31 maggio 2007

L'indice della Pace

Secondo il Global Peace Index, un rapporto pubblicato ieri e preparato da esperti inglesi su commissione di un filantropo pacifista australiano, l'Italia è al 33° posto tra i paesi che "promuovono e incoraggiano la pace". Lo studio esamina 121 nazionie e confronta diversi fattori tra i quali anche la criminalità, la qualità dell'istruzione, la tolleranza delle religioni in minoranza,il grado di democrazia... il tutto per determinare dove la pace è più "salvaguardata" nei fatti (anziché a parole). A quanto pare la Norvegia è la prima in classifica, poi Nuova Zelanda, Danimarca, Irlanda, Giappone, Finlandia, Svezia, Canada eccetera. Il paese più pericoloso è ovviamente l'Iraq.
L'Italia, come dicevo, è al 33° posto. La Germania è al 12°, l'Austria al 10°, la Spagna al 21°. Dopo di noi ci sono la Francia e la Gran Bretagna (come mai non sono sorpresa?). Non mi sorprende nemmeno che gli Stati Uniti siano al 96° posto, e considerato che al 97° c'è l'Iran che è il loro prossimo bersaglio militare, direi che la classifica è ben redatta.

Dice l'articolista di Repubblica.it:
"L'idea di un "indice della pace" ha ricevuto il sostegno di premi Nobel e personalità come il Dalai Lama, l'arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, l'ex-presidente americano Jimmy Carter, la regina Noor di Giordania, l'economista Joseph Stiglitz. L'utilità dell'iniziativa, afferma il suo creatore Steve Killelea, consiste "nell'individuare gli elementi che caratterizzano i paesi più pacifici e adottarli come un modello per i meno tranquilli". E quali sono questi elementi? "Un benessere di massa e un alto grado di istruzione, oltre a buoni rapporti con gli stati vicini", rispondono gli analisti dell'Economist Intelligence Unit: ecco perché i 27 paesi membri dell'Unione Europea figurano complessivamente bene nella classifica della tranquillità."

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30 maggio 2007

Ciao

Che notizia! Previti è stato rimosso a forza dalla carica di deputato, di senatore di Forza Italia. In realtà pare che l'iter del provvedimento sia agli inizi, forse è presto per festeggiare...
Qui all'università siamo in piena discussione riguardo l'innalzamento dell'età pensionabile ai parlamentari, un disegno di legge che pare voglia essere presentato a breve. C'è chi dice che sia giusto, per risparmiare un sacco di soldi, visto che certo non è un lavoro usurante. Secondo me invece è l'ennesimo danno. Bisogna mandarli in pensione per forza!!! Secondo me, soprattutto alla camera, dopo due legislature dovrebbero andare in pensione per legge invece di occupare la poltrona fino alla morte. Così rischiamo di incentivarli a rimanere... non è peggio?

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28 maggio 2007

Caro De Michelis

Caro De Michelis,
le dedico questo piccolo post perché stamattina, dopo aver votato, mi sono fermata in un bar a prendere un caffé con una amica e dalla TV panoramica che ormai è installata sulle teste dei clienti in ogni locale pubblico abbiamo appreso che il ministro dell'agricoltura Matsuoka, 62 anni, si è impiccato. Lo ha fatto perché ultimamente è stato coinvolto in diversi scandali finanziari e alla fine non ce l'ha fatta più a combattere contro la propria coscienza.
Io non so cosa si provi quando si compie un gesto del genere. Immagino che la disperazione, il senso di colpa, abbia una componente importante. Ma forse c'è anche dell'altro. "Onorevole" è un titolo che i politici italiani guadagnano automaticamente assieme alla poltrona, lì in Giappone invece è una parola che ha un peso enorme. I dirigenti delle ferrovie si presentano in televisione per scusarsi se i treni ritardano di qualche minuto. Lo trovo eccessivo, è vero, però mi sono preoccupata.
Mi sono ricordata dei nostri parlamentari, che tranquillamente restano al loro posto nonostante siano stati condannati per frodi fiscali, corruzione, tangenti, addirittura concorso esterno in associazione mafiosa. Se in Italia non ci fossimo inventati la prescrizione abbreviata per i reati più comuni tra i ricchi, di condannati ce ne sarebbero molti di più... anche se poi a quanto pare essere condannati non sembra un ostacolo alla carriera politica. Poco importa se poi con quelle leggi scandalo ancora in vigore (bravo il governo) c'è qualche terrorista che la fa franca.
La signorina del TG l'ha detto chiaramente: non è stato assolto, il reato è caduto in prescrizione! Bello che se lo sia ricordato. Quando capitò ad Andreotti nessuno fu così preciso. E nemmeno nel caso del nostro ex-primo ministro.
Mi sono ricordata anche dei tempi di Craxi, cioè quando Craxi faceva arrabbiare un po' tutti rubando miliardi allo stato e poi giustificandosi con la frase "sì, ma lo fanno tutti" (cosa che la figlia Stefania continua a ripetere ogni volta che le chiedono del padre). Io non ero abbastanza grande per capire che succedeva, leggevo sui giornali parole come "tangentopoli" e P2, e quando chiedevo mi rispondevano "sono cose di politica, lascia stare". Forse è per questo che sono cresciuta così rompiscatole, a forza di sentirmi dire "lascia stare". A quei tempi lei girava per le discoteche ed i locali notturni, prenotando stanze di albergo superlusso con i soldi dello stato. Ha scritto anche un libro a riguardo. Poi scoppiò il putiferio, un sacco di politici del suo partito furono indagati e condannati. Anche lei non riuscì a farla franca, alla fine una condanna per alcune bustarelle se l'è presa.
E' passato qualche anno, i leader del partito democratico hanno rivalutato Craxi e lei ha pensato bene di anticiparli tornando in politica. Però non con la sinistra, dove di norma stanno i socialisti, ma con la destra, dove si erano rifugiati un po' tutti i suoi amici di un tempo. Io mi immagino che lei, oggi, senta un dolore tremendo ogni volta che la chiamano "onorevole". Quella parola probabilmente la fa riflettere su quanto è triste e incomprensibile che lei guadagni in due mesi lo stipendio di un anno di un ricercatore universitario, dopo quello che ha fatto all'Italia e agli italiani, dopo aver disposto dei soldi pubblici come voleva, dopo essersi comportato come il peggiore dei personaggi di Carlo Verdone, dopo essersi ripresentato in politica.
Io spero che lei non giunga mai a fare il gesto che il signor Matsuoka è arrivato a fare, quando quel dolore è diventato insopportabile. Se leggendo del ministro dell'agricoltura giapponese dovesse capitarle di pensare anche solo per un attimo ad una cosa del genere, distolga lo sguardo dalla pagina di giornale... e se il disgusto per se stesso dovesse superare il limite compia invece un gesto che sia di esempio per tutta la classe politica italiana: si dimetta.
Una elettrice qualsiasi
Sabrina

