27 aprile 2007

Altrove

Da quando sono tornata dalla vacanza in Irlanda (una vacanza tutt'altro che piacevole alla fine, nonostante i posti bellissimi che ho visitato) mi è rimasta dentro ancora quella voglia di girare. Le mie finanze non mi permettono di volare lontano, quindi approfitterò dei prossimi giorni per vedere un po' l'Italia. Da sola. Lo so che è una scelta insolita, ma adesso non mi sento di condividere le mie esperienze con nessuno. Ho preso qualche giorno approfittando del 1° Maggio (la festa del non lavoro), e sto vagando in rete alla ricerca di qualche città del nord da visitare. Andrò a nord per motivi climatici... è ancora troppo presto per godere appieno delle giornate di sole e di caldo... o forse non sono dell'umore giusto per queste giornate solari... avrei proprio voglia invece di una fredda, intima, avvolgente e coccolosa nebbia... di quelle che di solito si stendono sulla pianura padana in inverno. Dubito che la troverò ad attendermi nei primi di Maggio, ma idealmente la porterò dentro, per questo visiterò quei posti lì. Andrò con il treno e cercherò qualche piccola pensioncina bed&breakfast per dormire. Non avendo un mezzo proprio di spostamento dovrò organizzare tutto in anticipo, ma non è la prima volta che lo faccio.
Mi mancherà un po' la mia gattina, questo sì... Però forse mi schiarirò le idee, sicuramente tornerò più rilassata e tranquilla di ora.

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26 aprile 2007

Le vite degli altri

Il mio regalo per il 25 Aprile è stato andare a vedere questo film. Non ve lo racconto e non ve ne parlo nemmeno, ve lo consiglio e basta. Io per vederlo sono dovuta andare a cercarlo in un cinemino sperduto a mezzora da dove abito, e questo nonostante abbia vinto l'oscar come miglior film straniero proprio recentemente. Per farmici accompagnare sono sottostata a biechi compromessi da parte di amici... Suppongo che chi avrà voglia di vederselo dovrà attendere la versione in dvd o fare come me e andarsi a cercare dove ancora lo proiettano, ma vi assicuro che ne vale la pena. Non fatevelo scappare.

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25 aprile 2007

Pubblicità di guerra

Dal 1944 ad oggi non è cambiato niente. Gli eroi di Iwo Jima, come ci ha raccontato Clint Eastwood nel film che ho visto di recente, erano solo una montatura per raschiare soldi dalle tasche dei cittadini troppo patriottici e troppo stupidi. La macchina della guerra richiede ingenti fondi, e non basta che i presidenti degli USA aumetino ogni anno il budget da dedicare alle armi di distruzione di massa, c'è sempre bisogno di soldi. Tagliano le pensioni, tagliano la sanità e inventano false storie di eroi da sbattere in copertina e in primo piano nei TG più nazionalisti, per poter risollevare la fiducia nei confronti di guerre di presidio che hanno ucciso migliaia di innocenti e fatto più vittime di qualsiasi attentato. Ecco che è successo di nuovo, con il soldato Jessica. La sua storia era tutta una montatura. Lei aveva una faccia fotogenica e credibile, il resto è pubblicità. E metà della popolazione statunitense se l'è bevuta.

PS Buon 25 Aprile a tutti!!!

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24 aprile 2007

Sarà una buona legge?

La nuova legge sull'immigrazione, che a quanto dicono azzera la Bossi-Fini con le sue norme razziste (ma non dimentichiamoci che i Centri di Detenzione Temporanea sono un'invenzione della sinistra). Non ho ancora avuto tempo di leggerla, ho solo letto qualche articolo a riguardo. Certo dodici mesi per le modifiche sono tanti... si finirà come con la finanziaria? Partenza in quarta e arrivo in seconda?

