati piazzati lì da un disco volante durante un tentativo di invasione aliena. Così mi sono tornate in mente tutte le piccole contraddizioni degli ultimi due giorni. La zia che benedice le persone a tavola con acqua santa e ramoscello di ulivo, mentre sul mobile alle sue spalle una cornice digitale fa scorrere le foto dell'ultima vacanza di famiglia; le tre pasticcerie artigianali (sfogliatelle calde!) allineate una dopo l'altra sul viale all'uscita dalla stazione e il macdonalds di fronte a loro; l'autobus scassato sul quale stavo viaggiando e l'eurostar con il quale ero arrivata in città.
Il C40 si infilò in una serie di luridi sottopassaggi, come se, dopo il paradiso, avesse avuto voglia di farci dare uno sguardo anche all'inferno. Immondizia, un dedalo di parcheggi sotterranei, manifesti stracciati sulle pareti. Poi riemerse ed entrò nel centro della città.
Prima di prendere il treno ho preso un caffé alla stazione. A Napoli c'è sempre un bicchiere d'acqua bonus assieme al caffé.

PS Ne approfitto per dare spazio all'iniziativa degli amici di beppegrillo di Napoli (tra i quali c'è Fabio), i quali qualche giorno fa hanno organizzato un tour guidato per giornalisti e amministratori nelle zone più interessanti -politicamente- della città. Il filmato dello spazzatour è qui! Buona visione.

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3 Sguardi lasciati:

Anonymous Anonimo ha annotato...

Cattiva come al solito, ogni volta che vieni dalle mie parti non me lo fai certo sapere...

Guarda che mica ti mangio (ma solo perché ho avuto di che mangiare, in questi giorni)!

Va be', ti perdono. :-)

aprile 10, 2007 11:07 AM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

quante, virgole, inutili, hai, messo, e, ti, sei, pure, dimenticata, di, andare, a, capo, quando, dovevi.

aprile 10, 2007 4:51 PM  
Anonymous Anonimo ha annotato...

bel filmato, ho visto anche quelli già mandati da rai3, sarebbe interessante farne uno anche su malagrotta (roma) ormai anche quella è prossima al tracollo e dovrebbe essere chiusa a breve ma ci credo poco...

aprile 11, 2007 1:19 PM  

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