«Tiziano Treu e Marco Biagi sono assassini. [...] Certe leggi hanno armato le mani dei padroni, per permettere loro di precarizzare e sfruttare con maggior intensità la forza-lavoro e incrementare in tal modo i loro profitti, a discapito della qualità e della sicurezza» (Francesco Caruso, Prc, da
Corriere.it).
Da quando Caruso ha pronunciato queste parole ho seguito una dozzina di edizioni di telegiornali. I servizi riportavano lo sconcerto e l'indignazione unanime di tutta la classe politica. Qualche dichiarazione: "parole indegne" "delirio" "sono parole inqualificabili" "incompatibile con la linea politica del partito" "parole da cui prendere le distanze".
Ci fosse stato UN SOLO servizio che avesse spostato l'attenzione su COSA ha detto Caruso, anziché sulle reazioni indignate dei politicanti di massa. Sinceramente, davvero chi fa i TG pensa che agli italiani gliene importi qualcosa di cosa ne pensa Schifani, o Bondi, o Gasparri dell'uscita di Caruso? Non sarebbe più interessante intervistare un esperto del mondo del lavoro, un economista, un analista e discutere del merito della questione? La precarizzazione sta veramente mietendo vittime? I contratti a termine hanno aumentato o diminuito le garanzie dei lavoratori? Che uso ne fanno i grandi imprenditori di questi contratti? In che condizioni lavorano gli operai nei cantieri, ed in che modo la situazione è cambiata dopo l'applicazione di questa legge? Sabrina nel suo laboratorio, con il contratto che ha, sarebbe in qualche modo tutelata se gli esplodesse in faccia una bombola di idrogeno?
Questa vicenda illustra perfettamente il metodo con il quale si aggirano le notizie per coprirle di opinioni. Caruso denuncia la precarietà dei lavoratori nei cantieri con una sparata plateale. Si parla della sparata plateale. Dei lavoratori non importa niente a nessuno. O perlomeno, a nessun direttore di TG.
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