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23 aprile 2007

Il giornalismo esiste, nonostante l'Italia

Ieri sera c'era Biagi in televisione.
La domenica sera è l'unico giorno della settimana che guardo la televisione, ed ogni volta che la accendo in altri orari mi convinco sempre più che faccio benissimo. Dopo Fazio attendevo il nuovo scoop di Report. Report è fantastico: ogni puntata sarebbe la miccia per una vera e propria rivoluzione ovunque, tranne che in Italia. E' un po' come quando Grillo è andato a parlare all'assemblea della Telecom: ha sputato in faccia a tutti le cose come stanno veramente; appena è uscito dalla stanza, amministratori consiglieri e azionisti hanno proseguito secondo programma, come se non avesse parlato nessuno.
Diceva Bertolt Brecht: "Chi si batte può perdere, chi non si batte ha già perso".
Finisce Fazio ed invece di Milena mi trovo in TV un miracolo vivente: Enzo Biagi, 87 anni. Una persona che quando parla di fascismo, c'era. Quando parla di resistenza, c'era. Quando parla della politica italiana, c'era dall'inizio e faceva il giornalista sin da allora. Inizia la sua nuova trasmissione, Rotocalco Televisivo. Le sue prime parole quasi commuovono anche me:

«Buonasera, scusate se sono un po' commosso e magari si vede. C'è stato qualche inconveniente tecnico e l'intervallo è durato cinque anni. C'eravamo persi di vista, c'era attorno a me la nebbia della politica e qualcuno ci soffiava dentro... Vi confesso che sono molto felice di ritrovarvi... [...]
Ci sono momenti in cui si ha il dovere di non piacere a qualcuno, e noi non siamo piaciuti. [...] Dall'ultima volta che ci siamo visti, sono accadute molte cose. Per fortuna, qualcuna è anche finita. [...] Personalmente sono convinto che quello che manca agli italiani è la speranza. Posso fare soltanto una promessa. Mia madre, terza elementare, mi diceva: Mai dire bugie. Ho sempre cercato e cercherò di darle ancora retta».

La trasmissione inizia parlando dei morti ammazzati dalla Camorra, poi passa ai drammi della mancanza di case popolari (Italia 4%, Francia 9%, Inghilterra 21% se ricordo bene) e così via... interviene Paolo Rossi per dirne due a "Andrea Giuliotti" su come ha amministrato il condomio Italia per 50 anni... poi si parla della resistenza come se ne dovrebbe veramente parlare... va in onda un'intervista che Biagi stesso fece a Primo Levi nel 1981 e poi viene invitato in studio il giudice Gherardo Colombo, protagonista dei casi P2, Mani Pulite e dei processi a Berlusconi, un PM al quale bisognerebbe intitolare le piazze e che invece è stato accusato di golpe e infamato dai politici messi sotto indagine.

Ero stanchissima ma sono rimasta sveglia fino alla sigla finale, poi sono letteralmente svenuta sul cuscino. Scrivo questo post anche per ringraziare Rai Tre, che ci continua a dimostrare che il giornalismo esiste ancora.

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22 aprile 2007

La mia domenica d'aprile al mare

Con tanta buona volontà, mi ero messa la sveglia alle nove. Ha continuato a suonare fino alle nove e mezza, poi la mia gattina l'ha spenta ed io mi sono decisa ad alzarmi. Tempo netto di preparazione alla prima prova costume dell'anno: un'ora e mezza (compresa però mezzora di fronte alla tazzina di caffé, tempo necessario affinché i miei neuroni riprendessero a scintillare).
Nell'indecisione di quale costume mettere ne ho portati altri due oltre a quello che indossavo.
Quando sono scesa dai miei amici, che mi stanno aspettando da svariati minuti, sembrava che dovessi partire per il Vietnam: maglietta, pantaloncini, occhiali da sole, berretto, Diario, Wilhelm Meister, lettore mp3, bottiglia di acqua, asciugamano, ciabattine, pareo e uno zainetto di varie ed eventuali. Seguono venti minuti di presa in giro sul fatto che finalmente mi decido ad andare al mare e che quest'anno magari non resterò bianca come una mozzarella.
Prendiamo l'aurelia e aggiugiamo Santa Severa in meno di un'ora. Lì la brezza che viene dal mare è stupenda e la spiaggia, sebbene non deserta, ci permette di prenderci il giusto spazio. Inizialmente mi sento fuori luogo... la sabbia mi preoccupa, il vento mi preoccupa, il sole mi preoccupa... mi cospargo di crema solare protezione otto e inizio a leggere.
Man mano mi abituo al rumore delle onde, ai discorsi senza senso dei vicini, al sole di aprile. Il resto della giornata scorre serena e tranquilla come non mi sarei mai aspettata.
Riscopro a mie spese come sia difficile starsene al mare da sole in santa pace... Faccio una passeggiata lungo la spiaggia... Vado a prendermi un secondo caffé... Scambio due chiacchiere con un venditore ambulante congolese che mi conferma che la loro stagione al lido quest'anno è iniziata in anticipo.
Verso le quattro i miei amici mi vengono a ripescare dicendomi che è ora di tornare a casa. Mi rendo conto che potrei essermi presa un'ustione di terzo grado, e invece no... il sole è stato clemente. In macchina, durante il tragitto verso casa, mi addormento. Anche quest'anno, niente pillow fight.

