30 settembre 2006

Ho visto una Zucca

La famiglia da parte di mia madre, nonne e zie varie, è ancora molto legata ad una ruralità che io ho decisamente perso. La zia sorella di mia nonna ha un piccolo pezzo di terreno nella campagna della Tuscia, e da quando è in pensione (prima era cuoca in un ristorante) passa metà della sua vita tra le vigne e gli orti, zappando e irrigando, accudendo galline e conigli, raccogliendo frutta dagli alberi.

Ieri mattina mi ha chiesto di passare da lei. Erano due anni che non mi vedeva, e con le sue amiche, mia madre, mio zio e qualche altra conoscenza di buona volontà, stavano raccogliendo l'uva. Paola mi accompagna lungo la strada sterrata che porta al terreno, quindi mi dice che aspetterà in macchina. Io scendo e mi incammino verso la capanna di lamiera dove la zia tiene al coperto i macchinari. Mi accorgo subito di aver messo delle scarpe da ginnastica e che torneranno a casa coperte di fango. Poi incontro la zia, la vedo spuntare tra i filari, con delle forbici nere in mano, un secchio pieno di grappoli, avvolta in una nuvola di moscerini (drosophila melanogaster, mi dico, da brava biologa).
Mi viene incontro sorridendo, gli occhi azzurri e il fisico rotondo, un fazzoletto in testa e il vestito sporco del lavoro di una mattinata. "Oh! E' arrivata mia nipote!" Gongola, richiamando l'attenzione degli altri, che mi salutano sorridenti affacciandosi tra i tralicci di vite. La prima cosa che mi dice è gentilissima: "Sei ingrassata!" Le rispondo vaga "Si... può darsi!" Ma lei rincara "Lo vedo dai fianchi!" La conversazione finisce lì. Due anni, quattro frasi, un sorriso.
Avrei dovuto risponderle "Anche tu stai benissimo, grazie!" ma era una di quelle situazioni dove la cosa giusta da dire ti viene in mente troppo tardi, e allora rinunci. Lei chiama a squarciagola mia madre, poi mia nonna. La guardo che torna alla vendemmia e mi rendo conto che non saprei indovinare la sua età. Lei saprebbe farlo, con la mia.

Mia madre mi accompagna all'orto, coglie fagiolini, peperoni, zucchine, melanzane, pomodori. Mi dice se voglio anche dei fichi, delle patate... La prego di smettere, che né io né Paola riusciremmo mai a mangiare tutto. Lei mi risponde "Le piante sono cariche... Non so proprio cosa la pianti a fare, tutta questa roba, tua zia!"
La frase mi ronza in testa, lì vicino c'è un pesco e la metà dei frutti sono in terra, per la gioia degli insetti. Sulle piante i pomodori sono rossi... qualcuno è già troppo maturo. Cosa li pianta a fare? Credo che chiunque saprebbe rispondere, pensandoci un po'. Persino io, nel mio toppino azzurro, con i capelli profumati di vaniglia, e le scarpe da ginnastica infangate.

Torno alla macchina dove Paola mi aspetta da mezzora. Con fatica porto tre buste di ortaggi e verdure varie. Dopo averle caricate in macchina noto un'anguria a pochi passi dalla ruota anteriore. Un'anguria! Mi avvicino e mi accorgo che invece è una zucca, una grossa zucca, ancora non matura. La pianta di zucca si allarga per tutto il terreno, estendendo dita verdi coperte di foglie tutte intorno. Non ne avevo mai vista una! Mi assale un senso di esile esistenza, come se d'improvviso mi fossi accorta che mi manca qualcosa, e che si tratta di un qualcosa di essenziale... o che perlomeno dovrebbe esserlo. O forse doveva esserlo.

Paola sbuffa quando le dico che devo tornare a casa a cambiarmi le scarpe.