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25 maggio 2007

Ad esempio

Oggi parlavo con una mia amica del valore dell'esempio. Non voglio enunciare una tesi generale ma sono convinta che non si possa trasmettere nulla ad una persona se non attarverso l'esempio. La mia amica sosteneva che a scuola gli insegnanti, appunto, insegnano. L'esempio in quel caso è minimo. Io credo invece che anche quello che un insegnante ci trasmette dipende dal suo esempio. Credo che un mio studente non capirebbe l'importanza di una mia lezione se io stessa non ne fossi convinta, e non ricorderebbe il nome di un enzima se io stessa non ne ripetessi correttamente il nome tutte le volte.

Personalmente ricordo di aver studiato con maggiore entusiasmo proprio quelle materie dove mi è capitata la fortuna di avere buoni insegnanti, e ripensandoci quelli che reputo buoni insegnanti non sono altro che persone che hanno saputo dimostrarmi che amavano quello che mi spiegavano. Ma probabilmente non è più così. Probabilmente adesso a scuola c'è la nozione e c'è chi la deve apprendere, e l'insegnante è solo un traduttore, un tramite che traduce in linguaggio fruibile la nozione.

Sapendo che in Italia si cresce in scuole di questo tipo si comprende come mai accadono certe cose. Siamo stati abituati a non riconoscere più l'ipocrisia e l'incoerenza, a ricevere la nozione senza più badare all'esempio. Cioè forse siamo stati educati ad ascoltare le prediche senza dare peso a come razzola chi predica.
Per esempio, la giustificazione universale per ogni nefandezza è "lo fanno tutti". In piazza a due passi da casa mia c'è un tipo sul palco che parla di giustizia e sullo sfondo si solleva la musichetta di Forza Italia. I divorziati ed i preti si fanno promotori dell'importanza del matrimonio. I ricchi predicano la povertà. Si manifesta contro Bush mentre si approvano missioni di guerra. Si dice "ti amo" come fosse una moneta di scambio. Si vuole vendere il commercio equo e solidale o l'agricoltura biologica a chi a malapena può permettersi la spesa nel discount più vicino. Si vuole combattere la mafia e nel frattempo si vota per i suoi amici. Ci si giustifica con frasi famose quando si compiono gli errori più grandi.

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23 maggio 2007

Condanne ai condannati

Forse non ci avete fatto caso, ma a due giorni da quandohanno condannato (di nuovo) Dell'Utri, la notizia che viene data è un'altra: tutti i TG danno ampio spazio al verbale dell'interrogatorio di un'autorità della Guardia di Finanza che rivela di aver ricevuto pressioni da Visco per favorire UNIPOL (il tutto pubblicato, guardacaso adesso, su Il Giornale). Che tempismo!!!

Il punto è che la condanna di Dell'Utri (assieme ad un boss mafioso) è un dato di fatto:
"Il 15 maggio 2007 la III Corte d’appello di Milano ha condannato il senatore forzista Marcello Dell’Utri e il boss della mafia di Trapani Vincenzo Virga a 2 anni per ciascuno per tentata estorsione. Nessun giornale, a parte l’Unità e il Corriere della sera, l’ha scritto. Nessun telegiornale o programma televisivo, tranne Annozero, l’ha detto. L’Ansa, onde evitare che qualcuno se ne accorgesse, ha dedicato alla cosa ben sette righe e mezza, sotto questo titolo depistante: “Sponsorizzazioni: confermata in appello condanna Dell’Utri”. Come se il reato fosse la sponsorizzazione. Nel testo, si spiegava (si fa per dire) che l’estorsione riguardava imprecisate “modalità di sponsorizzazione della Pallacanestro Trapani”. Quanto a Virga, l’Ansa “dimenticava” di spiegare che è un boss mafioso, vicinissimo a Provenzano, arrestato dopo lunga latitanza nel 2001 e condannato all’ergastolo per mafia e omicidio."
Marco Travaglio (da Beppegrillo.it)

Il nostro senatore è stato condannato di nuovo. E' un criminale. E siede in parlamento.
Visco è un criminale anche lui (già condannato per abuso edilizio), e quindi non ci sarebbe bisogno di altro per chiedergli di tornarsene a casa. Ma era il momento propizio per un altro bel polverone. Il verbale potrebbe essere benissimo una falsità, come il caso di Telekom serbia o più recentemente la zuffa per le cavolate che dice al telefono Fassino quando chiama le sue banche.

Voi a quale delle due notizie dareste più risalto? Su quale scatenereste dibattiti e tribune politiche? La condanna a Dell'Utri è passata invisibile. L'altra sta alzando un'ondata di commenti.
Io non sono una giornalista, sono solo una qualsiasi che vaga tra i siti e si fa un'idea della politica, dell'informazione e dell'Italia. Ci sono giorni in cui mi sento fuori posto, mi guardo dall'alto, sdraiata sul letto con il mio PC, e mi sembra di respirare aria diversa, di vivere in uno stato a parte... come se i miei valori rimanessero chiusi nelle quattro mura della mia piccola camera, come se ci credessi solo io.
Eppure il sole sorge e tramonta per tutti... come è possibile non sentirsi offesi di fronte a cose del genere?

