22 settembre 2008

L'ipotesi di Calamandrei

Riporto questo discorso, che ho trovato su Internazionale. E' stato pronunciato da Piero Calamandrei, nel 1950, più precisamente l'11 Febbraio, durante un congresso dell'Adsn (associazione a difesa della scuola nazionale). Sono rimasta sconvolta dal fatto che ipotesi come quella che Calamandrei si è permesso di fare 60 anni fa siano ancora oggi viste come complotti fantasiosi senza attinenza con la realtà, quando è chiaro che la storia ha già risposto alla sue congetture... Confermandole!!!

Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa deve fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, a impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. E allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa la scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi, ve l'ho già detto: rovinare le scuole di stato, lasciare che vadano in malora, impoverire i loro bilanci, ignorare i loro bisogni; attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private, non controllarne la serietà, lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare, lasciare che gli esami siano burlette; dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico. - Piero Calamandrei (poi pubblicato nella rivista Scuola Democratica, 20 marzo 1950)

Se avete voglia, seguite questo link per leggere l'intero intervento.
Ehi! Fatelo.

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17 settembre 2008

Pagina due

Pagina due de il Manifesto. Il buco nell'ozono si allarga di nuovo. Sembra che nel 2006 fosse tanto grande quanto lo era nel periodo di massima estensione. Adesso, nel 2008, pare che sia un po' più largo del 2007 (aveva iniziato a richiudersi?). Quindi sono ancora a rischio tutte le specie animali dei poli. E la microfauna marina. E anche gli orsi polari (che fine ha fatto Licia Colò?). Eppure su Panorama, neanche poco tempo fa, avevo letto proprio il contrario.

La notizia mi ha fatto un po' riflettere sulla realtà del mondo giornalistico, un mondo dove una notizia, dopo due giorni, è già vecchia. I giornali non sono la nostra memoria, figuriamoci la nostra memoria storica. Quando ho letto nuovamente "buco nell'ozono" mi sono tornati in mente i giorni del liceo, le frasi sceme scritte a matita sui banchi, i viaggi in treno di ogni mattina. Ho provato come un misto di noia e di nostalgia, come se qualcuno stesse indossando un vecchio abito anni '70 senza essere stato invitato ad una festa a tema. Me ne sono subito pentita, perché mi sono resa conto che si tratta di una questione aperta, che non si è risolta, ma che probabilmente è già considerata da tutti acqua passata. Un po' come la Mafia in Sicilia o i problemi giudiziari di Berlusconi. Roba che esiste da anni, con la quale si sono fatti i conti in passato. Poi magari non si è concluso niente, ma puzza di naftalina e a nessuno viene voglia di riparlarne.

Cavolo, quanto tempo è che non accendo la televisione?

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04 settembre 2008

Ancora sulla scuola

Torno a parlare di scuola, dopo qualche giorno di riflessione e le ripetute discussioni sull'argomento che ho avuto la fortuna di fare con amici (siete mitici!), colleghi e conoscenti.
La scuola elementare italiana non è certo il massimo, soprattutto negli ultimi anni, e questo grazie agli scempi compiuti dai vari ministri i quali sembrano avere a cuore più "la scuola" intesa come istituzione che non gli alunni che la frequentano. Il problema più grande a mio parere è proprio la didattica: programmi devastati, priorità stabilite in modo del tutto irrazionale, settorializzazione sterile degli insegnamenti e così via. Il maestro unico potrebbe risolvere parzialmente quest'ultimo problema, ma ne creerebbe però sicuramente molti altri. Bisognerebbe incidere invece sulla preparazione degli insegnanti e non affidare loro, di punto in bianco, la totale responsabilità di una classe.
Sono sicura che non si sta andando nella direzione giusta. E poi il modo in cui è stata attuata quest'ultima modifica del sistema scolastico è completamente antidemocratico! Non si può decidere un provvedimento di tale portata senza discuterne prima in parlamento... Certo non è che sarebbe cambiato molto, visti i soggetti, ma almeno la forma! E comunque anche l'opinione pubblica ne avrebbe discusso un po' più a lungo.
Ma forse ha ragione Moretti, in Italia l'opinione pubblica è morta, e stanno già imparando a farne a meno.