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26 settembre 2006

...perché non serve a niente

Da Il Manifesto del 23 Settembre

La notizia ha del clamoroso: la Coca Cola accetta di scendere a patti con il sindacato colombiano Sinaltrainal, promotore di una campagna mondiale di boicottaggio per vedere rispettati i diritti dei lavoratori negli stabilimenti andini, e in cambio lo stesso sindacato si appresta a sospendere il boicottaggio. Luis Javier Correa Suarez, presidente del Sinaltrainal, ha annunciato ieri che a New York è in corso una serrata trattativa tra il sindacato colombiano - che da tre anni e due mesi porta avanti il boicottaggio con l'appoggio di organizzazioni internazionali - e la company di Atlanta, accusata di una feroce strategia antisindacale nel paese andino, attuata nche con la complicità degli squadroni della morte paramilitari, che avrebbe causato dal 1990 ad oggi l'assassinio di 8 sindacalisti e 179 gravi violazioni dei diritti umani. L'ultima, in ordine di tempo, l'uccisione il 19 settembre di Alejandro Uribe, membro della Federazione agromineraria del Sur del Bolivar, che lo scorso agosto aveva accompagnato una delegazione della Reboc (Rete italiana Boicottaggio Coca-Cola) in una visita della zona mineraria sotto controllo della multinazionale Anglo Gold Ashanti-Kedahda s.a. Il pre-accordo sottoscritto dalle parti, e i cui punti essenziali sono stati resi noti dallo stesso Sinaltrainal, parla di una strategia generale per risolvere l'annosa disputa e afferma che le trattative riguardano, in primo luogo, una politica generale sui diritti nei luoghi di lavoro della Coca-Cola Company, non solo in Colombia ma in tutto il mondo. C'è poi a ricerca di trovare forme di risarcimento per i sindacalisti e per i loro familiari che dal 1990 ad oggi hanno subito violazioni dei diritti umani e sindacali; infine un accordo generale per la creazione di un processo che consenta alla Coca-Cola e alla ong statunitense International Labor Rights Fund di trattare le questioni relative al rispetto dei diritti sindacali che dovessero presentarsi all'interno del Coca-Cola System. Da parte sua, il Sinaltrainal deve assicurare la sospensione del boicottaggio in corso, almeno per il tempo necessario alla company di dimostrare la sua buona fede sull'accordo sosttoscritto. La Reboc, che ha organizzato il boicottaggio in Italia fin dal luglio del 2003, commentando questa notizia ha dichiarato: 'Abbiamo dimostrato ancora una volta che la solidarietà internazionale tra lavoratori e consumatori critici può battere anche un gigante come la Coca-Cola e dare un contributo essenziale per la globalizzazione dei diritti. Da parte nostra siamo pronti a fermare definitivamente il boicottaggio se e quando si arriverà ad un accordo soddisfacente'. Sempre ieri, a Roma, si è tenuta la riunione del Comitato Verità e Giustizia su Coca-Cola in Colombia, che si appresta ad inviare una commissione d'inchiesta nel paese. Fim-Cisl, Cobas, Arci e Centro Nuovo Modello di Sviluppo pensano che la notizia del pre-accordo sia un importante passo avanti. (Marina Zenobio)

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25 settembre 2006

Il verbo costa

Dopo tutte le polemiche che ha scatenato nei giorni scorsi, mi aspettavo che molti quotidiani (anzi, mi aspettavo che tutti i quotidiani) nonché i blog, i siti cattolici e anche quelli non cattolici pubblicassero per intero il discorso del Papa all'università di Regensburg.
Invece no. Ho letto articoli molto interessanti in proposito, su Diario, Left, Espresso e su molti giornali, ma quasi sempre venivano citati solo brevi passi, oppure addirittura nulla. Mi ero chiesta perché, poi l'ho scoperto su Adista. Ci sono pesanti diritti d'autore da pagare e non sempre vale la pena pagarli. In questo caso specifico, oltre che increscioso, lo trovo addirittura stupido. Se veramente il testo è stato frainteso, la cosa migliore da fare sarebbe stata divulgarlo, così tutti avrebbero potuto leggerlo e constatare di persona. Mah.

(update: molte persone mi dicono che il discorso si può riportare gratis... resta un mistero il perché Left o altre riviste non l'abbiano fatto nonostante avessero voluto e il perché Adista si lamenti di non poterlo fare a causa dei diritti d'autore)

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22 settembre 2006

Dove sono finiti i pacifisti?

