30 aprile 2006
28 aprile 2006
Leggendo i giornali si scoprono cose incredibili
Ma mi rallegro perché il Manifesto oggi ha inaugurato una nuova impaginazione fichissima, per festeggiare i 25 anni di vita editoriale.
27 aprile 2006
Strano
E' lo slogan del prossimo meeting di Comunione e Liberazione a Rimini. Bellissimo. Peccato poi che invitino "illustri filosofi" del calibro di Pera o Buttiglione. Buttiglione l'infinito ce l'ha tra la corteccia cerebrale e la scatola cranica. Ho letto proprio ora che si è candidato definitivamente come sindaco di Torino!!! Che altro dire? Torinesi fatelo a pezzi!!!
23 aprile 2006
Il cielo è blu sopra le nuvole
Purtroppo non è finita.
A Roma ci sono le amministrative, Alemanno vs Walterino, e trovare un muro privo di carta appiccicata sta diventando un'impresa. Io non voterò (sono di Viterbo) ma la propaganda se ne frega e mi devasta il paesaggio a prescindere.
Cerco una via di fuga nelle cose belle, vado al cinema con il mio Marco e vediamo film allegri. Chatto con gli amici, combino casini in laboratorio, insegno tentando di non farmi odiare.
Poi ieri sera mi fermo in un pub con il mio gruppo e la televisione (sì, la televisione accesa in un pub) è fissa su uno stupido reality. La musica ad alto volume (sì, la musica ad alto volume in un pub) impedisce di ascoltare cosa si dicono quelle figure tristi, e il loro teatrino diventa ancora di più una sceneggiata ridicola fatta di risate fasulle e gesti vuoti. Bevo la mia limonata (sì, la limonata in un pub) e poco prima di uscire dal locale la tv mi annuncia che Alida Valli è morta. Stringo il braccio di Marco avvolta in una inspiegabile tristezza.
16 aprile 2006
Buona Pasqua!
Buona Pasqua a tutti.
11 aprile 2006
Really thanks!
Grazie a tutti gli italiani all'estero! Siete dei grandi!!!
Thanks to all the Italians around the world for giving us the opportunity of changing our country!!! I know, Prodi is an idiot, but idiots are still better then criminals, mafia and fascists!!! Thank you! Thank you! Thank you! I love you all!!!
07 aprile 2006
06 aprile 2006
Tanto per essere chiari
Tanto per essere chiari, non faccio parte di nessuna di queste maggioranze.
04 aprile 2006
La pace di cui ho nostalgia
LA PACE, UNICA ALTERNATIVA ALLA POTENZA DELLA VIOLENZA - di FAUSTO BERTINOTTI*
Anno B - 23 aprile 2006 II Domenica di Pasqua (At 4,32-35 Sal 117 1Gv 5,1-6 Gv 20,19-31)
In Gv 16,32 Gesù aveva lanciato la profezia dell'irrompere della prepotenza e della violenza mondana nella vita dei suoi compagni: "Ecco viene l'ora, ed è venuta, che sarete dispersi ciascuno per conto suo e mi lascerete solo". Da quel momento in poi il racconto di Giovanni è un crescendo di strazio. L'ultima preghiera al Padre, la cattura, il dileggio, le torture, la morte, la solitudine e lo smarrimento dei discepoli, ancora la paura per la perdita perfino del corpo del loro compagno, "hanno portato via il mio signore e non so dove lo abbiano posto".
In questo clima di terrore, di violenza ripetuta, di incertezza dei discepoli per la loro stessa sorte (ri)sorge la parola "pace a voi". Un annuncio che si mostra unico antidoto possibile al terrore, a quella violenza ricapitolata ed esibita da Gesù stesso nella mostra delle piaghe della carneficina appena passata. Poi di nuovo, prima di dire qualunque altra parola, Gesù ripete "pace a voi".
È una lotta, un'alternativa esemplificata in quelle poche parole e nel gesto che mostra la distruzione della carne. Da una parte la condizione di terrore che la violenza continua, la violenza dei rap-porti, la violenza del potere, la violenza anche delle masse [Gv 18,40] genera su un'umanità annichilita. Dall'altra l'unica possibile alternativa a tutto questo. L'unico scampo, l'unica speranza. Una prospettiva di pace.
Gesù, che per tutto il racconto evangelico ha predicato e mostrato miracoli, non offre di fronte al terrore dei suoi compagni una risposta ideologica, e neanche nomina una possibile via di scampo ultraterrena alla violenza. Offre una prospettiva altra. Un'unica alter-nativa alla potenza della violenza: la pace, nuda e senza altri aggettivi. Nuda come il suo corpo martoriato.