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22 maggio 2007

Notturno televisivo

Ieri ho visto la puntata di Rotocalco Televisivo, la trasmissione di Biagi. Una faticaccia, con l'allergia, restare sveglia tra colpi di tosse e occhi arrossati. Ma ne è valsa la pena. Un servizio dopo l'altro mi intristivo sempre di più. Nella scaletta dell'ultimo TG1 avevano trovato spazio notizie "importantissime" come l'ultimo film di Tarantino o l'ennesimo caso di cronaca nera di periferia. A mezzanotte invece, questo signore 87enne dedicava i suoi servizi alle condizioni dei lavoratori stagionali in Sicilia, all'anniversario della strage di Capaci, alle cooperative di Libera che trasformano in luoghi di formazione e lavoro i terreni e gli immobili confiscati alla mafia. Mentre Don Ciotti parlava di come la mafia sia attivissima, soprattutto nei periodi in cui è silente, pensavo a quella frazione di pubblico che assieme a me aveva ancora la televisione accesa a mezzanotte e mezza. Probabilmente persone che quelle cose le sanno già, che restano sveglie apposta per ascoltare notizie altre, diverse, vere. A tutti gli altri viene propinata l'intervista a Bagnasco, subito dopo il TG2, o i pacchi di Affari tuoi. E poi si parla di servizio pubblico.

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21 maggio 2007

Tutto a nostre spese

C'é sempre Mastella di mezzo, non capisco come mai.
Santoro ha fatto causa al ministro perché in trasmissione il placido Clemente ha rivelato alla nazione il contratto del conduttore di Annozero. Le cifre a quanto pare erano false. Allora noi paghiamo Santoro per invitare Mastella in Rai, poi Mastella per spararle grosse in televisione, quindi paghiamo il processo (se non in euro, in tempo perso), infine pagheremo l'eventuale danno all'immagine che la Rai dovrà pagare a Santoro.
Ma perché i nostri "onorevoli" nei dibattiti televisivi si comportano sempre come burini? Sembrano quei ragazzini che litigano sui muretti delle città. Si parlano sopra, giustificano le loro inadempienze accusando gli altri della stessa cosa, non rispondono mai in maniera puntuale e coincisa alle domande che vengono loro fatte. Certo, la colpa è anche un po' dei conduttori, che quando sono anche giornalisti dovrebbero sapere che il loro mestiere è fare domande forti e soprattutto, farsi rispondere! E' ovvio che il politico svia, ma il conduttore ha un'arma: la seconda domanda. Invece si comportano come amanti rispettosi, annuiscono accarezzando l'ospite con lo sguardo mentre quello si adopera in voli pindarici soporiferi. Quando ha finito, cambiano domanda (e magari anche ospite).
La puntata di Annozero dove Mastella ha reso pubblico lo stipendio di Santoro aveva come tema i diritti dei gay. Io la puntata non l'ho seguita tutta, questo tipo di trasmissioni, così condotte, mi fanno solo annoiare. Non riesco a seguire più nemmeno Ballarò. Però mi chiedo... come ha fatto il ministro ad andare a finire parlando dello stipendio di Santoro??? Ma vogliamo fare i conduttori seri e smorzare l'audio ai politici che non restano aderenti al tema della puntata? Il risultato: con le nostre tasse risarciremo Santoro. Uffaaaaaaaaaaaaa!

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20 maggio 2007

Sigaretta?

Ieri con gli amici commentavamo questa notizia. Ovviamente ho fatto del mio meglio per farmi odiare, e forse un pochino ci sono riuscita.
Parliamone. Ognuno è libero di suicidarsi come vuole, ma se decide di farlo con le sigarette, la ricerca ci guadagna 20 centesimi a pacchetto. E non c'è nemmeno bisogno di scrivere una lettera. I tuoi cari già lo sanno che ti stai suicidando. Infatti poi al funerale è un continuo di frasi come "Eh, ma fumava tanto" oppure "se l'è cercata!". Inoltre, il suicidio al ralenti è anche ammesso dalla Chiesa, mentre il suicidio rapido no. Sembrerebbe un controsenso ma è così. Se ti bevi una bottiglia di veleno vai dritto all'inferno, se invece te ne bevi un po' al giorno, nessuno ti dice nulla.
Forse è per questo che chi si avvelena ogni giorno è tranquillamente tollerato (tranne forse quando lo si deve baciare). Non ce l'ho col fumatore occasionale, ma con quello cronico. Forse sono cinica, o moralista, o salutista... ma non mi sento niente di tutto questo. Chi ha una famiglia e fuma è, nella migliore delle ipotesi, un irresponsabile. Nella peggiore, un egoista. Il ragionamento si estende a qualsiasi persona che tiene a te. Compresa me.

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17 maggio 2007

...è finito il ghiaccio in frigo

PASADENA (California) - Gli scienziati avevano già lanciato l'allarme: il ghiaccio del Polo Sud si sta sciogliendo. Ora ci sono anche le immagini grazie ad alcune foto scattate dai satelliti e diffuse dalla Nasa. Le riprese mostrano lo scioglimento di una parte dell'Antartide occidentale: un'area più grande dell'Italia. Secondo gli scienziati del laboratorio Nasa di Pasadena e dell'università del Colorado, le nuove immagini rivelano che a partire dal 2005 si sono sciolti i ghiacci in una zona in cui un fenomeno simile era considerato improbabile. Si tratta, secondo una nota dell'agenzia spaziale americana, «del più significativo scioglimento osservato dai satelliti negli ultimi 30 anni».

Come se andare al mare ad Aprile e fare il bagno non fosse una prova sufficiente. Cosa fare? Qualche settimana fa, entrando nell'ente parchi locale, ho trovato dei volantini di una campagna europea. Si può cominciare da qui: Change.

Ovviamente ogni nostro piccolo sforzo sarà inutile se USA e Cina continuano a bruciare carbone e petrolio come nel 1800. Ma la speranza è sempre l'ultima a morire!