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20 aprile 2007

PD

E' nato! Questo mostro abnorme generatosi dall'incrocio di democristiani d'annata, liberali cerchiobottisti, sinistroidi assetati di potere e socialisti scampati a tangentopoli. Berlusconi è entusiasta e quasi quasi si iscrive anche lui. Fassino ha di nuovo onorato il socialismo sul quale è stata costruita l'Italia dell'ultimo ventennio (e soprattutto il debito pubblico dell'Italia dell'ultimo ventennio). E' un partito laico ma ascolta cosa dice la Chiesa, è pacifista ma il guerrafondaio D'Alema è ai suoi vertici. E' moderno ma ha a capo Prodi. E' per il popolo ma strizza l'occhio a Confindustria. Accoglie inquisiti e condannati come fanno a destra, ma è per la giustizia come piace a sinistra. E' l'alternativa alla Casa delle Libertà ma non aboliranno nemmeno una legge di quelle che ha fatto in cinque anni il governo Berlusconi (le ritoccheranno in meglio, dicono). E soprattutto, è il partito che da millenni i cittadini italiani stavano aspettando! Erano impazienti, fremevano davvero!!! Li vedevo, i vecchietti, che correvano voraci alle pagine della politica per sapere se e quando questo nuovo fantastico partito sarebbe stato fondato! Nei bar non si parlava d'altro: ma quando nascerà questo nuovo stupendo partito? Quando? Le bambine sono state battezzate Democratica, i bambini GianFassino. La sera, tutti rileggevano gli scambi di lettere tra Parisi e Fassino, tra Veltroni e Rutelli... c'era trepidazione, c'era ansia... diciamolo: ce n'era veramente bisogno! Un bel minestrone di tutte le ideologie, le correnti, le voci... da votare senza pensarci, tanto quello che vuoi ci sarà sicuramente. E se non c'è, basta che sia nell'interesse di qualcuno e si farà lo stesso. Se c'è tempo.
Auguri, Partito Democratico.

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18 aprile 2007

Pillow fight

Domenica 22 alle 17.45 a santa maria in Trastevere. Accorrete numerosi! C'è davvero bisogno di sfogarsi... Io ci sarò. Ma ovviamente le prenderò di santa ragione senza riuscire a darne nessuna!

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17 aprile 2007

Morire all'università

In USA si riapre il dibattito sulla legittimità di poter acquistare un mitra al supermercato.
Non potete nemmeno immaginare lo sforzo che sto facendo per non lasciare sul blog un post intero di insulti gratuiti. Almeno mi sfogherei un po'.

Uno studente si alza per seguire la sua lezione di storia in facoltà, passeggia nel campus pensando se è il caso di fermarsi a mangiare lì e studiare in biblioteca o tornare a casa. Se torna a casa magari riesce a finire per cena e poi potrà andare al cinema. Sta mandandi un sms per chiedere se qualcuno verrà con lui a vedere l'ultimo film di Bruce Willis.
Poi una pallottola, comprata al supermercato a 20 dollari la scatola, gli attraversa la scatola cranica. E muore. Così, senza sapere nemmeno cosa è successo, senza spiegazioni. In testa ha ancora la locadina del film, e un attimo dopo è buio, ed è morto. Ne muoiono altri 31, altri 20 feriti.