"Voi lo sapete dove sono andati a finire i pacifisti.

Li troverete negli innumerevoli laboratori d’analisi in
cui si maschera la radice ultima di ogni guerra e quella
ultimissima del suo archetipo di sangue: il potere del
denaro. Li troverete nei luoghi dove si formano le nuove
generazioni a compitare le letture sovversive della pace,
facendo loro capire che i cannoni non tuonano mai amore di
patria, ma sibillano sempre in lettere di piombo la
suprema ragione dell’oro. Li troverete là dove si
coscientizza la gente sulle strategie della nonviolenza
attiva e la si educa a vivere in una comunità senza
frontiere e senza eserciti.

[…] Li troverete là dove si svelano le intime connessioni
tra signori della guerra, élites di potere e faccendieri
della grande finanza, che già stringono tra loro lucrosi
patti sui nuovi confini.

I pacifisti, quelli credenti almeno, li troverete nelle
Chiese, non solo a implorare pietà per le vittime e perché
certo genere di demoni, come dice Gesù, lo si vince col
digiuno e con la preghiera, ma anche perché la guerra è
sempre epifania di quel mistero di iniquità che si può
debellare solo salendo sulla croce e rimanendovi nel segno
della “onnidebolezza” di Cristo. Non agitandosi nel
delirio impaziente di una onnipotenza risolutiva che noi
non abbiamo."

Don Tonino Bello

19 settembre 2006

I gatti lo sanno

La mia ipotesi è che i gatti sarebbero perfettamente in grado di aprire un computer, connettersi, controllare la posta, rispondere alle mail e magari anche tenere un blog. Perché quando avvicino il mio computer portatile alla mia gattina, lei non ha un'espressione di stupore, di meraviglia... e nemmeno di terrore. Invece mi guarda con una faccia che somiglia molto di più a "cosa vuoi da me?"... Come se non ne avesse bisogno.
E adesso sono qui a chiedermi quanto questa piccola scatola elettronica, che mi costa un digiuno settimanale al mese, sia divenuta indispensabile. Il gatto mi guarda con sufficienza, con superiorità. Così gliel'ho tolto da davanti, e lei si è appisolata girando la testa dall'altra parte.
Stupidi gatti. Loro lo sanno.

13 settembre 2006

Bimbi, sonno e elemosina

Ero in metropolitana oggi. Per la verità mi stavo quasi addormentando. Poi sento avvicinarsi uno di quei ragazzi rom che suonano musichette nei vagoni e chiedono qualche soldo di elemosina. Era un ragazzo piuttosto giovane, avrà avuto la mia età. Suonava la fisarmonica e passava tra la gente. Pochi passi di fronte a lui c'era un bambino di pochi anni, con un bicchiere tra le dita, che tendeva la mano ai passeggeri. Suo figlio? Probabilmente. Era visibilmente stanco, quando il bimbo si trova di fronte a me si stropiccia gli occhi. Una signora si volta indignata e comincia ad insultare suo padre, perché la creatura ha sonno e questo è sfruttamento di minori... lo chiama bastardo e lo accusa di usare un bambino per fare soldi. Lui risponde timidamente che non hanno i soldi per mangiare. Forse è vero, forse no. Ha importanza? Si allontanano, padre e figlio, e dal fondo del vagone si sente la fisarmonica riprendere la musichetta.

12 settembre 2006

12 settembre

La commemorazione dell'attentato dell'11 settembre, tenutasi ieri a New York, ha compreso la lettura, uno per uno, dei nomi e cognomi di ognuna delle 2.749 vittime del terrorismo. Era gente comune. Gente che faceva la spesa per i propri figli, che stava aprendo un conto in banca, che progettava un vita felice.
Con la stessa tristezza nel cuore mi sento di commemorare anche le 45.000 vittime civili (non militari, civili) che l'intervento della "Coalizione" ha causato, fino ad oggi, in Iraq. Era gente comune. Gente che faceva la spesa per i propri figli, che stava aprendo un conto in banca, che progettava un vita felice. Volendo, qui c'è una lista incompleta, appena 3.600 nomi. Manca solo qualcuno che li legga.

