Il giornalista che fa carriera
Uno dei lettori più accaniti del mio diario personale online è stato di recente il protagonista di un disgustoso caso di diffamazione. E' vero che il giornalismo in Italia è ridotto malissimo, ma la presenza di casi come questi, così pieni di abusi, scorrettezze, usi impropri della privacy, servilismo verso il potere, distorsione della realtà, mancanza di rispetto verso i più deboli... beh la presenza di casi come questi non fa che confermare lo schifo nauseante nel quale naviga l'informazione italiana.
La storia è semplice: Fabio scrive ad un giornalista per protestare contro un articolo diffamatorio nei confronti delle persone che frequentano il blog di Grillo. Il giornalista tagliuzza la mail di chi gli scrive e la pubblica sul giornale come prova dell'odio che circola contro di lui, baluardo di verità. Il TG1, con l'astuzia di cui è noto, confeziona un servizio sui commenti nazisti del blog di Grillo e la mail e l'indirizzo email di Fabio finiscono sugli schermi di cinque milioni di italiani, inquadrando proprio la sua mail, come se Fabio fosse autore di qualcuno di quei commenti e non avesse invece protestato contro quel giornalista cretino.
E' un meccanismo che funziona senza alcuna conseguenza per gli idioti che fabbricano servizi insulsi su argomenti stupidi per compiacere il potente di turno, e nel frattempo calpestano chi non c'entra niente con superficialità e leggerezza.
Il giornalista incapace ha scoperto l'acqua calda: su un blog che riceve 2500 commenti al giorno ci sono dei commenti nazisti. Invece di lodare il fatto che un blog lasci libero di commentare chiunque (cosa che molti bloggatori temono, e infatti selezionano i commenti a priori), l'articolista se ne lamenta. Ci vuole controllo. Lo stesso che probabilmente subisce ogni giorno dai suoi superiori. Per fortuna i blog sono un'altra cosa.
Maggiori dettagli sulla vicenda di Fabio: leggete qui.
La storia è semplice: Fabio scrive ad un giornalista per protestare contro un articolo diffamatorio nei confronti delle persone che frequentano il blog di Grillo. Il giornalista tagliuzza la mail di chi gli scrive e la pubblica sul giornale come prova dell'odio che circola contro di lui, baluardo di verità. Il TG1, con l'astuzia di cui è noto, confeziona un servizio sui commenti nazisti del blog di Grillo e la mail e l'indirizzo email di Fabio finiscono sugli schermi di cinque milioni di italiani, inquadrando proprio la sua mail, come se Fabio fosse autore di qualcuno di quei commenti e non avesse invece protestato contro quel giornalista cretino.
E' un meccanismo che funziona senza alcuna conseguenza per gli idioti che fabbricano servizi insulsi su argomenti stupidi per compiacere il potente di turno, e nel frattempo calpestano chi non c'entra niente con superficialità e leggerezza.
Il giornalista incapace ha scoperto l'acqua calda: su un blog che riceve 2500 commenti al giorno ci sono dei commenti nazisti. Invece di lodare il fatto che un blog lasci libero di commentare chiunque (cosa che molti bloggatori temono, e infatti selezionano i commenti a priori), l'articolista se ne lamenta. Ci vuole controllo. Lo stesso che probabilmente subisce ogni giorno dai suoi superiori. Per fortuna i blog sono un'altra cosa.
Maggiori dettagli sulla vicenda di Fabio: leggete qui.
Etichette: informazione, media
4 Sguardi lasciati:
Chiaramente, se si vuole insinuare a torto o ragione che Fabio è un violente, un antisemita , bisogna andare anche a vedere che tipo è chi suggerisce o formula accuse.
Anche io lamento l'assenza curiosamente contemporanea di tutti gli articoli di Perugia dal sito del tempo, tranne due articoli. Ma a pensar male si fa peccato ed ecco che trovo sul Web un pezzo di un articolo di Perugia
di FABIO PERUGIA GIANFRANCO Fini l’ha capito prima di tutti: bisogna intercettare il malessere degli italiani. Quello stato d’animo che la V-generation di Grillo ha portato alla luce. E bisogna farlo subito, prima che il timer della sopportazione del popolo raggiunga il punto zero. Il disagio ora non si può più sottovalutare, o rischia di esplodere. Il leader di Alleanza nazionale ieri ha riunito i suoi dirigenti territoriali. Un’ora scarsa per mettere in chiaro alcune cose. Tra queste, una deve diventare diktat in An: agire in anticipo....
Fini avrà senz'altro apprezzato la solerzia di Perugia, ma i maligni forse diranno che adesso spetta proprio a Fini agire d'anticipo e riassorbire le realtà manifestatesi sul sito di Grillo ; ma come potrebbe mai Fini riassorbire i fascisti e nazisti da lui condannati ?
Ma evidentemente Perugia dona molta della sua attenzione a Gianfranco Fini (prevedibile, essendo sul Tempo) e leggiamo
di FABIO PERUGIA LO CHIAMA trasversalismo positivo Gianfranco Fini. Nella sostanza significa sedersi al fianco del ministro Antonio Di Pietro, con Gianni Alemanno a fare da trait d’union, e dare vita a una nuova alleanza per abbattere i costi della politica. Un intergruppo parlamentare che lavorerà sull’etica, con l’obiettivo di preparare un disegno di legge per tagliare le spese del Palazzo. Della serie meglio battere il ferro quando è ancora caldo. E così dal 24 luglio, giorno della chiusura della raccolta firme per il referendum sul sistema elettorale,...