"Mica è colpa della pistola, è stato il gesto di uno psicopatico."
Si scatenano talk show e dibattiti. Sarà colpa della televisione? Della musica satanista? Dei fumetti giapponesi? O forse sono i telegiornali, sempre pieni di cronaca nera, la politica dell'aggressione, la resurrezione di valori asfissianti dalla tomba del dopoguerra, l'economia della povertà e della ricchezza, lo strangolamento delle classi sociali più povere, il razzismo latente, il maschilismo imperante, le ideologie del cavolo, la politica della convenienza, il quieto vivere delle masse?
Poi lo studente esce di casa, non può comprare alcolici perché non ha 21 anni e l'alcol nuoce alla salute. Ma lui ha già il cervello intasato di luoghi comuni e cultura finto-borghese. Entra in casa di un parente, prende il fucile automatico di precisione che lo zio ha acquistato per andare a caccia di cervi e lo usa per sparare al padre che non gli presta la macchina. O crivella di colpi il barista che non gli vende le birre. O va all'università e fa una strage, perché è annoiato. Poi si uccide.

In USA si riapre il dibattito sulla legittimità di poter acquistare un mitra al supermercato.
La portavoce della Casa Bianca Dana Perino ha precisato che "resta intatto il diritto al porto d'armi ma tutte le leggi in materia devono essere rispettate". Va bene ammazzare la gente, ma nel rispetto della normativa vigente!

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16 aprile 2007

Clint

Ho visto -un po' per forza, devo ammetterlo, non mi piacciono i film di guerra- il penultimo film di Clint Eastwood, Flags of our Fathers. Per fortuna che ho un amico per ogni tipologia di film che non vedrei altrimenti: Paola adora i film romantici e le commedie sentimentali, Piero mi propina sempre l'ultimo film storico (ma non storico-epico, storico vero), Anna si nutre di film alternativi e stra-impegnati... Se non ci fossero loro ad allargare il mio panorama cinematografico, mi perderei molti film bellissimi.
Insomma ieri arrivano con questo film e me lo fanno vedere. Mi accoccolo tra le braccia di Piero sperando di non prendere sonno. Invece dopo un quarto d'ora ero a metà tra lo sconvolto e l'agitato. Nemmeno lo sbarco in Normandia di spielberghiana memoria mi aveva preso tanto. Poi la storia scivola dolcemente verso un secondo tempo più quieto e riflessivo, e il film termina con le foto vere dell'assalto a Iwo Jima. Da Mystic River in poi non c'è un solo film di Clint Eastwood che non mi sia piaciuto, ma non mi sento in grado di sopportare una seconda visione di nessuno di essi. Che strano effetto. Però adesso spero di vedere Lettere da Iwo Jima.

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15 aprile 2007

Nunzio

Il Nunzio ci ha ripensato. Ma badate bene, non c'è stato alcuna presa di coscienza riguardo la sconsiderata prima decisione di non partecipare alle celebrazioni della Shoah perché Papa Pio XII veniva "ritratto male" nelle didascalie. No, è stato il presidente dello Yad Vashem a dover cambiare la didascalia, perché ne usciva un'immagine "diffamatoria" del Papa.

Cito da Wikipedia:
"Una delle accuse più gravi che si rivolgono a Pio XII è di non aver mai condannato né di essersi impegnato per fermare le deportazioni degli ebrei nei campi di concentramento, di cui era probabilmente a conoscenza. Tuttavia, secondo stime indipendenti, la Chiesa cattolica avrebbe salvato circa 600.000 ebrei (più di tutte le altre organizzazioni umanitarie e chiese cristiane messe insieme) grazie all'opera nascosta di sacerdoti, frati, suore, laici, i quali operarono sicuramente con la benedizione segreta di Papa Pio XII."