PS Girando per i blog ho trovato questo riassunto della vicenda della scomunica di Trujillo. Mi era sfuggita. Non ho il coraggio di commentare.

09 settembre 2006

Test di ingresso

Qualcuno si è reso conto che i test di ingresso che le università utilizzano per selezionare gli studenti nelle facoltà a numero chiuso sono ridicoli. Le domande non sono adatte a valutare la reale preparazione dello studente, e men che mai ne potranno attestare la reale volontà di darsi da fare. Un docente a La Sapienza ha proposto di far entrare gli studenti sull base del curricolum scolastico, e cioè in base alle pagelle degli ultimi anni di scuola superiore, e voto di maturità. Mi sembra una proposta onesta, per quanto continui a storcere il naso sul numero chiuso. Più soldi alle università, più mezzi, più spazi, più docenti e niente numero chiuso... questo sarebbe l'ideale, in modo che ogni studente possa veramente fare ciò che vuole della propria vita.
Ho un amico che voleva entrare ad Informatica, numero chiuso, non ha passato la selezione, si è iscritto a Matematica per ripiego. Dopo un anno ha abbandonato l'università, perché non si sentiva motivato, non era quello che voleva, non era riuscito a superare ancora nessun esame.

05 settembre 2006

Pace e tutto il resto

Oggi in edicola mi cade l'occhio su un titolo in prima pagina: "Il Papa: la religione non può che essere foriera di pace". Cavolo! Giusto! Compro i miei giornali e più tardi, con calma li sfoglio. Scopro che il Papa ad Assisi non ci è andato, ma ha inviato un messaggio scritto. Nel messaggio dice che le guerre in nome della religione devono finire, devono appartenere al passato, che nessuno può strumentalizzare la religione per giustificare presupposti bellicosi contro altri esseri umani. Il riferimento al terrorismo e ai fondamentalismi viene esplicitato con chiarezza.
Tuttavia le frasi spot dell'incontro, "Religione significa solo Pace" e così via, in questo momento mi risultano indigeste sapendo che tre delle navi da guerra italiane che ora sono in "missione di pace" in Libano, armate di graziosi piccoli cannoni, portano i nomi di San Giorgio, San Giusto e San Marco. Religione significa solo pace?
So che alla Comunità di Sant'Egidio, che ha organizzato e promosso questo incontro, non può essere sfuggita una discordanza così forte tra quello che si dice e quello che si fa, anche perché di solito sono abituati a fare e non a dire (sul fronte dei trattati di pace hanno più meriti loro che i settant'anni del governo italiano). A quale dibattito bisogna partecipare per discutere di coerenza?

04 settembre 2006

Conflitto sul conflitto?

Oggi ho letto che De Gregorio, senatore dell'Italia dei Valori, qualche giorno fa ha dichiarato che non voterà la legge sul conflitto di interessi se questa finirà per "punire" Berlusconi. Ma Di Pietro lo sa? Mi sembrava che quel partito, su questa linea, fosse fortissimo... anzi mi sembrava che fosse una delle cose su cui erano più coesi... Finirà tutto in macello? Con i soliti quattro parlamentari che chiedono al resto delle camere perché i cittadini hanno votato a sinistra e le camere che fanno finta di non sentire?
Pensare che quando sono andata a votare mi sono detta: "vabbé, almeno questa legge la faranno di sicuro!". Adesso mi chiedo come una legge sul conflitto di interesse possa non colpire Berlusconi. Quando vado nei negozi faccio fatica a trovare qualcosa che non appartiene almeno in parte a lui. Se una legge sul conflitto di interessi dovesse essere modellata in modo da non colpire Silvio Berlusconi, non colpirebbe nessuno! Ehi se si preoccupano di essere accusati di killeraggio politico, facciano comunque una legge dura e punitiva, e poi condonino l'ex-premier!!!

PS Ho tolto dai link un blog del quale mi hanno segnalato uno degli ultimi post, davvero indecente.
PPS Ho comprato il pc nuovo! A rate! Posso digiunare solo una settimana al mese!

01 settembre 2006

Grazie!