Ma non basta
di FABIO PERUGIA IL CENTRODESTRA ha bisogno di una strategia comune. Non è una supposizione, una statistica, bensì una esplicita richiesta del leader di Alleanza nazionale Gianfranco Fini. L'ex vicepremier non ha voluto usare mezzi termini e ha infiocchettato un messaggio chiaro e deciso al leader della sua coalizione: «Berlusconi ci deve dire qual è la strategia, perché è ciò che ora manca al...
I maligni, molto maligni diranno che adesso sappiamo chi scrive gli articoli di Perugia. Sono menzogne prive di fondamento, Perugia autonomamente sceglie cosa scrivere, certamente a ragione veduta ; che scriva tre articoli su Fini è una pura coincidenza.
Infatti dopo aver giustamente denunciato nazisti e fascisti non ci sarà un solo estremista di destra pronto ad accordare il suo voto a chiunque sia sostenuto da Perugia e questo a Fini non può che fare bene.
Papacito, anche io ho notato questa cosa. Ma tanto togliere gli articoli da internet non servirà a niente.
Sab, grazie infinite per il post, meriti un abbraccio di quelli megagalattici! :-D
Ed una pizza, ovviemente.
Davvero disgustoso questo caso!
Ciao Sabrina,
sinceramente mi sembra che riguardo a questa questione del “grave caso di diffamazione” tu sia andata un po’ fuori bersaglio.
Cominciamo col dire una cosa: non credo proprio che l’abitudine di Grillo di pubblicare migliaia di commenti al giorno sia indice di democrazia. Una tale mole di commenti è illeggibile e ingestibile. Dà l’illusione della partecipazione, ma in realtà impedisce ai commenti sensati di farsi notare in mezzo al bailamme. È una scelta che non ho mai compreso né gradito. E, in ogni caso, essere contrari alla censura non significa poi pubblicare sul proprio sito qualsiasi cosa si riceva. Anche tu in passato hai cancellato commenti fastidiosi o fuori luogo, quindi non si vede perché incitare Grilo a fare lo stesso dovrebbe essere considerato un atteggiamento censorio.
Riguardo poi al caso specifico di Fabio, va detto in primo luogo che è stato lui il primo a sbagliare, scrivendo una lettera inutilmente ingiuriosa. Si può, e si deve, esprimere il proprio dissenso in forme più pacate. Alla fin fine, il giornalista in questione non ha riferito alcun dato falso. Ha invece espresso un’analisi che potrà apparire forzata (ma io non sono proprio sicuro che lo sia: i commenti razzisti sul blog di Grillo non sono casi isolati, e persino Grillo in persona ha pubblicato di recente un post che potrebbe essere tranquillamente controfirmato da Forza Nuova, con tutta la retorica dell’antieuropeismo, dei “sacri confini della Patria” e via dicendo), ma è comunque un’opinione legittima come qualunque altra. Se i seguaci di Grillo ritengono legittimo insultare chiunque non sia d’accordo con loro, poi non devono meravigliarsi se vengono accomunati a nazisti e fascisti.
Venendo poi alla diffamazione, gran parte del vostro scandalo mi pare di conseguenza del tutto ingiustificata. Il giornalista ha scritto di aver ricevuto una e-mail ingiuriosa, e ha riportato gli insulti ricevuti. Non ci vedo alcuna deformazione della verità: il fatto che la lettera contenesse anche qualche vaga argomentazione non cambia il fatto che fosse ingiuriosa. Anche il fatto che Fabio possa essere stato indebitamente accostato ai sostenitori del nazismo mi pare difficilmente sostenibile. Il giornalista non gli ha dato del nazista; ha scritto di aver ricevuto da lui insulti dopo la pubblicazione dell’articolo, il che è vero. Del resto, lo stesso Fabio, nella sua risposta, scrive di essere stato quasi accomunato ai sostenitori del nazismo, il che equivale ad ammettere implicitamente di non esserlo stato. Buona fortuna con la querela, io lascerei perdere.
Venendo infine alle questioni di privacy, anche qui ho diversi dubbi. È vero che esiste una sentenza del Garante che condanna il Corriere della Sera per aver pubblicato una e-mail senza il consenso del mittente, ma si trattava comunque di un’e-mail privata tra terzi, girata poi al giornalista solo per conoscenza. Io ho qualche dubbio che si possa sostenere che una e-mail inviata all’indirizzo di lavoro di un giornalista, e priva di qualsivoglia indicazione contraria alla pubblicazione, richieda poi un’ulteriore autorizzazione del mittente per essere pubblicata. È una tesi sostenibile, come pure quella dell’obbligo di pubblicazione integrale, ma non sono affatto sicuro che Fabio abbia ragione anche riguardo a questo.
L’unico punto in cui mi sento di dare ragione a Fabio senza riserve è quello dell’indirizzo e-mail mostrato in chiaro dal TG1. Questa in effetti è stata una palese e grossolana violazione, in quanto l’indirizzo è un dato sensibile, e segnalandola al Garante è molto probabile che ottenga un risarcimento.
Riassumendo questa questione mi se questa questione mi sembra dimostrare ulteriormente che nel “grillismo” ci sono molte illusioni, molta sprovvedutezza, ma ben poca sostanza. Indignarsi è facile, è farlo a proposito che è difficile.
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