Pio XII si adoperò in molti modi contro il nazismo, contro l'entrata in guerra dell'Italia, e in altri modi si adoperò contro il fascismo in Italia. Questi meriti vanno riconosciuti tanto quanto il silenzio sotto il quale vennero deportati migliaia di ebrei davanti ai suoi occhi. Dire che la chiesa aiutò quei poveretti (suore e frati, sacerdoti eccetera) con la "segreta benedizione" del Papa vuol dire in pratica che in quell'occasione non fece niente e lasciò fare.
Anche oggi ci sono sacerdoti che salvano ragazzine dalla prostituzione, centri che accolgono gli immigrati, missionari che portano in cibo nelle zone di guerra. Ma se il Papa parla 9 volte su 10 del peccato dell'omossessualità e del diritto alla vita dell'embrione, non sarà merito suo quando la fame sarà sconfitta o la povertà debellata (se lo saranno mai). Sarà merito dei frati, delle suore e dell'opera nascosta di tutti quelli che hanno capito assai meglio di lui cosa significhi essere cattolici.

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14 aprile 2007

L'amore?

"Da un punto di vista psicologico l'amore non è altro che la soddisfazione di un desiderio, magari associato anche al raggiungimento di una certa stimolazione sensoriale. In gioco ci sono i concetti di piacere e gratificazione, che sono coinvolti anche nei comportamenti in cui si manifesta dipendenza", spiega a 'Geo' George Stefano, direttore del Neuroscience Research Institute alla Old Westbury di New York. In realtà la questione è più complessa e coinvolge anche fisiologia e biochimica: i più recenti studi infatti dimostrano che l'amore ha molti punti in comune con il fenomeno della dipendenza da droghe.

In occasione del "primo incontro" si manifesta infatti nell'individuo una vera e propria tempesta che gli scienziati attribuiscono a una molecola, la feniletilamina (Pea), che induce effetti simili a quelli delle anfetamine e agisce sul comportamento amoroso regolando la produzione di due ormoni, la dopamina, un neurotrasmettitore che genera sensazioni gratificanti e piacevoli, e la noradrenalina, che provoca eccitazione ed euforia.

"Si tratta di caratteristiche dell'amore romantico", chiarisce Helen Fisher, antropologa americana considerata la massima autorità in tema di biologia dell'amore. "Quella fase dell'amore che consente di concentrare un'enorme quantità di energia sul partner, che diventa l'unico motivo di interesse, al punto di non mangiare e non dormire più". Ma la fase dell'amore romantico è destinata a svanire nell'arco di un anno, per lasciare il posto a un nuovo periodo: "La fase dell'attaccamento", prosegue la Fisher, "in cui la coppia si prepara a mettere al mondo un figlio e ad accudirlo per gli anni a venire". Il passaggio è evidente anche a livello biochimico, come spiega a Geo Enzo Emanuele, del Centro Interdipartimentale di Ricerca di Medicina Molecolare di Pavia: "Mentre i neo-innamorati mostrano elevati livelli di una particolare sostanza, il fattore di crescita nervosa, nel corso del tempo la concentrazione di questa sostanza diminuisce. Si tratta di una molecola che aumenta quando sono in gioco solide interazioni sociali e in corrispondenza di forti emozioni e ansie".

Inoltre nella fase dell'attaccamento tende a salire il livello di altri due ormoni, l'ossitocina nella donna e la vasopressina nell'uomo: sono gli ormoni dell'appagamento e della fissazione nella memoria di ricordi positivi. Il terzo sistema cerebrale analizzato dagli esperti infine è quello legato all'attrazione sessuale, che spinge gli individui ad accoppiarsi ed è legato essenzialmente alla produzione di testosterone.

"In realtà", spiega ancora Helen Fisher, "questi tre sistemi possono funzionare benissimo anche in modo indipendente l'uno dall'altro". Oppure si possono intersecare, come quando, dopo aver fatto l'amore con una persona amica, ci si ritrova pazzamente innamorati: in questo caso l'elevato tasso di testosterone provocato dall'eccitazione sessuale induce un'alta produzione di dopamina e scatena l'amore.