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16 maggio 2007

L'ultima poi basta

Ultimamente, tra dibattiti e manifestazioni, le pagine di questo blog si sono riempite troppo spesso di argomenti correlati alle gerarchie della Chiesa e al loro discutibile modo di intendere la missione evengelica. Basta, ho deciso di smettere. Oggi aprendo un giornale (uno di quelli che hanno riportato la notizia, non l'hanno fatto tutti) ho letto l'ultima sul Papa. Ve la riporto:

Dal sito del vaticano, discorso del Papa del 13 Maggio 2007:
"Ma, che cosa ha significato l'accettazione della fede cristiana per i Paesi dell'America Latina e dei Caraibi? Per essi ha significato conoscere ed accogliere Cristo, il Dio sconosciuto che i loro antenati, senza saperlo, cercavano nelle loro ricche tradizioni religiose. Cristo era il Salvatore a cui anelavano silenziosamente. Ha significato anche avere ricevuto, con le acque del Battesimo, la vita divina che li ha fatti figli di Dio per adozione; avere ricevuto, inoltre, lo Spirito Santo che è venuto a fecondare le loro culture, purificandole e sviluppando i numerosi germi e semi che il Verbo incarnato aveva messo in esse, orientandole così verso le strade del Vangelo. In effetti, l'annuncio di Gesù e del suo Vangelo non comportò, in nessun momento, un'alienazione delle culture precolombiane, né fu un'imposizione di una cultura straniera [...] In ultima istanza, solo la verità unifica e la sua prova è l'amore." (Benedetto XVI)

Per evitare di commentare amaramente queste parole, vi riporto invece una riflessione di Jacopo Fo, ripresa dal suo blog personale:

"Fu spiritualmente corretto far mercato delle cariche religiose, delle indulgenze, costringere alla conversione ebrei e indios? In realtà, signor Papa, è sotto gli occhi del mondo che i Papi commisero ogni sorta di crimini e di errori dottrinali. Tant’è che via via molti si staccarono dalla Chiesa di Roma formando chiese meno impudenti. I protestanti di Martin Lutero, i Calvinisti, i Valdesi… Le scelte attuali della Chiesa di Roma discendono non dalle parole di Gesù ma dalle scelte dottrinali di quei Papi dei quali la Chiesa ha recentemente riconosciuto le colpe. La concezione della parola di Gesù che la porta oggi ad essere così severo e poco tollerante, tanto da accettare che il povero Welby, non abbia un funerale in chiesa, non discende dai Vangeli. Discende dalle decisioni di uomini che avevano le mani sporche di sangue. Nei Vangeli c’è scritto ben poco di quello che la Chiesa considera dogma religioso e di quel che viene insegnato a Catechismo. Gesù non nacque nell’anno zero ma qualche tempo prima, non nacque il 25 dicembre, non fu crocefisso a 33 anni. Da nessuna parte nei Vangeli si dice che Maria fosse vergine fino alla nascita di Gesù, non si parla di Sacramenti, non si nomina né il Limbo né il Purgatorio e gli accenni all’Inferno sono molto vaghi e discutibili. Non si nominano chiese e cattedrali e anzi Gesù invita a non pregare in pubblico. Non si parla di sacerdozio né tanto meno di celibato dei preti (che fu stabilito solo intorno all’anno mille ma che fino al 1600 si poteva evitare comprando un’indulgenza). Non si parla del diritto della Chiesa a possedimenti materiali o a possedere banche (Gesù scacciò i mercanti dal Tempio). Non si parla di divieti sessuali: Gesù difese due donne condannate alla lapidazione per la loro condotta sessualmente immorale. Gesù le salva dicendo: perdonatele perché hanno peccato per troppo amore, stabilendo in questo modo l’assoluzione a priori delle trasgressioni amorose. La dottrina della Chiesa è in realtà molto lontana dalla parola di Gesù. Per questo i Papi hanno vietato per più di un millennio la conoscenza diretta dei Vangeli e hanno torturato e ucciso chi cercava una pratica religiosa più vicina alla parola di Gesù: i Patarini, i Catari, Dolciniani. Sono morti perché volevano seguire i Vangeli. Rinchiusero in una cella immobilizzato, per anni Jacopo da Todi per la sua fede in Gesù. Quando fu liberato le sue ginocchia erano calcificate e non potè più camminare. Con Lutero non ci riuscirono. E quel che vedo, signor Papa è che ancora la Chiesa di Roma è restata a difendere posizioni autoritarie. Ancora vediamo l’amicizia con i dittatori sanguinari, banche e grandi interessi economici. Per fortuna non bruciate più nessuno sul rogo ma quando qualcuno parla in modo irritante le leve economiche e politiche vengono spinte in modo tale da colpirlo violentemente. Ancora oggi la chiesa usa del suo potere terreno per condurre guerre contro gli eretici. Mi creda, caro Papa, gliene potrei raccontare parecchie subite personalmente. E allora mi sembra che qui ci siano parecchi problemi inerenti alla fede."

E con questo basta, per un po' non voglio più parlare di Chiesa e dintorni.

PS Mentre il mondo era distratto dal Family-day, a Serre dei poveri manifestanti venivano picchiati dalle forze dell'ordine perché non volevano una discarica vicino casa. Ne ha parlato anche Alex Zanotelli. Grazie Fabio per i link.

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13 maggio 2007

Sono una contraddizione vivente

«I cattolici di sinistra sono in una contraddizione insuperabile. Non si può essere allo stesso tempo cattolici - e come tali riguardosi della dottrina della Chiesa e dei suoi insegnamenti su varie questioni - e stare invece con chi è frontalmente dall'altra parte». Così Silvio Berlusconi, lasciando Palazzo Grazioli per dirigersi a Piazza San Giovanni per partecipare al Family Day. (da Corriere.it)

Non ci voleva Silvietto per svelare al mondo che sono una contraddizione vivente, credo di potermi assegnare il titolo da sola, se non l'avessero già fatto amici e parenti più volte. Certo Silvietto parla di argomenti enormi con una leggerezza e una superficialità da far invidia ai ragazzi del primo anno di catechismo, questo lo si può dire. E' più riguardoso della dottrina della Chiesa chi la accetta passivamente, o chi si sforza di comprenderla, analizzarla, metterla in discussione, discuterla continuamente con amici, preti, ragazzi, parenti? E' un cattolico più responsabile chi china il capo e accetta qualsiasi parola che esce dalla bocca del papa di turno, o chi tenta di inquadrarla nel periodo storico, di valutarne l'efficacia, di capire se è valida o meno nel tentativo di evangelizzare e promuovere il messaggio di Gesù?