Allora come ora, la pace si presenta come l'unica alternativa in grado di spezzare la spirale di terrore che spinge i compagni di Gesù a nascondersi a porte chiuse, si presenta semplicemente e non ha bisogno di farsi aprire le porte.
Al momento della cattura, quando la violenza già annunciata sul suo corpo ancora è solo imminente presagio, Gesù, con decisione, esclude esplicitamente ogni altra prospettiva. Esclude esplici-tamente la prospettiva "resistenziale" di Pietro 18,10-11, che aveva abbozzato il gesto simbolo della guerra, lo sguainare di spada nel pur quasi naturale tentativo di difendere il suo compagno dall'ingiusta cattura. "Metti la spada nel fodero". È l'esclusione di ogni prospettiva di guerra giusta. Solo la pace, senz'altro commento, è la forza capace di vincere la morte violenta. Così come nel nostro racconto Gesù, dopo l'esortazione di pace ripetuta due volte, soffia, alita, sui discepoli. Il termine usato è lo stesso che ricorre nella Genesi quando Dio dà vita ad Adamo.
Il messaggio è chiaro, solo la pace, la prospettiva di pace, l'essere per la pace è in grado di trascinare l'essere umano fuori dalle anguste mura e porte rin-serrate in cui la violenza lo trascina. "Come il Padre ha mandato me io mando voi". I discepoli vivificati dalla pace sono di nuovo liberi. Quelle porte chiuse in cui la pace è penetrata ora si aprono dall'interno. Quegli esseri umani, vinto il terrore, possono uscire dal luogo in cui si sono reclusi, sono liberi; si sono liberati.
Questo legame tra pace, vita, libertà, possibilità di movimento e di azione è un messaggio di una forza sconvolgente e di un'attualità tutta umana. In una parola è la rivoluzione. La prospettiva concreta percorribile, e non solo auspicabile, di dar vita oggettivamente e soggettivamente ad un mondo altro rispetto a quello tetro e chiuso che ha nella sopraffazione, nella violenza e nella paura che ne deriva la sua cifra più terribile.
"A chi rimetterete i peccati saranno rimessi" è la promessa che la scelta della pace e la liberazione attraverso di essa può essere contagiosa. La possibilità che ha liberato dalla spirale della violenza, colui che ha rinfoderato la spada, possa essere motore concreto di cambiamento per altri.
È l'immagine di un movimento montante. Gesù proclama la pace e restituisce i suoi pochi compagni alla luce e alla vita ed essi, liberati attraverso la pratica della pace, possono a loro volta essere mezzo attivo per far sì che anche altri scelgano di rinfoderare le spade, uscire e dare una possibilità alla vita e al mondo.
La scena, che si apriva tetra e di morte, ora risplende di vitalità. I liberati diventano a loro volta liberatori in un ciclo potenzialmente infinito.
* segretario nazionale
del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
01 aprile 2006
Indecisi del cavolo
Come dissi già una volta, faccio parte di quel 95% degli italiani che ha già deciso come votare alle prossime elezioni. Precisamente l'ho deciso nel 1996.
Tutti i miei amici sanno anche che non guardo la televisione. Non ho l'antenna attaccata alla tv, non pago il canone e ogni anno mi autodenuncio con una bella email, invitando i finanzieri a venirmi ad arrestare (o quantomeno a sigillare la televisione). Ma non vengono mai.
La televisione la uso solo per guardarmi i film in dvd o giocare con la playstation2 (ebbene sì gioco con la playstation2, quella volta al mese che ho il tempo di farlo).
Per informarmi navigo e leggo. Un paio di giornali a caso, badando che non appartengano a nessun parente di personaggi illustri, e tanti periodici. Diario, Internazionale, Espresso, ultimamente sono indecisa su Left. Oltre ai libri e hai fumetti, naturalmente.
Tutta questa premessa per dire che sono veramente schifata. Da qualche settimana non riesco più ad aprire una pagina di giornale senza provare disgusto. Ho raggiunto il livello massimo di sopportazione della dose di campagna elettorale, e ormai non riesco più nemmeno a sentire parlarne, al punto che se al bar dell'ospedale qualcuno ne discute... beh... esco dal Bar.
E il tutto per convincere quel 5% di indecisi che non sanno ancora se votare un idiota a capo di una coalizione o una coalizione di idioti. Sono arcisicura che quel 5% di indecisi questa campagna non la sta nemmeno seguendo. Se ne starà a farsi gli affari suoi, crogiolandosi nell'ignavia e fregandosene della politica, ritenendola troppo stupida o troppo intelligente per perderci tempo.
Insomma tutto questo è, oltre che insopportabile, anche inutile.
Ancora dieci giorni Sabrina... ancora dieci giorni... resisti!