Caro
De Michelis,
le dedico questo piccolo post perché stamattina, dopo aver votato, mi sono fermata in un bar a prendere un caffé con una amica e dalla TV panoramica che ormai è installata sulle teste dei clienti in ogni locale pubblico abbiamo appreso che il ministro dell'agricoltura Matsuoka, 62 anni,
si è impiccato. Lo ha fatto perché ultimamente è stato coinvolto in diversi scandali finanziari e alla fine non ce l'ha fatta più a combattere contro la propria coscienza.
Io non so cosa si provi quando si compie un gesto del genere. Immagino che la disperazione, il senso di colpa, abbia una componente importante. Ma forse c'è anche dell'altro. "Onorevole" è un titolo che i politici italiani guadagnano automaticamente assieme alla poltrona, lì in Giappone invece è una parola che ha un peso enorme. I dirigenti delle ferrovie si presentano in televisione per scusarsi se i treni ritardano di qualche minuto. Lo trovo eccessivo, è vero, però mi sono preoccupata.
Mi sono ricordata dei nostri parlamentari, che tranquillamente restano al loro posto nonostante siano stati condannati per frodi fiscali, corruzione, tangenti, addirittura concorso esterno in associazione mafiosa. Se in Italia non ci fossimo inventati la prescrizione abbreviata per i reati più comuni tra i ricchi, di condannati ce ne sarebbero molti di più... anche se poi a quanto pare essere condannati non sembra un ostacolo alla carriera politica. Poco importa se poi con quelle leggi scandalo ancora in vigore (bravo il governo) c'è
qualche terrorista che la fa franca.
La signorina del TG l'ha detto chiaramente: non è stato assolto, il reato è caduto in prescrizione! Bello che se lo sia ricordato. Quando capitò ad Andreotti nessuno fu così preciso. E nemmeno nel caso del nostro ex-primo ministro.
Mi sono ricordata anche dei tempi di Craxi, cioè quando Craxi faceva arrabbiare un po' tutti rubando miliardi allo stato e poi giustificandosi con la frase "sì, ma lo fanno tutti" (cosa che la figlia Stefania continua a ripetere ogni volta che le chiedono del padre). Io non ero abbastanza grande per capire che succedeva, leggevo sui giornali parole come "tangentopoli" e P2, e quando chiedevo mi rispondevano "sono cose di politica, lascia stare". Forse è per questo che sono cresciuta così rompiscatole, a forza di sentirmi dire "lascia stare". A quei tempi lei girava per le discoteche ed i locali notturni, prenotando stanze di albergo superlusso con i soldi dello stato. Ha scritto anche un libro a riguardo. Poi scoppiò il putiferio, un sacco di politici del suo partito furono indagati e condannati. Anche lei non riuscì a farla franca, alla fine una condanna per alcune bustarelle se l'è presa.
E' passato qualche anno, i leader del partito democratico hanno rivalutato Craxi e lei ha pensato bene di anticiparli tornando in politica. Però non con la sinistra, dove di norma stanno i socialisti, ma con la destra, dove si erano rifugiati un po' tutti i suoi amici di un tempo. Io mi immagino che lei, oggi, senta un dolore tremendo ogni volta che la chiamano "onorevole". Quella parola probabilmente la fa riflettere su quanto è triste e incomprensibile che lei guadagni in due mesi lo stipendio di un anno di un ricercatore universitario, dopo quello che ha fatto all'Italia e agli italiani, dopo aver disposto dei soldi pubblici come voleva, dopo essersi comportato come il peggiore dei personaggi di Carlo Verdone, dopo essersi ripresentato in politica.
Io spero che lei non giunga mai a fare il gesto che il signor Matsuoka è arrivato a fare, quando quel dolore è diventato insopportabile. Se leggendo del ministro dell'agricoltura giapponese dovesse capitarle di pensare anche solo per un attimo ad una cosa del genere, distolga lo sguardo dalla pagina di giornale... e se il disgusto per se stesso dovesse superare il limite compia invece un gesto che sia di esempio per tutta la classe politica italiana: si dimetta.
Una elettrice qualsiasi
Sabrina
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