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12 aprile 2007

Comportamento ambiguo

A quanto pare il Vaticano non parteciperà al Giorno della Rimembranza, in ricordo delle vittime della Shoah. Per fondatissime ragioni: non gli sta bene che il comportamento di Pio XII, durante le deportazioni e lo sterminio, sia stato definito "ambiguo" dalle didascalie del museo. Capito? "Ambiguo". Non "omertoso". Non "passivo". No, ambiguo. Come se non si potesse capire bene quale fosse stato. Come se di fronte alle deportazioni un Papa potesse comportarsi in quel modo. E lui si offende, non ci va alle rimembranze. Massì, abbiamo cose più importanti da promuovere. Mica è il Family Day.
Fra cinquant'anni si offenderà allo stesso modo, quando una targa nel museo delle vittime delle guerre in medio oriente dirà che il comportamento del Vaticano è stato "blando". Che invece di scagliarsi contro i carnefici delle decine di migliaia di civili innocenti massacrati per giochi di potere, se ne stava gaudente a parlare di famiglia tradizionale, matrimonio e ministeri. Si offenderà e non andrà alle commemorazioni, facendo di nuovo una figura meschina.

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10 aprile 2007

Napoli

Il C40 scendeva giù dai colli aminei sussultando rumorosamente. Il conducente dava prova della guida disinvolta con la quale si può condurre un autobus di linea in un centro urbano. Ad ogni curva, sembrava di essere la mina di un grosso compasso: l'autista piantava il punteruolo nell'aiola a bordo strada e con tranquillità ruotava il mezzo. I passeggeri erano tutti seduti, ma non mancavano comunque di "sorreggersi agli appositi sostegni".
Davanti a me una signora sparlava con una sua amica dei calabresi, tessendo le lodi invece dei pugliesi. La sua amica era lucana, e conveniva. I pugliesi sono più signori, i calabresi sono più rozzi. Il discorso si spostò sui bei tempi di una volta e sui ragazzi che sono tutti maleducati. Un classico. Tra una chiacchiera ed uno scossone, la signora ebbe il tempo di lanciare un'occhiataccia alle mie calze colorate e più sù, alla mia faccia chiaramente disturbata dalla valanga di luoghi comuni.
Quando l'autobus prese la tangenziale, si aprì sulla destra dell'autobus il panorama splendido del golfo. I mezzo alla città, quel veriopinto e ammassato conglomerato di mura rovinate e panni stesi, si ergeva imponente la Napoli nuova: palazzoni di vetro alti decine di metri che con la loro stazza e la gigantesca mole sembravano essere stati piazzati lì da un disco volante durante un tentativo di invasione aliena. Così mi sono tornate in mente tutte le piccole contraddizioni degli ultimi due giorni. La zia che benedice le persone a tavola con acqua santa e ramoscello di ulivo, mentre sul mobile alle sue spalle una cornice digitale fa scorrere le foto dell'ultima vacanza di famiglia; le tre pasticcerie artigianali (sfogliatelle calde!) allineate una dopo l'altra sul viale all'uscita dalla stazione e il macdonalds di fronte a loro; l'autobus scassato sul quale stavo viaggiando e l'eurostar con il quale ero arrivata in città.
Il C40 si infilò in una serie di luridi sottopassaggi, come se, dopo il paradiso, avesse avuto voglia di farci dare uno sguardo anche all'inferno. Immondizia, un dedalo di parcheggi sotterranei, manifesti stracciati sulle pareti. Poi riemerse ed entrò nel centro della città.
Prima di prendere il treno ho preso un caffé alla stazione. A Napoli c'è sempre un bicchiere d'acqua bonus assieme al caffé.

PS Ne approfitto per dare spazio all'iniziativa degli amici di beppegrillo di Napoli (tra i quali c'è Fabio), i quali qualche giorno fa hanno organizzato un tour guidato per giornalisti e amministratori nelle zone più interessanti -politicamente- della città. Il filmato dello spazzatour è qui! Buona visione.