Faccio qualche esempio. Si poteva essere cattolici essendo critici quando i papi commissionavano le stragi? O quando bruciavano al rogo gli eretici? O quando pretendevano di farci bere che il mondo doveva essere piatto? O quando volevano imporci di non partecipare alla vita politica dello stato (non expedit), o quando i cardinali si alleavano con i nazisti in Francia, o se ne stavano in silenzio mentre i treni diretti ai campi di sterminio partivano dall'Italia? La storia ci ha dimostrato che si poteva. Centinaia di ordini religiosi, anziché starsene in silenzio come i loro superiori, si adoperavano per salvare tante persone dalla deportazione. Si poteva, e si doveva. E oggi si può, e si deve.

PS Questa è la vignetta i Vauro che ha dato tanto scandalo. Per chi non lo sapesse (visto che la nostra stampa agilmente evita di dare certe notizie, o le dà con riserbo) il riferimento è ai numerosi scandali scappiati un po' ovunque nel mondo, soprattutto negli Stati Uniti, dove i sacerdoti erano coinvolti in casi di pedofilia. La Chiesa ha più volte agito con leggerezza, e anziché punire i preti, li ha semplicemente cambiati di parrocchia. Dire che i Dico sono il primo passo verso l'apertura a crimini come la pedofilia assume tutto un altro aspetto, quando si sanno certe cose.

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12 maggio 2007

E basta!

"Romano Prodi è semplicemente vergognoso. Il solo paragonare il popolo di San Giovanni che difende la Costituzione laica della Repubblica, con la combriccola dei desideri anticostituzionali di Piazza Navona, è indegno di un premier". Lo afferma Luca Volontè, presidente dei deputati dell'Udc. (da Repubblica.it)

E basta con 'sta storia della Costituzione! Che c'entra la costituzione? Se vogliamo leggerla in maniera faziosa (basta leggere un saggio di Bobbio o chiedere a Scalfaro per capire qual'è il modo giusto) sulla Costituzione c'è scritto che la Repubblica difende il Matrimonio, unione naturale tra uomo e donna. Dove sta scritto che è anticostituzionale il DICO? Ma non sarà più anticostituzionale una politica del lavoro che precarizza i potenziali genitori? Una riforma pensionistica che azzera i contributi previdenziali ai futuri nonni? E soprattutto... possibile che nessuno risponda mai a queste persone, invitandole a piantarla?

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10 maggio 2007

Cercate i Dico nel Vangelo

Da ilmanifesto.it

Il Vangelo non marcia nel Family day. I fautori, laici, preti, suore, monsignori, teologi, sono animati da sacro fervore per la famiglia e da sacro furore contro i Dico; ma, per quanto mi risulta da una lunga quotidiana consuetudine col Vangelo, sono lontani dallo spirito e della lettera di quella che dai cristiani viene venerata come Parola di Dio.
Il movimento popolare da cui sono nati i Vangeli è di un «radicalismo etico» che oltrepassa e in parte ribalta la cultura e la teologia tradizionali del tempo. «Si trattò all'inizio di un movimento di contestazione culturale e di abbandono delle strutture della società», compresa la struttura familiare (G. Theissen, La religione dei primi cristiani, Claudiana, 2004).
«Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo» (Luca 14,16). Parole forti, da contestualizzare. Ma proprio questo è l'etos di fondo del Vangelo che viene riproposto in molti altri momenti della vicenda di Gesù. «Ecco là fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti. Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: E chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?. Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre» (Matteo 12,46). Oppure: «Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione... padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
Lo so che non c'è solo questo. C'è anche la trasformazione dell'acqua in ottimo vino a un banchetto nuziale. Ma la presa di distanza di Gesù dalle strutture della società ebraica del tempo, dal Tempio, dal Sabato e dai legami familiari, resta, vistosa, predominante, talvolta positivamente provocatoria. Anzi è proprio a causa di un tale atteggiamento che fu messo a morte dai difensori delle strutture tradizionali del tempo: vuol distruggere il Tempio, la Legge, e quindi la famiglia, questa l'accusa. Non era vero, voleva purificare, guarire le strutture tradizionali, andare oltre. Come non è vero oggi che nuove forme di convivenza distruggono il matrimonio.
Un orizzonte nuovo di valori universali si apre in realtà nel Vangelo col superamento del concetto patriarcale di famiglia: da tale oltrepassamento nasce la comunità cristiana, la nuova famiglia, «senza padre» o meglio con un solo padre «quello che è nei cieli». È questa una intrigante contraddizione per il Family-day. Non voglio dire che per difendere la famiglia tradizionale, «naturale» essi dicono, sarebbero disposti a rifiutare Gesù se tornasse oggi. Ma certo è lontano dallo spirito e dalla stessa lettera del Vangelo questo loro mettere il «sabato», la tradizione, le norme, al di sopra dell'uomo e della donna. È in contrasto col messaggio di Gesù la loro opposizione al riconoscimento pubblico di qualsiasi forma di unione, come quelle previste dai Dico, che non sono affatto contro il matrimonio ma sono basate su valori universali più ampi: la solidarietà, l'amore responsabile, il rispetto dell'altro e dell'altra qualunque sia il loro orientamento sessuale.
«Uno dei discepoli gli disse: Signore, permettimi di andar prima a seppellire mio padre. Ma Gesù gli rispose: Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti» (Matteo, 8,22). Non viene forse voglia di dire la stessa cosa nei confronti dei fautori del Family day? Morti che seppelliscono morti, da lasciare alla loro intransigenza funeraria.