Torniamo alla riforma. L'orario scolastico diminuisce. Ho letto che in progetto c'è addirittura l'abolizione dell'obbligo scolastico a 16 anni. Dei maestri e dei professori di sostegno non ne ho proprio sentito parlare. E con che metro verrà deciso chi rimane e chi è fuori? Chi seleziona i docenti? In base a quali criteri? Ah già... c'è il preside-manager.
Ma l'insegnamento della religione resta. Anzi date le ultime assunzioni in massa proprio di insegnanti di religione, sono sicura che non saranno loro a perdere il posto. E' previsto il voto anche per quello e non più solo il giudizio (e non si tratta di teologia, o storia delle religioni... no no: è proprio catechismo cattolico!). Un solo maestro che insegna anche religione e che dà un voto che "fa media"certo non facilita chi non frequenta l'ora di religione. E poi tutte le parole sulle attività alternative... religione dovrebbe essere una di quelle, non la materia alla quale scegliere l'alternativa!
A proposito di voti, ho sentito che il voto di sufficienza sarà il 7 e non più il 6. Qual'è il risultato? Si studierà ancora di meno! Ci saranno sempre meno 2 e più 9 con una conoscenza in realtà sempre più mediocre. Senza contare che se la sufficienza è 6 in una scala da 1 a 10, semplicemente gli insegnati non metteranno mai più 2 o 3 perché sbilancerebbero troppo i voti verso il negativo... e comunque a che serve avere 6 gradi di negatività e 4 di positività??? In tutte le scuole del mondo è il contrario, è la positività che viene diversificata: se uno è insufficiente è insufficiente, a parte umiliarlo non vedo il senso di dargli 2 anziché 4. Quindi questo è un altro provvedimento inutile!

E poi questa idiozia delle attività extra scolastiche. E' ovvio che saranno a pagamento, da dove prendono i fondi per questo tipo di attività?
Io alle elementari non ho studiato inglese per questo motivo! Era un'attività extrascolastica a pagamento e gestita pessimamente. Oggi l'inglese è importante, cosa verrà messo come attività extracurriculare? La storia magari, tanto è inutile. O la nuova materia "cittadinanza e costituzione" così da eliminare quel poco di educazione civica che rimane nelle scuole? Arte? Musica? Ma sì, dei bei bambini senza cretività e senza stimoli, è proprio quello che serve!

Si evita di far abituare i ragazzi allo studio poi alle superiori mettiamo gli esami di riparazione così quelli che non studiano e non possono permettersi le ripetizioni li mandiamo a lavorare. E all'università chi ci arriva? In che modo?
Don Milani ha smesso anche di rigirarsi nella tomba.

"Non c'è alcuna necessità di cambiare l'assetto della scuola elkementare italiana che è riconosciuto tra le migliori al mondo. Bisognerebbe intervenire sulle scuole superiori ma ciò che ci fa onore non si deve toccare. La scuola elementare così com'è è quasi un'invenzione delle donne che ci hanno lavorato dentro. Purtroppo però la società italiana non lo registra. La riforma della ministra Gelmini è un'operazione ideologica, ammantata di belle parole tratte dalla pedagogia, che invece distrugge la scuola pubblica e un modo di insegnare che funziona bene proprio perchè si regge sulla relazione tra due o più maestre. E' la copresenza delle docenti che permette le attività di laboratorio, l'insegnamento circolare, la cura anche individuale di chi è più indietro. La scuola di base è un momento di convivenza civile. E se una società non dà importanza a questi elementi vuol dire che ha dimenticato tutto, tranne il potere." (tratto da un'intervista a un'insegnante)

I problemi della scuola si vedono palesemente nei ragazzi, per chi come me fa volontariato con loro è più facile notarlo. E' evidente che anche per noi sarà sempre più difficile, quindi la responsabilità diventa sempre maggiore, e ad un certo punto non si può risolvere tutto con il volontariato!

Va bene ho scritto troppo e non mi sono sfogata.
Ciao.

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