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07 aprile 2007

Il pianeta è cotto

Non ho mai amato la spiaggia, se non quando è deserta, al tramonto (o all'alba), e magari dove la sabbia non c'è. Le scogliere della sardegna al calar del sole restano un ricordo indelebile della mia infanzia, ma ci sono altri motivi che non starò ad elencare. L'idea che quest'estate possa fare ancora più caldo di quella scorsa, mi terrorizza. L'anno scorso ho sofferto il caldo in maniera atroce, e in camera mia il ventilatore è stato acceso incessantemente da luglio ad agosto, regalandomi a tempi alternati sollievo e raffreddori estivi. Lavorare in maglietta e costume da bagno, con una ventola elettrica che a tratti mi sollevava i capelli e la finestra completamente spalancata era l'unico modo per non grondare di sudore sulla tastiera. Leggo che il pianeta è cotto e che decine di specie animali sono in pericolo, cosa che già tutti sapevamo ma che nessuno ci ha detto fino a che non è stato troppo evidente per nasconderlo. Sabrina è una di queste specie. Ha bisogno di un clima mite di inverno e caldo di estate. Di inverno usa coprirsi con pullover, sciarpe e cappottini (che quest'anno ha lasciato nell'armadio perché non c'è stato un solo giorno di vero freddo). Di estate sarà presto costretta ad emigrare ad Aosta.

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04 aprile 2007

Conseguenze dell'amore

Ho litigato. Ho spaccato il cellulare. Ho pianto. Sono andata a correre. Ho bruciato una torta rustica e fatto attaccare il minestrone. Ho dimenticato dove ho salvato l'indirizzo del filmato che avevo promesso al mio e-friend Fabio di pubblicare. Scusa Fabio.
L'oroscopo di yahoo di oggi:
Giorno positivo, molto costruttivo, sai cogliere al volo tutti gli spunti che possono aiutarti a sistemare meglio le cose nel settore professionale. È in arrivo un momento molto importante, non dimenticare di essere anche ambizioso oltre che concentrato e dinamico.

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03 aprile 2007

L'onorevole

"Se ancora non si è capito essere culattoni è un peccato capitale e, pertanto, chi riconosce per legge una cosa del genere è destinato alle fiamme dell'inferno... L'etica nel discorso di Bagnasco c'entra fino ad un certo punto: i Dico, l'omosessualità , non sono soltanto contro l'etica ma anche contro natura, e quindi destinati all'estinzione. Certo non è automatico il passaggio dai Dico alla pedofilia e all'incesto ma è evidente che nelle società dove si è aperto ai Dico si è poi aperto successivamente anche alla pedofilia e all'incesto" .
Roberto Calderoli, parlamentare Lega Nord, Ex-Ministro

Che succederà in uno stato dove si apre il parlamento a certi ministri, invece?

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01 aprile 2007

Cinema che sorprende

Sono andata al cinema, ieri, quasi senza voglia. Davano uno strano film, del quale avevo visto di sfuggita il trailer in televisione: Il ponte per Terabithia. Sembrava una specie di Harry Potter e il fatto che con grande orgoglio venisse presentato come l'ultima creazione dei produtori di Narnia (altro film che ho trovato insipido) non mi predisponeva al meglio.
Mi sono dovuta ricredere! L'elemento fantasy è del tutto funzionale nel film, che è incentrato invece sull'amicizia dei due protagonisti e sui loro sogni. Lei è un piccolo genio della scrittura, lui un promettente futuro illustratore. La loro "testa fra le nuvole" crea Terabithia, il mondo immaginario dove giocano ogni giorno.
Che nostalgia vedere due bambini giocare come giocavo io quando ero piccola: correndo tra i prati, inventando paesaggi e personaggi, arrampicandomi tra i rami. Sembra quasi che sia un modo di giocare perduto, soffocato dalla televisione e dai videogame da un lato, e dalle attività extrascolastiche (calcio, pallavolo, piscina) dall'altro. E non voglio dare la colpa ai videogames o al calcetto... E' come se nessun genitore avesse più nemmeno il coraggio di lasciare andare i propri figli a perdersi in un bosco... mi sembra di sentirli: "girano sconosciuti", "sono altri tempi", "e se poi si fanno male?". Sembra che abbiano dimenticato in che modo si divertivano, loro, da bambini. O a quanto pare non ritengono più "sicuro" che i loro figli facciano altrettanto... Ad ogni modo un moto di nostalgia mi ha presa al cuore e mi sono divertita tantissimo. Sarà stato merito del film, dei ricordi felici dell'infanzia... o di entrambi?

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