Enzo Mazzi, editoriale del 9 maggio

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09 maggio 2007

Cilindro e Cono

Uno dei ragazzi a cui dò ripetizioni si chiama Nicholas. Non sono sicura che si scriva così, non ho mai visto il suo nome scritto. Oggi sono salita da lui per matematica.
Abita al quinto piano di un palazzo di cinque piani, senza ascensore. Salendo rampa dopo rampa mi sono sentita meno in colpa per non essere andata a correre. Giunta al terzo piano mi avvolge un odore di pollo al curry micidiale. Colta per fame inizio a seguire l'odore, ma mi rendo conto che proviene da fuori ad una delle finestre con i vetri opachi che danno luce alle scale, dalla quale non è possibile scorgere l'esterno.
Quando arrivo a casa di Nicholas gli chiedo se al terzo piano c'è sempre quell'odorino delizioso. Mi dice che in uno degli appartamenti abita un cuoco cinese. Caspiterina, un cuoco cinese che cucina cinese a casa sua. Con la testa inizio ad immaginarmi questo poveretto che tutti i santi giorni passa le serate avvolto nel fritto della sua cucina, tra involtini primavera e gamberetti al limone... mi sembra strano che a casa mangi le stesse cose che cucina ogni giorno. Un po' come un pasticcere... credo che dei cornetti non possa sentire più nemmeno l'odore, costretto fino all'alba a lavorare nel forno.
Condivido con Nicholas le mie riflessioni, ma lui mi guarda con gli occhi spalancati, come se fossi mezza scema. Forse sono mezza scema sul serio. Poi di punto in bianco, come se avesse capito che ormai siamo in fase di relax, mi mostra il suo "Gormita". Un pupazzetto di gomma colorata alto circa 10 centimetri. Con orgoglio mi legge la descrizione della creatura, riprodotta su una specie di cartoncino colorato. Mentre con un orecchio lo ascolto declamare poteri e punteggi, osservo il pupazzetto. Avrei voglia di dirgli "Nicholas, ma hai 13 anni, sei in terza media... non è roba un po' troppo cretina per un ragazzo della tua età?", però non lo dico. Dò un'ultima occhiata al mostriciattolo blu, poi glielo restituisco fingendomi impressionata.
"Nicholas ma tu ce l'hai la ragazza?" Gli chiedo. Mi risponde di no.
"Come mai?" Gli chiedo. Nella testa mi frullano centinaia di motivazioni valide per le quali un ragazzino di tredici anni possa non avere ancora la ragazza. Mi domando anche come mi sia venuto in mente di fare una domanda tanto stupida. "Ce l'hai la ragazza"...Credo sia una di quelle domande che i bambini reputino fastidiosa da sempre, ma non lo dicono mai.
"Alle ragazze non piacciono certe cose." Mi dice, mettendo via il mostro di gomma.
Resto imbambolata per qualche minuto, rincretinita dalla semplicità e dalla profondità di certe affermazioni che da bambini siamo in grado di dire con tranquillità, e da grandi non più. In fondo è proprio così che funziona... anche per me. E' elitario il bambino, è esigente. Vuole o non vuole, non c'è compromesso. Non rinuncia a una parte di se stesso per avere altro... anche perché forse non conosce altro. Poi arriva l'amore e le cose si complicano, si mischiano, si fanno più confuse. Non esiste più il tuo e il mio, ma quanto e cosa si vuole dividere e condividere. Pffff.
Abbiamo fatto il cilindro ed il cono.

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08 maggio 2007

Lettera al Presidente del Consiglio

Non è mia, naturalmente, ma di Alex Zanotelli.

Egregio Presidente del Consiglio,
Pax et Bonum. Le auguro di cuore che questa antica benedizione francescana che raccoglie quella ebraica dello Shalom (pienezza di vita) diventi il Suo programma di governo. Io avevo tanto sperato che il suo governo avrebbe riportato l’Italia a essere Paese non più in guerra con altri Paesi, come prevede la Costituzione italiana (art.11). Purtroppo non è stato così. Ne prendo atto con rammarico. Devo confessarle che non me lo aspettavo. Non mi aspettavo la decisione di rimanere in Afghanistan. Una guerra ingiusta contro un popolo che non ci aveva fatto proprio nulla. Ma soprattutto non mi aspettavo una politica che mira a rendere l’Italia un Paese armato e a immetterlo nel complesso militar-industriale mondiale.

I fatti sono sotto gli occhi di tutti:

1. Il suo invito, lo scorso settembre durante la sua visita in Cina di porre fine all’embargo europeo e italiano per la vendita di armi al colosso cinese, è stato per tanti di noi un primo colpo al cuore.

2. La finanziaria di quest’anno ha stanziato 22 miliardi di euro per la Difesa. Un aumento del 12% rispetto alla ultima finanziaria del governo Berlusconi. Siamo al settimo posto al mondo per le spese militari.

3. Nella finanziaria di questo anno l’articolo 113 istituisce “un fondo per le esigenze di investimento della difesa” cioè per la ricerca militare. Si tratta per i prossimi tre anni di qualcosa come quattro miliardi e mezzo di euro. È un fatto di estrema gravità.

4. Il sottosegretario alla difesa, on. Forcieri, ha firmato a Washington lo scorso febbraio il protocollo di intesa su produzione e sviluppo del caccia F-35 (Joint Strike Fighter). Se ne costruiranno oltre 4.500 esemplari al prezzo di 45 milioni di euro cadauno. Per questo progetto l”Italia dovrà stanziare subito un miliardo di euro.

5. La decisione di ampliare la base americana di Vicenza (aeroporto Dal Molin) presa dal suo governo contro la forte opposizione della popolazione vicentina è molto grave.

6. Il rafforzamento delle basi militari americano e Nato, soprattutto nel Sud Italia, che diventa la nuova frontiera della guerra al terrorismo. La base di Sigonella (Sicilia) è in procinto di essere triplicata, mentre Napoli diventa la nuova sede del Supremo Comando navale americano di pronto intervento che giocherà tramite il “Comando dell’Africa” (Afri-Com) un ruolo notevole per il controllo americano del continente nero.

7. La firma, lo scorso febbraio di un memorandum di accordo quadro per fare entrare il nostro Paese sotto l’ombrello dello “Scudo” antimissile. Un accordo negato all’inizio dal suo governo e in un secondo tempo, ammesso. Così l’Italia e Polonia sono dentro il programma dello scudo antimissile mentre Grecia e Turchia non lo hanno accettato. Questo spacca ulteriormente l’unione europea e fa infuriare la Russia che grida alla “minaccia”.

8. Secondo il rapporto del suo governo presentato in parlamento lo scorso marzo, l’Italia ha venduto armi per un valore di oltre 2,19 miliardi di euro con un aumento di vendite del 61% rispetto all’anno precedente. Grossi affari per le banche armate, ma soprattutto per il suo governo che è il maggior azionista delle fabbriche di armi italiane.

Da tutto ciò mi sembra ovvio affermare che il suo governo sta marciando a piena velocità verso una militarizzazione del territorio e verso l’inclusione dell’Italia nel complesso militare industriale mondiale. Che questo avvenga proprio sotto un “governo amico” coperto da una “stampa amica” proprio non riesco ad accettarlo. E più grave ancora, mentre troviamo i soldi per le armi, non li troviamo per la solidarietà internazionale (siamo fanalino di coda nella lista Ocse per l’aiuto ai Paesi impoveriti). E non troviamo neanche 280 milioni di euro per pagare il “Fondo globale” per la lotta all’Aids, come era stato promesso ai vertici G8.

Presidente, che delusione! Soprattutto che tradimento dei poveri! Le auguro che l’urlo degli impoveriti che per 12 anni ho ascoltato nel mio corpo nella baraccopoli di Korogocho giunga al suo orecchio e l’aiuti a cambiare rotta.
Sono solo un povero missionario comboniano.

p. Alex Zanotelli
(Direttore di Mosaico di pace)

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07 maggio 2007

Tutti morti

Solo i nottambuli come me l'avranno seguito, ieri sera, ma dopo Fazio e Report io sono approdata (televisivamente parlando) presso la Dandini. La puntata è iniziata con uno stupendo intervento di Ascanio Celestini. Era il pensiero di un cittadino qualsiasi, che di fronte alle parole di certi esponenti altolocati della Chiesa, cercava di decidere il modo più corretto di reagire. Alla televisione aveva sentito un intervento, dove una di queste autorità ecclesiali esprimeva la sua preoccupazione riguardo il riconoscimento dei diritti agli omossessuali, perché da lì alla pedofilia il passo è breve.
Poi qualche giornalista del vaticano aveva attaccato chi prendeva in giro la Chiesa dandogli del terrorista. E alla fine, qual'è la reazione più giusta, secondo l'umile cittadino? Fingersi morto. Come quando suonano al campanello i Testimoni di Geova. Nessuno in casa, tutti morti.
E' stato terribile quando Ascanio ha aggiunto che "essere morti ha i suoi vantaggi". Un morto non offende e non disturba nessuno. Un morto va pure a messa, una volta sola ma ci va. Un morto rispetta tutti e non critica nessuno, sta in silenzio e ascolta senza controbattere. Un morto obbedisce senza discutere.

Ho pensato più in grande. Ho pensato all'Italia dei criminali in parlamento, delle mafie che alimentano sommerso e criminalità, delle tangenti, della corruzione... E ho pensato a quando l'Italia si indignò contro i furti miliardari di Craxi e compagni di merende, di quando esultavano per il crollo della P2...
Quando è stato che siamo tutti morti? Quando è successo che i cittadini hanno cominciato a pensare che i potenti di turno sono intoccabili, che meritano rispetto a priori, che se scampano ai processi è giusto, che se fanno leggi ad personam è perché sono perseguitati...?
Chi ci ha ucciso?

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05 maggio 2007

No-rights-Day

Due paroline sul Family-Day, la grande manifestazione a favore della famiglia che si terrà a giorni.
In pratica un invito aperto a tutti i Cattolici non-pensanti, affinché si facciano strumentalizzare a dovere partecipando ad un evento che con la copertura di voler promuovere la "famiglia tradizionale" ha in realtà lo scopo di protestare contro il riconoscimento dei diritti di altre persone. Una manifestazione politica (si manifesta adesso per un valore che dovrebbe essere fondamentale da secoli) e violenta -nel senso morale del termine- che porterà in piazza fascisti e preti uniti dal pretesto di salvare i valori famigliari, in realtà a celebrare l'omofobia latente dell'Italia più triste.

Io che son cattolica il valore della famiglia lo conosco e lo riconosco. Una legge che garantisca diritti alle unioni di fatto (o addirittura che giuridicamente equipari le convivenze omosessuali al matrimonio) non li intacca minimamente, non me li fa scadere né misconoscere, non mi fa perdere l'importanza che dò loro e non mi induce a pensare che tolgano qualcosa di fondamentale a me. Se lo pensassi, sarei una cattolica leggera e superficiale, dai valori falsi, ipocrita nell'andare a messa. A me personalmente, che un amico gay possa sposarsi e giurarsi amore eterno riempe il cuore di felicità, e basta.

Riporto qui sotto le parole di Eugenio Scalfari, pronunciate circa un mesetto fa in televisione.

"Vorrei che la religione si occupasse soprattutto di Dio e di Cristo.
Vorrei una Chiesa pastorale che non solo vivesse tra la gente ma tra i diversi, tra quelli che non la pensano come noi, che noi consideriamo peccatori, ma che sono pur sempre uomini e donne come noi. In loro dobbiamo percepire esaltare aiutare la scintilla divina che anch'essi possiedono al pari di noi. Che cos'altro il Cristo ci esorta a fare? Ma è questo che stiamo facendo?
Tanti uccelli si posano la notte sui rami degli alberi e ne ripartono al mattino. A volte ritornano, altre volte non più. Ma l'albero che li ha ospitati ha comunque dato e ricevuto da ciascuno di essi qualche cosa, qualche insegnamento e comunque la presenza di una vita.
Non so se questa conclusione d'un dibattito che si annunciava ed è stato polemico sia piaciuta al suo turgido conduttore. A me, laico non credente, è piaciuta molto. A me piace la Chiesa di Francesco e anche quella di Agostino, quella di Bernardo, quella di Duns Scoto. Mi piace quella di Pascal e quella di Maritain. Mi piace quella del cardinale Martini. Mentirei se dicessi che mi piace quella di Camillo Ruini. Politicamente sarebbe forse stato un papa migliore di Ratzinger. Ma la Chiesa ha bisogno di un politico sulla sedia di Pietro?
Se è questo di cui ha bisogno, allora è perduta."
Eugenio Scalfari (11 marzo 2007)

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04 maggio 2007

Yu Miri

E' tanto che non parlo dei miei libri. Ultimamente ne sto leggendo molti (essere single aiuta). In realtà la verità è che ne sto finendo molti, perché sono quel tipo di lettrice che inizia una dozzina di libri uno dopo l'altro e poi li lascia sul comodino come tante parentesi aperte... finché non capita un periodo in cui c'è un po' più di tempo per leggere. In questo ultimo mese ho finito Ritratti di Praga di Banville, La Giocatrice di Go di Shan Sa, L'Opera al Nero di Marguerite Tourcenar, una raccolta di racconti intitolata Delitti di Natale (il che vi dà idea di quando l'abbia cominciata!) e per finire ho comprato ed iniziato Oro Rapace di Yu Miri. E' un libro che ho comprato per istinto. Vagavo in una libreria a Bassano del Grappa, dove sono stata in vacanza. Come è mio solito, ho perso mezza giornata girando tra gli scaffali. Girando qua e là finisco di fronte a questo libro, che in copertina ha un ragazzino disegnato in stile fumetto giapponese. Non so per quale motivo mi sono detta "deve essere interessante".
Adesso vale la pena spiegare che in realtà il 90% delle volte che si compra un libro in questo modo, il libro è una schifezza. Stavolta no. L'ho cominciato e la scrittura è semplice e pulita, cosa che accomuna un po' tutti gli scrittori giapponesi (anche se Yu Miri, ho scoperto, non è giapponese di origine). Così lo sto divorando velocemente. Se vi capita di perdervi in una libreria, cercatelo e dategli un'occhiata. Non è un romanzo che può piacere a tutti.

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03 maggio 2007

L'onda della tragedia

Si sono svolti i funerali di Vanessa, la ragazza ventitreenne uccisa con un colpo di ombrello da una ragazzina rumena. L'assalitrice a quanto pare era una prostituta ed era assieme ad una sua amica. E' sorto un litigio, ha colpito Vanessa in un occhio e l'ha uccisa. La ragazza è stata rintracciata, catturata, è in attesa di processo per omicidio. Se esistesse un briciolo di intelligenza e di riserbo riguardo una tragedia del genere, i giornali avrebbero dovuto dare la notizia in due righe ed esprimere solidarietà per il dolore della famiglia. Punto.
Invece addirittura i funerali si sono trasformati in una specie di manifestazione con gara a chi la sparava più grossa. Striscioni contro gli immigrati clandestini, proteste contro l'amministrazione locale che non garantisce la sicurezza del cittadino... Gasparri lo è andato a dire anche in TV... come se la sicurezza dovesse confiscare gli ombrelli alle persone per ragioni di sicurezza, o farci indossare occhiali protettivi davanti agli occhi quando prendiamo la metro. Se ci fossero state 10 poliziotti nelle vicinanze la ragazza sarebbe morta lo stesso, e l'unica differenza è che avrebbero beccato subito la colpevole... cosa che hanno fatto comunque con rapidità stupefacente.
Ma le assurdità sono di più ancora: Calderoli che la spara contro gli immigrati clandestini e il governo che vuole abolire la legge Bossi-Fini... Proteste contro gli extracomunitari criminali... senza minimamente considerare che LA ROMANIA E' IN EUROPA. Da svariati mesi. Non si tratta di extracomunitari, razza di cafoni ignoranti.
Di extracomunitari assassini ce ne sono eccome, sono quelli che si rifiutano di ritirarsi dall'Iraq. Mandatele a loro le vostre proteste!!!

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02 maggio 2007

Bicicletta

Sono stata in vacanza per qualche giorno, ho girato Padova e Vicenza fermandomi a Bassano del Grappa, storica città della resistenza. Starsene da sole con se stesse può essere un'esperienza piacevole, oppure tristissima... dipende sempre dal momento. Per fortuna quando sono partita sentivo che ne avevo bisogno, e così è stato. Ho passato tanto tempo seduta sul prato a scrivere con il mio portatile, ho conosciuto alcuni ragazzi del posto, sono stata al cinema a vedere Mio fratello è figlio unico (molto bello). Tornando in treno ho conosciuto due ragazze più o meno della mia età, una delle due aveva una figlia di nome Alessandra che somigliava a Shirley Temple e per cinque ore ha combinato il panico. Suppongo di aver sofferto qualche minuto di desiderio di maternità, ma è stato solo qualche minuto. Non credo ci sia altro da raccontare, tutto il resto del viaggio è stato dentro di me, e non fuori.
Invece ho deciso che riprenderò la mia bicicletta (vecchissima, spero non mi cada a pezzi in mano quando la andrò a tirar fuori dalla cantina)... sto meditando di organizzare una discesa lungo il Po a partire da Torino. Un'idea folle che mi è saltata in testa vedendomi ronzare intorno, soprattutto a Padova, centinaia di biciclette ogni momento. Devo vedere bene i percorsi ciclabili... e decidere se partire da sola, oppure no. Ma per quest'ultimo dettaglio credo ci sia tempo. Non avrò altri giorni di ferie fino a quest'estate.

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